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mercoledì 11 febbraio 2009

Chiesa 2.0


Aggiungo qui, per riconoscenza, una parte dell'email ricevuta, che mi ha stimolato a una risposta (che qui integro ulteriormente), che credo mi abbia aiutato e possa aiutarci a fare ulteriormente chiarezza del senso e del significato di quello che stiamo facendo con la decisione di aprire e di tenere aperto questo Blog, fin che servirà allo scopo.

Onestamente, l’idea di un «obbligo» di commento non mi entusiasma: possono essere presentati argomenti che non si sente propri, si può non entrare nel sito per un po’ di tempo, però condivido l’idea di animare il blog, di renderlo più compartecipato. Personalmente, ho sempre vissuto in modo molto positivo la presenza di commenti nel mio di blog, ma ho anche sempre accettato il fatto di non sapere se un determinato post fosse apprezzato o meno, o addirittura ignorato.
Ad ogni modo... cercherò di impegnarmi ;). Un caro saluto a tutta la comunità e grazie per questo spazio ***.

Strettamente parlando non credo che si possa parlare di un «obbligo al commento», l’obbligo, se c’è, si può formulare in questi termini: «Se volete che io butti un pezzo della mia vita a fare un Blog, dovete mostrarmi che serve allo scopo per cui è stato creato! E cioè il consolidamento di un dialogo e di un’amicizia tra di noi: Altrimenti a me non interessa più e lo chiudo!».

Naturalmente delle osservazioni espresse nell’email sopra riportata sono ovviamente cosciente, tanto sono sensate!
Ma il problema qui è un altro e molto più ricco ed è proprio ciò che mi ha spinto a crearlo e a scrivere ulteriormente questo post...

Proviamo a spiegarlo più ampiamente, allargando gli orizzonti...

Prendo sempre più coscienza del fatto che il Magistero nella chiesa, seppur necessario, può generare una malattia «professionale» tipicamente clericale e particolarmente diffusa tra noi religiosi e sacerdoti e anche tra i vescovi e persino tra i laici (pare che Giovanni Paolo II si lamentasse del «clericalismo dei laici italiani»)... Questa «malattia» ci porta, tra l’altro, ad avere solo un atteggiamento «magisteriale».

Constato sempre di più che la chiesa parla e sa parlare soltanto ex cathedra, dall’alto, a questi (ironizzo): «poveri laici tenuti nell’ignoranza – ma conniventi perché fa comodo anche ai laici in quanto deresponsabilizza – e che bisogna continuamente condurre»... Constato anche che sempre troppi laici passano la vita a lamentarsi che la chiesa non li ascolta e quando si offre loro l’opportunità di farlo, sono troppo prigionieri della mentalità che afferma che «su certe cose i laici devono solo obbedire (e al limite confessarsi e pentirsi della loro disobbedienza)»... Già H. De Lubac, al Conilio Vat II ironizzava sulla posizione del laico nella chiesa: «Seduto, in piedi e in ginocchio!»

Credo che sia da tempo giunto il momento di tornare concretamente, in ogni ambito e spazio, a un rapporto più fraterno che come dice il termine, esige che sia paritario, perché riconoscendoci tutti figli «naturali» dello stesso Padre ci riconosciamo tutti in ascolto reciproco.

Questo implica che nessuno ha il monopolio dello Spirito Santo, nemmeno il Papa! E come la storia dimostra, nemmeno la chiesa: il diritti dell’uomo e della donna, l’ecologia, il rifiuto della guerra, la libertà religiosa, sono solo alcuni dei temi che ci hanno visto, come chiesa, rincorrere a fatica, ansimando e sbuffando e zoppicando, la storia «secolare e laica» che ci anticipava e anticipa sempre, segno che lo Spirito è presente non solo nei laici cristiani ma anche in quelli non cristiani!...

Il Web della seconda generazione (Web 2.0) permette proprio questa «orizzontalità» percorrendo e attraversando le distanze di età, spazio, tempo e cultura e sesso... Ecco qui dunque la grande occasione per farlo...

Constato che una certa chiesa (che si riempie la bocca di dialogo per svuotarsene il cuore e liberarsene la coscienza) non lo fa, e non lo farà mai perché vorrebbe dire cedere parte del potere. Quella chiesa sogna piuttosto un ritorno al linguaggio ermetico e settario su cui si struttura necessariamente una «verticalità» nella relazione… Emblematico a questo proposito è il ritorno della «messa in latino» in cui la posizione del celebrante dà le spalle all’assemblea (!) in quanto non solo esprime il rifiuto di parlare il linguaggio del proprio tempo (troppo «democratico»!?) ma nasconde, dietro la conclamata sollecitazione unitaria e pacificatrice, una subdola volontà di imperio verticistica: non è un caso che sia stata introdotta contro il parere della stragrande maggioranza dell’episcopato mondiale!

Allora, stante così le cose, io dico e propongo: per quel che ci compete, cominciamo noi!
Io da tempo concretamente condivido questo atteggiamento con i mie confratelli… Questa è la pro-vocazione di fondo, del modo con cui nell’Eremo di Cassano vogliamo vivere concretamente il nostro rapporto con i laici prima di tutto e poi anche con i non-laici (!)... Per questo personalmente cerco di evitare, se non per ragioni di reale necessità e di «mediazione storica», di fare quell’apostolato tradizionale che tanto ha contribuito a formare quella mentalità di cui parlavo sopra. E se proprio «devo» farlo lo faccio cercando di mettermi in posizione di ascolto e non di insegnamento soltanto (anche se la deformazione mentale clericale a volte crea brutti scherzi anche a me).

Insomma lo schema di fondo dovrebbe essere questo: «Io do a te quello che io ho vissuto e conosciuto, tu dai a me quello che hai vissuto e conosciuto e insieme facciamo discernimento e camminiamo in questa storia» e spesso è più quello che si ap-prende di quello che si dona...

Vivere il Vangelo, cioè dare al Vangelo la possibilità di essere vissuto, comincia prima di tutto da questo atteggiamento di fondo, da questa modalità: cfr i dialoghi di Gesù e come spesso cambi idea sollecitato dal suo interlocutore (spesso interlocutrice! e pure pagana!) e come Gesù stesso, nell’uso delle parabole, abbia «inventato» una nuova forma, per quel tempo, di comunicazione (guardacaso dialogica e quindi «bidirezionale»)...

A «Roma» non lo vogliono capire… ma non esiste evangelizzazione senza dialogo! E il dialogo si realizza solo in una comunicazione «bidirezionale»: e il sito del Vaticano, il Papa su You-Tube, la TV Sat2000, ecc., fanno ancora parte strutturalmente e mentalmente di una forma di comunicazione «unidirezionale»!

È impressionante notare come non esista una email pubblica per il Papa o per i Cardinali, mentre un qualunque Capo di Stato occidentale ne ha una, così come ogni senatore e deputato italiano ed europeo (ovviamente con una segreteria che filtra, accorpa e poi consegna e risponde, ma che non esclude il «contatto diretto»).
Di inviare una email al Papa (vivo!), invece neanche se ne parla. In questo modo però il «vertice» perde realmente il diretto contatto con la «base» (sempre che al «vertice» interessi!)...
Ma di questa mancanza di comunicazione «bidirezionale» prima o poi ne risente tutto «il corpo», «vertice» compreso (ma è l’ultimo ad accorgersene, mentre la «base» se ne è accorta da tempo perché la «patisce» sulla propria «pelle»).
Questo è valido a maggior ragione per la chiesa. La chiesa si è compresa fin dall’inizio come «un corpo»: il corpo di Cristo. Ma un corpo le cui «parti» non comunicano tra di loro muore! Non basta che le «membra» comunichino con «la testa» (Cristo, nell’immagine paolina: cfr Colossesi 1,18; 1,24), è altrettanto necessario perché non vadano in necrosi che comunichino tra di loro (cfr Corinzi 12,12ss)... Anzi questa è la condizione perché comunichino con «la testa»: se vanno in necrosi infatti come possono comunicare con «la testa»?

Di questo si era reso conto già Giovanni XXIII che pare sia uscito qualche volta dal Vaticano in incognito e in «borghese» per vedere «che aria si respira nel mondo».

Ovviamente una email, un Blog, un Forum, non sono «il mondo» (nemmeno il «mio mondo»), né possono sostituire il contatto «dei corpi» in una vita vissuta insieme... ma almeno è un segno che può preludere ad un cambiamento di mentalità...

Certo questo esige anche dai laici un salto di qualità che li spinga ad uscire dal terreno tranquillo della «riserva indiana» in cui pastoralmente sono stati confinati e in cui si crogiolano nell’illusione di meritarsi «le verdi praterie di Manitù», per cominciare a comunicare andando oltre i «segnali di fumo»… (Si può imparare anche da Tex Willer!)...

Insomma vorremmo far fare un salto di qualità alla chiesa (attraverso il nostro frammento di chiesa) sia nel vissuto comunitario di Cassano, sia nel vissuto comunitario di quella realtà (Sì, realtà! Perché esiste e fa parte della nostra realtà!) comunicativa che sempre Giovanni Paolo II chiamava il «Sesto Continente»...

È solo una piccola goccia nel mare infinito della storia... ma ogni mare per quanto grande sia è sempre fatto di gocce.

Almeno noi ci proviamo…

La proposta allora è questa: «Vogliamo provarci insieme?».


64 commenti:

Danila ha detto...

Caro Mario, hai mille e una ragioni da vendere. E magari si aprissero le menti a questa nuova proposta di dialogo sia da parte del clero che dei laici. Il nostro Cardinale Tettamanzi, batte e ribatte sull'ascolto, sulla parrocchia (famiglia delle famiglie). Ho sempre definito la parrocchia come la mia seconda casa (tra l'altro, quella che vivo meglio, perchè accettata per quello che sono, senza pretese che io dia sempre il meglio di me, e questo è grandioso!). Sarà che sono carmelitana, ed amo il Carmelo come amo la mia famiglia. Sento che i Padri, i Frati, le monache e i secolari sono fratelli e sorelle acquisiti sì, ma da amare profondamente. Ma così per me è anche l'orizzonte allargato della parrocchia, coi suoi Padri e coi suoi parrocchiani. Perchè è inutile sentirci tutti ecumenicamente "fratelli in Cristo", se poi ci trinceriamo dietro a tanti preconcetti, a diffidenze e chiusure al dialogo. Si comincia a spaziare nel proprio ambito, a capire come muoversi, per poi ottenere quel dono che è il proporsi in più vasta scala. Se si comunica coi vicini, si riesce poi a farlo con tutti, lacerandosi quegli stretti abiti mentali ed indossando la libertà di amare e sentirci amati NELLA CHIESA, non fuori di essa. E ringrazio il Signore di aver illuminato la mente di alcuni giovani Padri, e anche di certi sacerdoti, perchè no, che hanno capito che si devono aprire le gabbie dentro cui si è rinchiusa la mentalità del verticalismo. E' stato Gesù a chinarsi a lavare i piedi degli Apostoli, non il contrario, e questo gesto non lo si deve mai dimenticare. Sto riascoltando alcune ballate di De Andrè, e mi sono persuasa che lui aveva capito già allora che qualcosa non quadrava. Se si leggono bene le sue poesie (musicate, ma sono struggenti liriche), si evince uno spirito molto simile a quello del Cristo. Perle "mogli di tutti" come delicatamente definisce le prostitute, ha pietà; lo stesso per gli ubriaconi e per gli assassini (il pescatore). Perchè Gesù ha spezzato il pane e versato il vino per i peccatori, non per i giusti. La Chiesa ha sempre tenuto a distanza un certo tipo di gente, non si è chinata davvero su loro, ha fatto spesso finta di farlo. Ora le cose cominciano faticosamente a cambiare, ma ci vogliono i bulldozer per smantellare definitivamente certe idee preconcette, che non riflettono gli insegnamenti di Cristo. Cristo non è quello lì, Cristo è ben altro. Però, a furia di grattare la spessa crosta di ipocrisie, e grazie al tuo coraggio, caro Mario, a cui affianco il mio supporto, sono certa che la Verità verrà in superficie. Un abbraccio Danila

Mario ha detto...

Non c'è bisogno di bulldozer, basta una goccia d'acqua... e cominciare a scrivere Padri, Fratelli come abbiamo scritto monache e laici e secolari... c'è qualche lapsus di troppo... ;o)

chia ha detto...

caro mario,

devo ammettere che quando ho visto quanto era lungo il tuo post e il commento annesso, mi è scesa la catena all'idea di leggerlo... poi però mi sentivo in colpa :o) e l'ho letto... porca vacca! sei forte!

Martita ha detto...

si, io voglio provarci.

August ha detto...

Oh, yes!!!

Adoro il panagapismo.

Danila ha detto...

Ragazzi!!!! A Mario chiedo: devo scrivere in minuscolo anche "padri" e "fratelli"? Sarà fatto! Quali lapsus di troppo? Hai ragione sulla goccia d'acqua "gutta cavat lapidem"! Poco alla volta, ma alla fine svolge lo stesso lavoro di un bulldozer! E poichè sono estremamente ignorante, spiegatemi cosa significa "panagapismo". Vagamente, da "agape" deduco che ha a che fare con l'affetto, l'amicizia e l'amore, ma poi mi fermo lì. Chia ha parlato di un tuo testo lungo e di un mio commento non certo breve, ma io vorrei aggiungere,Mario, che a volte usi termini che saranno certo comprensibili per gli addetti ai lavori, ma per gente comune come me possono diventare ostici nella comprensione. I tuoi studi religiosi e filosofici ti portano ad usare questi termini con disinvoltura, ma non tutti li possono comprendere. La prochaine fois puoi semplificare il tuo linguaggio, oppure tra virgolette spiegare cosa significa un dato vocabolo di uso non comune? Merci beaucoup!! Danila

Mario ha detto...

Grazie ragazze/i, col vostro sostegno mi avete quasi commosso ...
_____________

Manna deriva da "che cos'è?"
Canguro da "non capisco!"... È curioso constatare come è dall'ignoranza che nasce il sapere... :o~)
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coi suoi Padri e coi suoi parrocchiani... questa mi era sfuggita... vedi tu! ;o))

Danila ha detto...

Quanto fanno? Son cipolle!!!Così dicono in Toscana quando l'uno chiede una cosa e l'altro risponde con un'altra!!! Ti ho chiesto cosa significasse quella parola astrusa. Ma andrò a cercarmela su Wikipedia o google! Manna lo sapevo anch'io, perchè ho studiato arabo e le radici arabo-ebraiche sono simili. Infatti "Man" significa "chi" per esempio se chiedo "Chi è?" devo dire "Man Hua". E sono convinta che quando uno ignora ma ha sete di sapere, cerca di riempire il sacco vuoto dell'ignoranza con la conoscenza. In tutte le materie! Così come ora sto imparando a conoscere te che, morire se ti sbilanci!! Sei "quasi" commosso!! Chissà se riusciremo a commuoverti del tutto!! Dai ragazze, dimostriamogli che ci teniamo davvero alla sopravvivenza di questo meraviglioso blog!!

Mario ha detto...

لا أعرف ماذا أقول! على معرفة اللغة العربية وعدم معرفة اللغة الايطالية؟ :o(

Mario ha detto...

αγάπη παντού

marcopino ha detto...

Come già fatto in privato, non posso che riconfermare il mio sostegno e la fiducia che ripongo in questo avvio di dialogo...virtuale, ma è un inizio che può far solo bene.
Certo...quanta fatica da parte di noi laici a porci in un atteggiamento di vera fratellanza!

Mario ha detto...

Grazie! La fatica e la gioia è reciproca... ;o)

Danila ha detto...

Scusa, ma il mio arabo è ancora scolastico e quindi uso tutte le vocali brevi per capire l'accento. Ma mi pare parlassi del mangiare e se posso tradurre dall'arabo all'italiano. Se poi non sono riuscita a leggere bene, anche perchè i caratteri sono piccoli, allora resto un'asina. Ho smesso di studiare questa lingua che mi ha sempre affascinato, quando mi sono accorta che i verbi avevano un'infinità di declinazioni e lì mi sono arenata!! Sono tre anni che non prendo più in mano un libro in arabo. Ma quando sono andata in Siria me la sono cavata in brevi e formali conversazioni.As-salam haleikum, habibi, ua masah al-Keir. Riguardo il greco,anche se non ho studiato quello classico, credo di aver capito bene ciò che hai scritto e suppongo sia la definizione di "panagapismo" ovvero "tanto amore" E' così? L'allieva desidera imparare dal maestro!
ps: ho cercato questa parola in google, ma la ricerca non ha prodotto nessun risultato, per cui ho dovuto arrangiarmi!

marcopino ha detto...

Dunque, se non sbaglio quel pàntou è un genitivo, dunque dovrebbe essere "amore di tutto"...ma sono ormai sette anni (urca!) che non riprendo in mano il greco...

Mario ha detto...

Prova qui. O chiedi agli autori... Vedi se rendono pubblica l'email... :o))

Mario ha detto...

Bravo marcopino! È l'atteggiamento irenico di chi credendo di amare tutto e tutti (soprattutto quelli che non vogliono esserlo!) nascondono a sé e agli altri il male oggettivo (quello soggettivo giudichi il Signore...) presente nell'azione propria e/o altrui...
È un neologismo tutto "nostro" che nasce dall'osservazione ironica di quel tipo di tipologia pseudocristiana in persone che credono di poter guarire una malattia negandone l'esistenza. È in fondo una manifestazione di debolezza di chi si rifiuta per paura di affrontare il male di riconoscerlo come tale... Il problema che così si uccide "malato" e... "dottore"!
Andando fino in fondo infatti è un atteggiamento che di fatto nega, al di là delle intenzioni (spero), la ragione stessa del Vangelo: su questo rimando al mio post che puoi trovare qui e (più difficile) nel post che continua il discorso (senza esaurirlo) qui ;o~)

Mario ha detto...

Ah! dimenticavo il senso dato da August nel suo commmento (vedi sopra), è quindi ironico e intende dire non ciò che il termine significa (o significherà perché inventato da "noi" e per la precisione da "maxocd" nel nickname del blog) ma che apprezza il "luogo" che ne è "matrice": Io sarò tutto quello che vuoi ma (come mostra il mio avatar!), panagapico proprio nooo! :o))

'ntonia ha detto...

Vediamo se questa volta riesco ad inserirmi e pubblicare il mio pensiero. Già mentre molti di voi parlano di greco, arabo, latino, di "atteggiamento magisteriale" e altro .... me poverella sono alle prese con la tecnologia e la testardaggine di farcela da sola ...
Sono d'accordo nel modo più profondo con il commento di Mario (il senso del commento almeno). E' il dialogo, la relazione ed il contronto con gli altri che ti fanno crescere, invece in nome di quella "obbedienza" che non capisco bene perchè dovremmo essere obbedienti ed a chi, spesso stiamo zitti. Il nostro riferimento è Gesù Cristo ed il Vangelo ed allora senza paura camminiamo, andiamo avanti, parliamo, confrontiamoci.... viviamo

Mario ha detto...

Leggo ora: L'intelligence trova un sistema per "proteggere" il Blackberry di Obama: sarà il primo a ricevere email senza passare per i collaboratori... fonte Repubblica.it
...E noi che siamo ancora qui senza sapere se ci sarà data la possibilità di tenere aperto il blog perché ci sono troppi che ritengono che non serve a niente parteciparvi!... Mi vien da piangere... :o[

Danila ha detto...

Di tutto quanto è stato scritto, mi balza evidente la necessità di un rinnovamento che dovrà per forza avere un iter graduale. Ma credo che questo non dovrebbe venire dall'alto poiché creerebbe un certo sgomento tra i fedeli. Uno vero e proprio shock. Semplicemente non capirebbero. Penso invece che se i sacerdoti cominciassero a sensibilizzare - come fai tu, Mario - i cattolici che incontrano e coi quali dialogano( siano essi parte del clero o laici) su questi temi che stanno divenendo impellenti, sarebbe la strada giusta. Tutta la chiesa è d'accordo sulla necessità di rievangelizzare la cristianità che sta progressivamente allontanandosi dalla chiesa. E non lo si può più fare coi vecchi sistemi che, dobbiamo ammetterlo, hanno fallito. Non è che dobbiamo riscrivere i Vangeli, e neppure cancellare quella verticalità della chiesa che è indice di ordine. Ma come ho scritto in un altro commento, non sarebbe male che i "grandi capi" prendessero ad esempio il VERO CAPO DELLA CHIESA ed imparassero a servire per primi, con umiltà ed amore, chinandosi sull'umanità, invece di aspettarsi il contrario!! Se cambia qualcosa dentro di noi, lentamente si spanderà a macchia d'olio.

Mario ha detto...

Danila,
di shock ne stiamo vivendo abbanstanza senza cambiamenti... Da quale parte vengano poco importa... Sovente da dove meno te lo aspetti... Spesso è stato il vertice (cfr Giovanni XXIII) e persino da persone culturalemente conservatrici (sempre Giovanni XXIII) ma sufficentemente intelligenti nel saper cogliere i "segni dei tempi" (ancora Giovanni XXIII)...
La mia posizione è questa:
Noi dobbiamo semplicemente fare la nostra parte, senza neanche troppo preoccuparci nemmeno dei risultati (questo non escude l'autocritica e/o il discernimento)... sostenendo ciascuno a fare la propria (senza cadere in moralismi farisaici contro i farisei)... e il cambiamento accadrà... Certamente in noi, nel nostro rapporto... poi come si suol dire "da cosa nasce cosa"...

__
°°
ô
s
-

greg50 ha detto...

La democrazia nella Chiesa

Caro Mario, hai toccato un argomento per me essenziale nella vita della Chiesa da decenni, subito dopo la breve primavera del Concilio. Gli ultimi papi, incluso anzi per primo Giovanni Paolo II, l’ hanno davvero dimenticata puntando sulla supremazia del ‘papato’ come Vicario di Cristo in terra, dimenticandosi che l’ infallibilità riguarda ben pochi casi. Personalmente ho scritto decine di volte ad ‘Avvenire’ per testimoniare il mio dissenso sulle linee guida della chiesa ‘ruiniana’, ma mai e dico MAI mi è stato risposto anche solo per scomunicarmi. L’ unico ad avermi risposto fu Don Leonardo Zega, ex-direttore di FC e poi silurato dalla normalizzazione ruiniana: mi disse che non rispondevano perché consideravano i ‘cristiani di sinistra’ o ‘democratici’ come persi rispetto al disegno della restaurazione in corso. Alla fine mi sono convinto della correttezza di questa tesi, confermato in ciò dalla progressiva banalizzazione delle prediche domenicali: se non avessi trovato voi Carmelitani , ero seriamente intenzionato ad andarmene da questa chiesa gerarchica che già comunque mi aveva ‘messo fuori’. Ti ho anche raccontato dell’ esperienza seguita alla fine del mio matrimonio: ne ho parlato subito con il parroco, che mi ha promesso vivo e immediato interessamento: mai più sentito, aveva da organizzare i pali, le gare di bocce, gli oratori: come dice Enzo Bianchi, era uno dei tanti preti-manager.
Quindi se giustamente parli di spazio finalmente aperto a tutti, devi però anche valutare l’ eterno dilemma che se tutto si chiude tra una ‘elite’ questo non porta nessun cambiamento alla Chiesa nel suo insieme. O pensi di estenderlo ad altri ‘settori’ della Chiesa? Scriviamo a Padre Livio di Radio Maria, che l’ altra notte sentito per sbaglio nella mia insonnia cita santi a me sconosciuti ed i veggenti di Medjugori per dire che l’ Inferno non è vuoto ma pieno di peccatori che soffrono tra le fiamme? Perché questa è la realtà: nessuno su Avvenire informa il ‘Popolo di Dio’ che Padre Livio fa affermazioni ERETICHE. La Chiesa nel suo magistero non ha mai affermato nulla sull’ inferno ed il Vangelo non ne parla, quindi è ERESIA, se la parola è ancora usata. Ma Radio Maria ha punte di ascolto degne di Radio DJ o Radio 105 o altre radio per giovani; le persone che l’ ascoltano credono a quello che dice Padre Livio. Allora quelli come me sono in pratica fuori da questa chiesa gerarchica voluta da Ratzinger-Ruini, mentre Padre Livio vi è dentro e pure riverito, forse anche per le campagne pro-Berlusca che ha sempre fatto? Queste cose sono irritanti, molti potranno chiedermi cosa c’ entra con la Parola? Io penso da tanto che vadano dette e che ci debba essere spazio nella Chiesa, non solo sul blog, in cui esprimerle. In caso contrario tutto resterà come è adesso, noi fuori gli altri dentro e ‘coccolati’…a meno che…a meno che..non sia proprio questo il nostro compito anche se peccatori, contestatori, critici: questo è il nostro compito come (mi si perdoni il paragone quasi blasfemo) come Teresina che soffriva per il bene dei peccatori, dei sacerdoti in peccato, etc…Ma Teresina faceva tutto ciò in silenzio, con fede cieca verso la Parola, anche durante la sua lunga’ notte buia’..
[e se non sbaglio, nella tradizione ebraica si può leggere la “Leggenda dei 35 saggi” che permettono al mondo di proseguire, pur non sapendo loro stessi di esserlo]

Ho scritto tanto, troppo, decidi tu cosa farne di questo messaggio.

Con affetto. Greg50

Danila ha detto...

Mario, mi pare che nella tua risposta ad August abbia espresso, in modo più esplicito, ciò che sostenevo nel mio precedente commento. Tranne per lo shock. Ma su questo ne avevamo già discusso a voce, due estati fa!! Sono un po' confusa riguardo a quanto scrive Greg sull'inferno. Vorrei un chiarimento. Non mi pare che nel Vangelo non se ne parli. Gesù stesso ha paragonato questo "luogo" alla Geenna, che era l'inceneritore dei rifiuti, sempre acceso fuori le porte di Gerusalemme. Credo abbia usato questa similitudine per illustrare le pene che un'anima dannata dovrà soffrire. Penso, peraltro, che quelle pene siano dovute al non poter godere della vista del Signore, del non poter stargli accanto. Non taccerei da eretico don Livio, è solo un tantino obsoleto!!!Se poi immaginiamo l'inferno come lo ha descritto Dante nella Divina Commedia, allora sì che siamo fuori rotta davvero! Non si può confondere un poema con il Vangelo! Riguardo alla mancanza di ascolto dei sacerdoti, è stramaledettamente vero!! Sono diventati manager per davvero,e credo la colpa sia da addebitare alla Curia che li fagocita di attività spesso amministrative, ma è altrettanto vero che ne soffrono, perchè alcuni mi hanno confessato di non trovare il tempo neppure per pregare!E mi pare grave, dovendo poi "catechizzare" i fedeli sulla necessità della preghiera e della meditazione personale. Ma questo penso succeda per i parroci, e la fortuna di avere dei carmelitani non occupati nelle parrocchie è immensa. La disponibilità all'ascolto e al dialogo diventa più tangibile.

greg50 ha detto...

Una risposta a Danila
Cara Danila,
non sono d’ accordo sulla tua definizione di Padre Livio come “un tantino obsoleto”! E’ invece il risultato di una visione apocalittica della Visione che si vuol dare di Dio. E te lo posso testimoniare dato che la mia iniziazione cristiana è avvenuta negli anni ’50 – ’60, con questo Dio Terribile che tutto vede e scruta tutti i peccati (ovviamente su tutti quelli relativi al Sesto Comandamento) e ‘te la fa pagare’. Alla fine, uscito dalla fanciullezza e visto che nulla di così terribile era successo, ho cominciato a vivere la mia vita, come tutti i ragazzi, scordandomi alla fine tutto quel terrore.
Se ora questa visione viene ripresa è perché si vuol tornare a far paura all’ uomo con le ‘Istanze Ultime’: la Malattia, la Morte, il Giudizio, l’ Inferno. E’ evidente che tutto ciò esiste, ma tolta dalla Figura del Padre Misericordioso che sacrifica il Suo Unigenito per noi peccatori, la visione cambia totalmente e credo ti sia chiarissimo se sei su questo blog e sei vicina ai Carmelitani.
Non considero quindi Padre Livio un ‘obsoleto’, ma parte e strumento di una parte non piccola della chiesa gerarchica che vuole ancora ‘conquistare’ l’ uomo con la paura. A me la parola ERESIA pare appropriata, perché non si spiegherebbe tutto l’ acredine verso gli ‘altri’ verso quelli come noi che parlano di DICO, staminali, AIDS, etc Verso di noi, nessuna pietà né misericordia: come se Cristo fosse sceso qui in terra per mettere in piedi l’ ennesima morale: NO! Basta davvero, è venuto per salvarci, sta a noi accoglierlo e capire che abbiamo bisogno di Lui proprio quando siamo più sporchi, peccatori, traditori. Hai mai letto brani dei Vangeli in cui Gesù non si piegasse misericordioso sui peccatori?
Carissimi saluti. Greg50

PS Errata corrige: I 36 uomini Giusti di Israele… è un brano del Talmud che parla di: "--Trentasei uomini giusti che non sono distinti da nessun rango nè carica. Non li si può riconoscere, non rivelano mai il loro segreto, forse non ne sono nemmeno consapevoli, eppure sono loro che, di generazione in generazione, giustificano la nostra esistenza e che ogni giorno salvano il mondo daccapo"; senza di loro "…il genere umano non sarebbe durato un giorno, sarebbe annegato nei suoi errori. "

Mario ha detto...

@Danila
Scusami se te lo dico Danila, ma mi chiedo se leggi veramente i post e i commenti...

Il dubbio mi è venuto quando noto che scrivi (il 23 gennaio alle 18,18): "Mario, mi pare che nella tua risposta ad August abbia espresso, in modo più esplicito, ciò che sostenevo nel mio precedente commento".
Mi sapresti spiegare dov'è che io scrivo in modo più esplicito quello che tu hai scritto precedentemente?
Io proprio non lo vedo. Infatti:
Tu avevi scritto, sottolineando il tuo pensiero per ben 5 volte: 1 "questo non dovrebbe venire dall'alto" e dici anche il perché: 2"poiché creerebbe un certo sgomento tra i fedeli"; 3 Uno vero e proprio shock; 4 Semplicemente non capirebbero; 5 "Penso invece che..."

Ebbene io ho affermato ben altro e non ho escluso a priori che il cambiamento venga (per usare i tuoi termini) "dall'alto". E porto ben due esempi storici: "la «rivoluzione copernicana» in questo senso l’ha iniziata «culturalmente» il Vat II". Più in alto di così si muore!
E ancora nel commento che subito segue: "Spesso è stato il vertice (cfr Giovanni XXIII)"

Ancora... Tu scrivi: "Non è che dobbiamo [...] cancellare quella verticalità della chiesa che è indice di ordine".

Invece io scrivo: "Intanto comincerei a distinguere tra gerarchia e verticalità della relazione" e distinguendo mostro come la messa in discussione della "verticalità" (e non della gerarchia) è "iniziata «culturalmente» [con] il Vat II che parla appunto di comunione e quindi di «circolarità» nella relazione"...

A me non sembrano proprio la stessa cosa... anzi! Certo anche tu parli del servizio, ma viste le premesse intendiamo cose ben diverse...

Noto ancora che non mi ha fatto piacere "l'angolo" con cui hai affrontato il commento di greg50: intanto ne approfitto per pregare te e chi scriverà di rispettare il nickname che ciascuno si è scelto così come è nella sua forma grafica: è un nome che comunque è sempre evocativo per colui che lo sceglie; rispetta la privacy di ciascuno e inoltre evita confusione nella ricerca dei post/commenti che l'autore ha scritto...

Poi, più importante, mi sembra (confermandomi ancor di più di quello che ho scritto sopra) che la tua preoccupazione "magisteriale" di stampo direi "dogmaticistico" e "catechistico" ha prevalso sull'ascolto di ciò che greg50 ha voluto dire di sé al di là di quello che ha detto e della forma espressiva che ha usato...

Non pensi che il miglior modo di rispondere scaturisca dalla capacità di saper ascoltare in profondità, non tanto quello che uno dice (anche), ma attraverso quello che dice e come lo dice, quello che "sente"?... E forse la risposta saprà farsi riconoscente gratitudine per un così grande coraggio di apertura e di comunione!

Solo così possiamo aiutarci a fare chiarezza e a sostenerci nella fatica quotidiana di vivere la fedeltà al Vangelo nell'accogliere l'umanità con cui ci è dato condividere questo tratto di storia: che si chiamino Mario, Livio, Camillo o Joseph o Danila o greg50! Ciao ;o)

danila ha detto...

Caro Greg, anch'io ho avuto una educazione iniziale cristiana su un Dio castigatore (un'immagine molto biblica e poco evangelica) e anch'io, crescendo, ho scoperto che invece è un Dio misericordioso. Gesù è venuto per i peccatori certo, lo dice Lui stesso nel Vangelo: i giusti non hanno bisogno di lui perchè sono già salvati. Ma non credere che, per il fatto che abbiamo il Salvatore, possiamo ritenere di vivere tranquillamente nel peccato...tanto si è addossato tutti i peccati del mondo,quindi possiamo stare tranquilli.Eh no! Gesù ha detto: io sono la Via, la Verità e la Vita...seguitemi, ma per seguirlo dobbiamo vivere imitandolo in tutto. Certo, sono così vicina ai Carmelitani poichè io stessa lo sono, avendo emesso le promesse definitive nell'ordine secolare. Ed in passato ho vissuto anch'io la notte oscura, la voglia di dare un calcio alla chiesa con gli annessi e connessi. Poi è avvenuta la conversione ed ho scoperto che il per-dono è il fondamento del cristianesimo. Gesù è venuto per per-donare (ovvero per farci questo dono grandissimo che è la nuova alleanza con Dio) e noi per primi, se vogliamo davvero imitarlo, dobbiamo saper perdonare. Vedere gli errori degli altri è giusto, altrimenti viaggiamo con il paraocchi, ma si condanna il peccato, non il peccatore, e uno sguardo di amore anche su coloro che sbagliano (anche su noi stessi, poiché non siamo immuni dallo sbaglio ...e dall'abbaglio!!)non guasta mai, anzi!! Per questo ho definito don Livio "obsoleto",fuori moda, e non ho insistito oltre. Gesù dalla Croce ha pure detto "Padre, perdona loro, perchè non sanno quello che fanno". Non possiamo pretendere di cambiare gli altri, se non sondiamo per prima la cavità del nostro cuore e, trovandola vuota, non la riempiamo di amore (ma di amore vero!!). Ciao

danila ha detto...

Per Mario:
Ho letto dopo la tua risposta poichè prima non mi è apparsa. Altrimenti avrei detto anche altre cose a Greg50. Vorrei dirti questo, e spero tu non mi smentisca nuovamente. Siamo tutti diversi, tutti unici ed irripetibili, ognuno di noi ha la sua storia personale ed un suo cammino verso Cristo, magari per strade diverse, ma che debbono convergere verso Lui. Perciò tu la pensi in un modo, Greg50 in un altro ed io in un altro ancora. Ciò non significa che uno di noi sbaglia. Significa mettere insieme il nostro bagaglio di esperienze e con i pregi ed i difetti di ogni singolo individuo, si cammina insieme. Con tutto l'affetto che ho per te, sei troppo bacchettone. Magari ho capito male ciò che volevi dire, e ho paragonato il mio pensiero al tuo. Ma anche tu non mi leggi bene, infatti ti ho scritto "a parte lo schock", proprio perchè lì non c'era comunione di pensiero tra te e me. L'argomento circolarità non l'ho toccato proprio, perchè mi pareva scontato. Evidentemente usiamo un linguaggio diverso per dire le stesse cose, visto che io ho trovato il tuo pensiero in linea con il mio, e tu non ritieni sia così. FOrse non mi so spiegare bene, penso una cosa e ne scrivo un'altra? Ma il dialogo è anche questo... un chiarirsi quando non si comprende l'altro. Abbraccio grande

Mario ha detto...

@Danila, sei troppo rapida nel rispondere, dovresti ponderarli di più i tuoi commenti... (non stai parlando con ragazzini del catechismo) e ti accorgeresti di qualche contraddizione di troppo: nella forma, nei contenuti... e nei fatti. Un esempio tra i tanti: quello che scrivi a greg50 contraddice de facto la tua dichiarazione di "sintonia" con quanto ho scritto nel post e nei commenti... Se sei veramente d'accordo, agisci di coseguenza: oggi non si parla più così nemmeno ai ragazzini del catechismo... ;o)

Mario ha detto...

@Danila
Tranquilla, non mi era sfuggito il tuo "a parte lo schock"... è solo che non ho voluto infierire (vedi sopra)...
Evidentemente usiamo un linguaggio diverso per dire le stesse cose... affatto! Almeno in questo caso, usiamo un linguaggio diverso perché diciamo cose diverse! ;o)

danila ha detto...

Caro Mario, è possibile che mi sia rimasta l'impostazione da catechista, anche se il mio stile si stava discostando parecchio da quello obsoleto delle mie "colleghe". Diciamo cose diverse? Anche questo è possibile....forse è meglio che non scriva più sul tuo blog, se sei così poco democratico da non accettare mai il mio pensiero e correggerlo sistematicamente. Se vuoi persone che siano sempre pronte ad usare le tue stesse espressioni, pensieri e parole, allora non faccio parte di questo entourage. Ribadisco che condivido con te molte cose, ma probabilmente ho ancora una certa crosta da sgrossare, e non lo posso fare da un giorno all'altro. Cammino con te e con tutti i corrispondenti sul tuo blog proprio per imparare a capire e ad ascoltare. Ed ho ascoltato. Però se non posso esprimere il mio sentire, allora non esiste ascolto dall'altra parte. E se io dico cose diverse dalle tue, che non condividi. pazienza. Sei un tantino intransigente e troppo critico nei miei confronti. Greg50 diceva che i sacerdoti non ascoltano...tu lo fai? A-dieu

Martita ha detto...

Per Danila: noi non ci conosciamo ma credo lo stesso di poterti esporre ciò che penso... Per prima cosa sbagli a dire che non è più il caso che tu scriva qui perchè proprio da situazioni e pareri discordanti che nasce il dialogo. Due persone che sono sempre d'accordo su tutto, prima o poi finiscono con il ragionare più su niente di particolare credo.
Ad ogni modo penso che sia proprio su questo che Mario puntava in parte (poi vedrai che lui stesso correggerà me su questa uscita), cioè sul dialogo fra di noi. E dialogo non certo su cose scontate.
Forse, se mi posso permettere... sì, secondo me hai un po' un modo molto "impulsivo" (??) di commentare i post e a volte capita pure che non si abbia nulla da dire... o non si abbia tempo per commentare.. io stessa non mi sento di sforzarmi di dire la mia su ogni cosa! Infatti vedi che il mio parere non compare ovunque.
Non lo prenderla sul personale ti prego e ... cammina ancora con noi se ti fa piacere.
Marta

cassanovalcuvia ha detto...

mi inserisco solo per dire 2 cose a quanto scritto da augusto e sulla risposta di mario...
interessante che il papa sia definito dalla chiesa stessa il "servo dei servi di Dio"... e che il sacerdozio dei preti sia definito sempre dalla chiesa "ministeriale"...

cassanovalcuvia ha detto...

ops... non so cosa ho fatto...
è uscito "cassano valcuvia ha detto..."
in verità sono chia :o)

Mario ha detto...

@danila
Ti ho forse detto che devi usare il mio linguaggio? Ti ho forse impedito di esprimere il tuo sentire? Ti ho forse cancellato qualche commento? Vuoi che non sappia che non possiamo cambiare da un giorno all'altro? E spesso non basta una vita... e sto parlando di me!

Visto che forse non ho torto quando dico che sei un po' precipitosa nel leggere e nello scrivere?

Ho solo detto che non condivido la tua analisi dei miei commenti: potrò almeno essere l'interprete autentico di quello che scrivo io?
E... possiamo esprimere un commento su come commenti i commenti degli altri?
Rileggiti il post: parlo di cammino (e non ne ho stabilito la lunghezza ;o) ).
Tu non condividi il commento al commento sul commento? Perfettamente legittimo: esprimi la tua e "ascolta" la risposta e rispondi a tua volta se credi opportuno... a che serve arrabbiarsi?

Per quanto mi riguarda puoi continuare a scrivere e a critircare chi vuoi, purché sia "bidirezionale"... Tendendo conto che più siamo diversi e più arricchente è il dialogo: non vedo perché dobbiamo essere d'accordo per poterci scrivere... È così bello essere tutti diversi... ;o)

Martita ha detto...

Per Greg50, avevo conosciuto tempo fa la storia dei 36 giusti.. e me ne ero affezionata tanto! Mi piace questa idea... e non saprei nemmeno io bene spiegarti il motivo preciso.
Ti ringrazio però per avermela fatta tornare alla mente!
Marta

danila ha detto...

Cara Marta, rispondo a te e vale per tutti. Certo io sono impulsiva, me l'ha scritto Mario e me lo stai ribadendo tu stessa. E' un mio difetto che riconosco. Ma dalla mia impulsività viene fuori ciò che io sono e sento. Se penso troppo mi vengono tanti dubbi....Non mi offendo se mi si fa notare dove sbaglio, ma quando questo risulta un martellamento continuo, ho pensato di dileguarmi dal blob perchè magari posso fare più danni che altro!! Posso però dire qualcosa a mia discolpa. Circa 15 anni addietro ho fatto il possibile perchè una persona divorziata e risposata entrasse a far parte del Consiglio Pastorale (malgrado!?!?) il dissenso di molti parrocchiani di vecchio stampo. Ho sostenuto che quella persona e la sua nuova famiglia erano da esempio a molte famiglie cosiddette cattoliche, in fatto di fede e di attaccamento alla Chiesa. Ed il parroco lo ha accolto, così come il successore dello stesso. Qualcosa si muove, ed io ho spostato la prima pedina. Perciò non credo di essere una catechista di vecchio stampo, con preconcetti od altro. E sono fermamente convinta che Cristo va seguito, anche se spesso sono la prima a non camminare sulla Sua Via; di perfetto c'è solo Lui. Ho sbagliato ad usare il vocabolo verticalità, confondendolo con gerarchia, pensando fosse la stessa cosa. Ripeto, le correzioni le accetto, eccome! ma mi è parso che Mario convergesse su di me tutte le sue critiche. Se ho sbagliato, chiedo venia, ma vorrei fosse lui a spiegarmi il motivo di tanta acrimonia. Per me lui è un fratello non solo sulla carta (ocd - ocds) ma per il motivo che apparteniamo alla stessa famiglia carmelitana e - in primis - a quella di Cristo. Di più: gli voglio bene e lo apprezzo come Mario!!! ciao e grazie per le tue parole

danila ha detto...

A Mario-
Non ho mai voluto criticare nessuno, non è mai stata mia intenzione, e se così è apparso, chiedo scusa. Le aspre critiche me le hai fatte tu dicendomi che neanche le catechiste usano più esprimersi come me. Ho solo mostrato una carta del mazzo.La mia. Senza pretendere di aver ragione sugli altri. Vedo il cammino verso Cristo come una lunga scala, si cerca di salire un gradino per volta poi, vuoi per la stanchezza o vuoi per una distrazione, si scivola indietro e si deve ricominciare. Per questo penso sia meglio camminare insieme, così l'uno può tendere la mano all'altro per impedirgli di cadere, o per aiutarlo a salire, affiancandolo. Pace? Un grande abbraccio

Mario ha detto...

@Danila
Se ti sono apparso troppo pressante ti chiedo scusa!... Ma a chi dovevo rispondere? Gli altri non scrivono... o stanno cominciando solo adesso... E allora mi rivolgo a te che sei "qui" da lunga data...
Eppoi stiamo solo adesso cominciando ad animare il blog e alle prime "schermaglie" abbandoni?

Ma è proprio questo il bello del blog... potersi esprimere liberamente, nel rispetto reciproco e concedendo all'altro anche piena libertà di critica...
Tieni conto "per quanto riesci" delle "note esplicative" del "moderatore" (io) e continua pure a dire quel che credi nel linguaggio che credi...
Adesso poi che conosciamo i tuoi difetti (e tu i nostri) sarà più facile comprendersi... o no?
;o)))<--- vuol dire "sorrisone"

Mario ha detto...

@Martita
Sai leggere nel pensiero? Perché mi hai proprio letto nel pensiero! Brava!

Un'ultima cosa, vista la mia ignoranza, chi se la sente di postare sulla "leggenda dei 36 saggi"... Osservo al volo solo che, credo significativamente, è il triplo del numero delle tribù di Israele. :o~)

Mario ha detto...

Uhaoo! siamo a oltre 41 commenti!
Allora ne agiungo un altro così fa 42...

danila ha detto...

speriamo si aggiungano altre persone nel commentare! E col mio fanno 43! E' solo per dirvi che vi voglio bene! Ho mille difetti, non solo quelli che balzano evidenti, ma concedetemi anche qualche virtù: per esempio il senso dell'amicizia! ;0)))) ancora più grande!

Martita ha detto...

45!!!!!!!!!!! ciao belli!!

'ntonia ha detto...

Siete tutti "meravigliosi" leggervi è uno spasso!!!!! Ma se vi dico che capisco poco, pochissimo di tutti i discorsi che fate: i 36 giusti, ecc. Voi cosa mi rispondete?

Danila ha detto...

Ecco, questo mi piace! Uno chiede delucidazioni su un argomento e un'altro risponde!! Una volta soddisfatta la giusta "curiosità" di conoscere questa "leggenda dei 36 giusti", sarebbe bello che si proponesse un argomento per tutti, di volta in volta, su cui meditare, commentare, ecc. Che ne dite? Almeno anche Danila non scrive cavolate!! Buona domenica a tutti e un grosso abbraccio

danila ha detto...

Dimenticavo!!!! Caro Mario, la lista dei commenti sta diventando un papiro lunghissimo! Ne sono felice, ma non sarebbe il caso di ripartire (senza cancellarne l'attuale) da capo? Anche per questa ragione suggerivo un titolo su un argomento di interesse comune e continuare a colloquiare. ciao

danila ha detto...

Ho letto tutto quello che è stato pubblicato del libro "L'ultimo dei giusti" (mancano le ultime pagine, ma posso immaginare come va a finire). Sembra proprio una leggenda, ma la storia di una generazione Levy qualsiasi è intrigante. C'è un punto nel quale ritrovo la mia conversione. Un ragionamento fatto dallo stiratore della sartoria,nella quale Benjamino lavorava. Lo stesso che, più dettagliatamente, feci a me stessa. Il tutto parte da: "e se Dio non esistesse, come sarebbe la mia vita?". La conclusione? "non avrebbe senso alcuno". Grazie Mario per la ricerca che hai fatto e che ci hai proposto.

August ha detto...

Forse può mancare il 50° commento?!?

La menzione di greg 50 e poi le ricerche di Mario mi hanno intrigato follemente: alla prima occasione cercherò una copia del romanzo di Schwarz-Bart, che - a quanto ho letto nel web - al di là delle divergenti opinioni ermeneutiche pare essere unanimemente considerato un vero capolavoro.

Pur consapevole di non aggiungere nulla di particolarmente sagace, osservo che questa leggenda (la cui fonte dovrebbe essere il Talmud, leggi qui) presenta un'evidente analogia con un brano della Genesi (Gen 18, 20-33).

Interessante anche la seguente nota 'cabalistica': come precisa Fabio Ballabio in questo commento,
«Il legame tra passato e presente è affidato alla leggenda dei giusti o lamed-waw. In ebraico le lettere dell'alfabeto hanno un valore numerico. La lettera lamed ha valore di trenta e la waw di sei. Pertanto il termine giusti corrisponde al numero trentasei».

Il mistero si infittisce...

danila ha detto...

Ho letto con vivo interesse il commento di greg50, e sono andata a vedere le sue fonti. da wikipedia si apprende che il vocabolo ebraico "tzadik" corrisponde a quello arabo di sadiq. Molto più semplicemente sadiq significa amico. Ma se vogliamo sviscerare il significato di amico, non è forse un bene così prezioso da poterlo annoverare tra i giusti? Ho parlato con mio marito di questo libro e lui, tranquillamente, mi ha detto che lo abbiamo nella nostra biblioteca dagli anni 70.Mai visto!! Ora si tratta solo di cercarlo tra i più di mille libri che abbiamo in casa!! Così, dopo la caccia al tesoro, potrò leggerlo interamente. Ma già da quel poco che ho letto, oltre a ritrovare la storia dell'olocausto, mi pare, nella mia grande ignoranza, di vedervi la storia di Dio nell'umanità (quel passo della Genesi è illuminante). Il desiderio del Signore non è forse quello che l'uomo assomigli sempre più a quell'unico vero Giusto, che è Suo Figlio? e che i 36 giusti diventino milioni? Ma correggetemi se sbaglio, ve ne prego!!

danila ha detto...

Eureka!!! Trovato! E' un'edizione Feltrinelli del 1960! Ha la bellezza di 49 anni. La didascalia iniziale di Mieczyslaw Jastrun, titolata "le esequie" cita:
Come celebrar la tua morte,
come seguir le tue esequie,
pugno di cenere vagabondo
tra terra e cielo?

Bella, vero?

greg50 ha detto...

Il Vaticano parte della destra politica italiana
Senza giri di parole, se il Vaticano esulta e fa i complimenti al governo per il Decreto sulla povera Eluana, allora per pura consequenzialità dovrebbe esultare e gioie per: la legge che impedisce ai medici di curare i clandestini, pena la denuncia; tutte le altre norme restrittive sugli etra comunitari; la legalizzazione delle ‘ronde padane, etc. per tutte le alte belle cose di questo governo.
(in compenso, grande apertura e comprensione e compassione per i lefrebriani, che negano le camere a gas, rifiutano il Vaticano II, etc…)
Mi chiedo ancora una volta cosa ci sto a fare in questa chiesa gerarchica così lontana da me e ancora una volta mi dico; meno male che ho trovato il Carmelo.
Mi piacerebbe molto sentire i vostri pareri su questi argomenti.
Cari saluti a tutti. Greg50
PS Qualcuno di voi a visti dal vero cosa significa un’ alimentazione forzata con sondino che entra dal naso? Sa cosa comporta? Mia madre è ricoverata da tre anni in istituto e la signora che stava nella sua camera è morta dopo 54 giorni di coma con questo tipo di alimentazione (la signora non era cosciente da anni per l’ Alzaimer come mia madre), ma sono certo che abbia sofferto e molto: ci vuole l’ ossigeno altrimenti soffocano, poi ci vuole la fisiologica per l’ idratazione, la bocca si riempie di piaghe sanguinolente, sì è così bisogna parlare chiaro altrimenti cosa serve discutere sul nulla? Fare audience in tv e discussioni al bar ? Ho fatto e farei di tutto per mia madre, incluso cederle la mia vita se fosse stato possibile, ma le ho giurato che io non permetterò un simile strazio

danila ha detto...

Caro greg50, che dirti se non che sono pienamente d'accordo con te? Anch'io ho vissuto con mio padre un caso analogo, moltissimi anni fa. Lui aveva un tumore in metastasi: lo nutrivano con flebo, sondini, e altri sondini con cui dovevo aspirare il sangue che si depositava nello stomaco. In un mese e mezzo è arrivato a pesare 30 chili. Irriconoscibile e pieno di morfina per evitargli il dolore. Alla fine ho guardato l'infermiere e gli ho chiesto: per quanto ancora questa via-crucis? Mi ha risposto con uno sguardo, gli ha fatto un'iniezione di valium (ma ancor oggi mi chiedo cosa ci fosse in quella siringa).Mio padre è entrato in coma ed il giorno dopo ha esalato l'ultimo respiro. Fine della sua e nostra sofferenza. Anch'io avrei dato la vita per lui, perchè lo amavo e lo amo tutt'ora, ma che senso avrebbe avuto che avesse vissuto anche solo un giorno, sapendo che quel male lo avrebbe portato comunque alla morte e prolungare così i suoi atroci dolori? E anch'io mi aggrappo al Carmelo, dove ci sono Padri che nutrono, vestono e curano, a Milano e a Legnano, i senzatetto di qualsiasi provenienza, senza distinzione.A Legnano c'è Ambulamondo, una associazione no-profit di medici che si occupano proprio di curare coloro che non sanno che fare e dove andare. Contro un governo indifferente c'è sempre qualcuno che opera al meglio, tranquillo!!! ;-)

danila ha detto...

Tornando all'iniziale argomento sui 36 giusti, vi comunico che ho appena finito di leggere il libro "L'ultimo dei Giusti" di Andrè Schwarz-Bart e consiglio vivamente a tutti di leggerlo. Che poi non mi vengano a raccontare che le camere a gas nei lager non esistevano! Chi legge questo romanzo (che poi è basato sulla realtà), non avrà più alcun dubbio sull'olocausto. Il dramma del popolo ebraico è così vcro, che nessuna mente fantasiosa avrebbe potuto descrivere tanto chiaramente i tormenti cui gli ebrei hanno dovuto sottostare. E a distanza di 65 anni circa, ho pianto con loro tutte le mie lacrime.Preghiamo affinchè la libertà di ogni Nazione, popolo e religione non venga mai meno. E' il bene più grande dell'esistenza, quel Bene che il nostro stesso Dio ci ha concesso a piene mani.

magda ha detto...

Ciao a tutti

Mario ha detto...

Benvenuta magda!

Cipo ha detto...

Ciao Magda. Benvenuta!

chia ha detto...

:o)

ciao magda...

adesso si che la discussione si farà interessante...

anche se... chi nasce quadro...

...non muore tondo

:o)

' ha detto...

Saluto anch'io Magda, benvenuta...
Ma è peccato essere quadrati?
Ciao Chia

danila ha detto...

Beh, E io chi sono per non dare il benvenuto a Magda? Questa storia del quadro e del tondo me la dovete spiegare, pero!!

Mario ha detto...

Fa proprio piacere che la nostra riflessione sulla Chiesa 2.0 abbia suscitato interesse anche altrove...

Con ampia citazione: leggi qui.

E che qualcuno, contrariamente alle "malelingue", mi trovi... "pacato": leggi qui...
:oP

'ntonia ha detto...

Io purtroppo sono ancora in attesa di ricevere il testo dei 36 giusti... quindi nulla posso aggiungere..
Anche nella mia famiglia tutte le volte che la "Chiesa Istituzionale" esprime una "sentenza" c'è un rimbrotto continuo. Ho imparato a rispondere che il mio centro è Gesù ed il vangelo. Cerco di andare avanti come posso ed anch'io ringrazio questo blog perchè si è aperta una finestra sulla possibilità di crescita umana, intima, spirituale..
Mi soffermo spesso a leggere i commenti, quasi tutti ad essere sincera ed è una grande consolazione. Mio marito è diventato geloso del tempo che la sera trascorro qui, ma se lui preferisce la poltrona, non accetta inviti e ... mi spiace per lui ma non posso farci nulla. Io mi sento viva dentro con tutti voi.
Grazie ancora

Unknown ha detto...

Saluti da a GRANDE ORDINI DELL'ILLUMINATI à u statu unitu è ​​in u mondu, questu hè un'occasione aperta per riunite a fratellanza di l'illuminati induve pudete recuperà i vostri sogni persi, è ancu quì pudete vede a luce di ricchezze è di felicità senza alcun sacrificiu sanguinu. È ancu paghemu a summa di 650.000 USD per accettà tutti i novu membri maneghendu a fraternità è dinò una casa di e so scelte è a so situazione cun investimenti, è quest'occasione in a vita per esse famosi.

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2. Un novu CAR di Sleek Dream avaluatu in USD 150.000 USD
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I capi è i 5 celebrità più importanti di u mondu. Sì sei interessatu, cuntatta u indirizzu e-mail precedente = greatilluminate99@gmail.com



NOTA; questu fraternità Illuminati à a quale pudete amandà da qualunque parte di u mondu India, Turchia, Africa, Stati Uniti, Malaysia
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Saluti TEMPLE ILLUMINATI STATI UNITI

Unknown ha detto...

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