Dal vangelo di oggi (Lc 11,47-54): «Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Il peccato più grave che la chiesa ha commesso durante la storia, non sono state le pur gravissime violazioni dei diritti dell’uomo, con crociate, inquisizioni, stupri di adulti e minori, omertà, messa al rogo di eretici e donne accusate di stregoneria, senza contare il continuo malaffare politico ed economico… Di questo la chiesa ha riconosciuto, ed è (abbastanza) pronta, a riconoscere le sue colpe (sebbene solo dopo che è stata smascherata pubblicamente!).
Una colpa non ha mai ammesso neppure oggi – ed è a mio avviso la più grave, perché tutte le comprende – anzi continua a giustificarla “teologicamente”: quella di aver tenuto e di tenere da secoli, intere generazioni, miliardi di uomini e donne, nella più completa ignoranza biblica e teologica. Impedendo loro, come laici, l’accesso alle fonti del sapere teologico, estromettendoli dall’apprendimento e dall’insegnamento della fede e della teologia dai seminari e dalle facoltà teologiche, soprattutto se donne. E il “crimine contro l’umanità” continua imperterrito ancora oggi!
Praticamente l’unica fonte di conoscenza dottrinale a cui un laico può aspirare sono le “cose” che il prete dice in omelia (spesso baggianate!) o le infarinature teologiche parziali e controllate, dispensate dai superficiali “Istituti Superiori (sic!) di Scienze Religiose” o peggio dalle “Scuole di teologia per laici”: peggio dell’ignoranza è la conoscenza incompleta, perché – assolutizzando quel poco che si sa – crea integralismi (cfr Teresa d’Avila, Cammino di Perfezione 8,4)!… Quest’ultime poi, già nel nome – accentuando, come se ce ne fosse bisogno la separazione tra “conoscenza” laicale e “conoscenza” clericale! – gridano vendetta al cospetto di Dio!
3 commenti:
E' vero anche il contrario: cosa imparano della vita e del mondo dei giovani che passano gli anni migliori della loro formazione barricati dentro un seminario? Circondati solo da uomini, per di più solo da preti? Perché nei seminari non insegnano teologi laici, dato che di preti ce n'è bisogno nelle parrocchie? E' così che si forma un clero impermeabile ai problemi e alla sensibilità delle persone del mondo vero, quello di fuori...
Caro Mario, ancora una volta sono d' accordo con te. Sto infatti seguendo una di queste 'scuole' organizzata dalla diocesi (tra l' altra ben condotta da un prof dell' Univ. Sett. di Teologia, Don Conti)e mi chiedo a cosa possano servire. E' abbastanza seguita, le persone prendono appunti , ma poi nessuno fa domande, tranne il sottoscritto, magari un pò provocatorie: nessuno ribatte, al massimo borbottii di dissenso. Credo che i guasti provocati dalle scialbe prediche domenicali dei parroci(NON per colpa loro, ma di una mancata corretta preparazione) siano davvero profondi nel Popolo di Dio. La PAROLA è altra cosa rispetto a quello che si ascolta nelle chiese. Certo occorre impegno e pò di attenzione e fatica, ma se uno sente per anni le stesse 'storielle' cosa si può pretendere? Saluti. A presto. Greg50
Il mio parroco non ha mai fatto una predica scialba. Un doppio hurrà per il grande don Giorgio, un uomo, un mito. We love you!!!
Posta un commento