Una bella bufera non c’è che dire, quella sui preservativi e c’era da aspettarselo… anche perché di una cosa si è certi ancora una volta siamo davanti a una difetto di comunicazione…
Certo che chi mi legge da tempo sarà stupito da questo post, ma quello che dico si basa su un’esperienza personale di 14 anni d’Africa (mese più, mese meno).
E comunque sia, ho sempre scritto senza guardare in faccia a nessuno… quindi continuo imperterrito!
La domanda che mi faccio e vi faccio è: il preservativo serve a chi?
Mi è sempre piaciuta la matematica, la ritengo una scienza ecumenica:
Ho sempre spiegato che 1+1=2 e che 1+1+cattolico=2; 1+1+ateo=2; 1+1+musulmano=2; 1+1+idiota=2; 1+1+genio=2: il risultato è sempre uguale indipendentemente dal grado di fede o razionalità! E allora? Facciamo due calcoli…
Sappiamo da Wikipedia che uno studio americano ne rivela l’efficacia all’85%, ne deduco l’inefficacia al 15%. Se i miei calcoli non sono errati vuol dire che su 100 persone, sicuramente per 15 è “inutile”; su 1000 fa 150! Su 1.000.000 fa 150.000, su 6 miliardi fa 900 milioni!
Sapete quanti morti di cancro si hanno in un anno nel mondo?
Sapete quanti morti per incidenti stradali?
Sapete quanti morti per malaria?
Sapete quanti morti per infarto?
Sapete quanti morti per fame?
Sapete quanti morti tout-court?... andate a vedere…
Si può dire quel che si vuole sul Papa, ma checché Adriano Sofri ne dica, tirando in ballo il Brasile, non sempre uno stupido è sempre stupido… se poi sa far di conto!
E allora ripeto, al di là delle motivazioni di morale sessuale di qualunque credo, io domando ancora “statisticamente”: il preservativo a chi serve?
A prevenire l’AIDS! Dicono i saggi europei… Spagna, Germania, Francia, UE compresi!
Saggi o supini al potere economico?
Ma guarda un po’, proprio ieri la saggia e generosa Spagna ci informa che saranno donati gratuitamente in Africa 1 milione di preservativi (forse aveva letto in anticipo l’articolo di Sofri su Repubblica)! E il governo spagnolo li trova sull’albero? No! Evidentemente li compra e li paga! Quanto? Dal sito xyz sappiamo il costo di un preservativo, diciamo scontato, è di 1 euro a testa! Totale 1 milione di euro! Non c’è che dire un bell’aiuto criptico alle industrie interessate, spero soltanto che per non nuocere ai principi della concorrenza l’Unione Europea controlli che non siano solo “spagnole”… Ma forse non c’è bisogno di controllare perché sicuramente ogni nazione fa e farà altrettanto quindi la partita finisce in “patta”: ogni nazione sostiene le sue fabbriche (e i suoi operai elettori)!
Se suppongo che ogni nazione europea faccia altrettanto (e ché sono meno della Spagna?) e calcolando che siamo in 27 membri viene fuori più o meno, facciamo cifra tonda, tra i 20 e 30 milioni di euri, se poi aggiungiamo quelli della UE come istituzione siamo sicuri che arriviamo ai 30 senza batter ciglio, facciamo cifra tonda con un bel 50 milioni di euri con USA e Giappone? Cioè, a dir poco, circa 100 miliardi di vecchie lire! Tutti in lattice! L’industria farmaceutica almeno ringrazia? Naturalmente nulla vieta ai singoli africani, di comprarseli personalmente, ecc. ecc. La cifra allora è veramente notevole… Degna di far gola a chiunque… Mafie comprese! E non parlo mica di quelle siciliane, ma nel senso “generico” di mafia: lobby, al plurale!
Interessante infatti che non ci siano i soldi (e governi!) per obbligare le case farmaceutiche ad abbassare i prezzi dei medicinali anti HIV ma ci sono per i preservativi… un piccola pulce all’orecchio che forse forse, così disinteressati questi aiuti non lo siano, non vi viene? A me sì!
Se poi si viene a sapere che l’N-nitrosamina con cui vengono lubrificati tutti i preservativi, è cancerogeno, le pulci che mi vengono sono più di una! A voi no?
Diminuisce i rischi l’AIDS (a parte i 900 milioni di sfortunati), ma rischia di far venire il cancro agli organi genitali dei rimanenti 5 miliardi e 100 milioni! Bel progresso!
Dicevamo che diminuisce i rischi dell’AIDS? Chi l’ha detto? Come vengono acquisiti questi dati? Chi ne controlla l’autenticità? Sappiamo come vanno queste cose, non vorrei che fossero come quelli sul fumo!
Allora domando, se il preservativo non è riuscito nei miei 14 anni di Africa a impedire a chi ne faceva largo uso (parola di confessore!) a prendere le più disparate malattie veneree come faceva a impedire la contaminazione dell’HIV? Solo io so quante ricette ho dovuto pagare (all’industria farmaceutica occidentale!) per coloro che venivano da me piangendo che non avevano i soldi per curarsi di gonorrea, di sifilide, ecc. ecc. E non erano degli “inesperti”… Ma allora i 900 milioni sono molti di più…
I test di depistaggio si sa, in Africa più che altrove, non erano affidabili, (pare oggi lo siano di più, ma quanto?) e intere popolazioni risultavano infette all’80%, poi si è scoperto che tifo, malaria, denutrizione, ecc. influivano sui test facendo apparire positivo chi positivo non era… e di colpo con nuovi testi la percentuale era crollata, ma non certo grazie al preservativo!
Potrei continuare parlando delle prostitute di Kinshasa che sembrano immuni dall’HIV (la presunta generosità dei governi cosa aspetta a finanziare la ricerca? Ma si sa rende di più una malattia cronica che una malattia curata...); o sul fatto che nessuno vuole seriamente affrontare la denutrizione e le malattie che diminuiendo la resistenza al virus ne facilitano la contaminazione… oppure che se veramente avessimo a cuore la vita degli africani daremmo i soldi a loro per elevare il loro livello di vita e non alle nostre industrie farmaceutiche; o ancora potrei parlare dell’industria del sesso e non solo tailandese e vorrei veder come si possa negare a priori che ci sia un problema di “educazione” al controllo — se non altro turistico — dell’esercizio stesso della sessualità; ecc. ecc. ma mi fermo qui!
Non voglio affermare niente, né negare l’uso del preservativo, che in caso di male minore, diventa lecito anche per la morale cattolica, ma io domando ai lor signori scienziati, politici e giornalisti così pronti a difendere democrazia e libertà (ma a questo punto mi domando: di chi?): il preservativo è veramente il male minore?
A me sembra il “bene maggiore” soprattutto per le industrie farmaceutiche e turistiche… Per gli “utenti” è solo una roulette russa dove le percentuali di lasciarci le penne sono ben oltre il 15% dello studio americano (che come si sa di questi studi, sono sempre… “ottimisti”)… E voi consigliereste responsabilmente una roba del genere? Io no! Se poi uno vuole usarlo comunque, sono affari suoi, ma che non mi si chieda la benedizione per tacitare la propria suicida presunta responsabilità politica, scientifica e mass-mediatica…
Allora si può anche non esser d’accordo con questo “bigotto” di Papa, ma come negare in tutta la sua drammatica verità la frase — al di là delle motivazioni più o meno condivisibili dai vari “credo” — calcoli alla mano, che il preservativo NON è la via sicura a prevenire l’AIDS? Non basta urlare allo scandalo integralista, occorre dare prove scientifiche autentiche e soprattutto togliere ogni ombra di dubbio che quello che è un affare colossale per l’industria farmaceutica occidentale si stia trasformando anche in una forma moderna di colonizzazione culturale (e quindi razzista) da parte del “sistema” occidentale, stampa e TV comprese.
L’Africa (e il cosiddetto Terzo Mondo che sarà “Terzo” ma non è scemo!), attendono ancora una risposta oggettiva, non ideologica! E io pure!
Certo che chi mi legge da tempo sarà stupito da questo post, ma quello che dico si basa su un’esperienza personale di 14 anni d’Africa (mese più, mese meno).
E comunque sia, ho sempre scritto senza guardare in faccia a nessuno… quindi continuo imperterrito!
La domanda che mi faccio e vi faccio è: il preservativo serve a chi?
Mi è sempre piaciuta la matematica, la ritengo una scienza ecumenica:
Ho sempre spiegato che 1+1=2 e che 1+1+cattolico=2; 1+1+ateo=2; 1+1+musulmano=2; 1+1+idiota=2; 1+1+genio=2: il risultato è sempre uguale indipendentemente dal grado di fede o razionalità! E allora? Facciamo due calcoli…
Sappiamo da Wikipedia che uno studio americano ne rivela l’efficacia all’85%, ne deduco l’inefficacia al 15%. Se i miei calcoli non sono errati vuol dire che su 100 persone, sicuramente per 15 è “inutile”; su 1000 fa 150! Su 1.000.000 fa 150.000, su 6 miliardi fa 900 milioni!
Sapete quanti morti di cancro si hanno in un anno nel mondo?
Sapete quanti morti per incidenti stradali?
Sapete quanti morti per malaria?
Sapete quanti morti per infarto?
Sapete quanti morti per fame?
Sapete quanti morti tout-court?... andate a vedere…
Si può dire quel che si vuole sul Papa, ma checché Adriano Sofri ne dica, tirando in ballo il Brasile, non sempre uno stupido è sempre stupido… se poi sa far di conto!
E allora ripeto, al di là delle motivazioni di morale sessuale di qualunque credo, io domando ancora “statisticamente”: il preservativo a chi serve?
A prevenire l’AIDS! Dicono i saggi europei… Spagna, Germania, Francia, UE compresi!
Saggi o supini al potere economico?
Ma guarda un po’, proprio ieri la saggia e generosa Spagna ci informa che saranno donati gratuitamente in Africa 1 milione di preservativi (forse aveva letto in anticipo l’articolo di Sofri su Repubblica)! E il governo spagnolo li trova sull’albero? No! Evidentemente li compra e li paga! Quanto? Dal sito xyz sappiamo il costo di un preservativo, diciamo scontato, è di 1 euro a testa! Totale 1 milione di euro! Non c’è che dire un bell’aiuto criptico alle industrie interessate, spero soltanto che per non nuocere ai principi della concorrenza l’Unione Europea controlli che non siano solo “spagnole”… Ma forse non c’è bisogno di controllare perché sicuramente ogni nazione fa e farà altrettanto quindi la partita finisce in “patta”: ogni nazione sostiene le sue fabbriche (e i suoi operai elettori)!
Se suppongo che ogni nazione europea faccia altrettanto (e ché sono meno della Spagna?) e calcolando che siamo in 27 membri viene fuori più o meno, facciamo cifra tonda, tra i 20 e 30 milioni di euri, se poi aggiungiamo quelli della UE come istituzione siamo sicuri che arriviamo ai 30 senza batter ciglio, facciamo cifra tonda con un bel 50 milioni di euri con USA e Giappone? Cioè, a dir poco, circa 100 miliardi di vecchie lire! Tutti in lattice! L’industria farmaceutica almeno ringrazia? Naturalmente nulla vieta ai singoli africani, di comprarseli personalmente, ecc. ecc. La cifra allora è veramente notevole… Degna di far gola a chiunque… Mafie comprese! E non parlo mica di quelle siciliane, ma nel senso “generico” di mafia: lobby, al plurale!
Interessante infatti che non ci siano i soldi (e governi!) per obbligare le case farmaceutiche ad abbassare i prezzi dei medicinali anti HIV ma ci sono per i preservativi… un piccola pulce all’orecchio che forse forse, così disinteressati questi aiuti non lo siano, non vi viene? A me sì!
Se poi si viene a sapere che l’N-nitrosamina con cui vengono lubrificati tutti i preservativi, è cancerogeno, le pulci che mi vengono sono più di una! A voi no?
Diminuisce i rischi l’AIDS (a parte i 900 milioni di sfortunati), ma rischia di far venire il cancro agli organi genitali dei rimanenti 5 miliardi e 100 milioni! Bel progresso!
Dicevamo che diminuisce i rischi dell’AIDS? Chi l’ha detto? Come vengono acquisiti questi dati? Chi ne controlla l’autenticità? Sappiamo come vanno queste cose, non vorrei che fossero come quelli sul fumo!
Allora domando, se il preservativo non è riuscito nei miei 14 anni di Africa a impedire a chi ne faceva largo uso (parola di confessore!) a prendere le più disparate malattie veneree come faceva a impedire la contaminazione dell’HIV? Solo io so quante ricette ho dovuto pagare (all’industria farmaceutica occidentale!) per coloro che venivano da me piangendo che non avevano i soldi per curarsi di gonorrea, di sifilide, ecc. ecc. E non erano degli “inesperti”… Ma allora i 900 milioni sono molti di più…
I test di depistaggio si sa, in Africa più che altrove, non erano affidabili, (pare oggi lo siano di più, ma quanto?) e intere popolazioni risultavano infette all’80%, poi si è scoperto che tifo, malaria, denutrizione, ecc. influivano sui test facendo apparire positivo chi positivo non era… e di colpo con nuovi testi la percentuale era crollata, ma non certo grazie al preservativo!
Potrei continuare parlando delle prostitute di Kinshasa che sembrano immuni dall’HIV (la presunta generosità dei governi cosa aspetta a finanziare la ricerca? Ma si sa rende di più una malattia cronica che una malattia curata...); o sul fatto che nessuno vuole seriamente affrontare la denutrizione e le malattie che diminuiendo la resistenza al virus ne facilitano la contaminazione… oppure che se veramente avessimo a cuore la vita degli africani daremmo i soldi a loro per elevare il loro livello di vita e non alle nostre industrie farmaceutiche; o ancora potrei parlare dell’industria del sesso e non solo tailandese e vorrei veder come si possa negare a priori che ci sia un problema di “educazione” al controllo — se non altro turistico — dell’esercizio stesso della sessualità; ecc. ecc. ma mi fermo qui!
Non voglio affermare niente, né negare l’uso del preservativo, che in caso di male minore, diventa lecito anche per la morale cattolica, ma io domando ai lor signori scienziati, politici e giornalisti così pronti a difendere democrazia e libertà (ma a questo punto mi domando: di chi?): il preservativo è veramente il male minore?
A me sembra il “bene maggiore” soprattutto per le industrie farmaceutiche e turistiche… Per gli “utenti” è solo una roulette russa dove le percentuali di lasciarci le penne sono ben oltre il 15% dello studio americano (che come si sa di questi studi, sono sempre… “ottimisti”)… E voi consigliereste responsabilmente una roba del genere? Io no! Se poi uno vuole usarlo comunque, sono affari suoi, ma che non mi si chieda la benedizione per tacitare la propria suicida presunta responsabilità politica, scientifica e mass-mediatica…
Allora si può anche non esser d’accordo con questo “bigotto” di Papa, ma come negare in tutta la sua drammatica verità la frase — al di là delle motivazioni più o meno condivisibili dai vari “credo” — calcoli alla mano, che il preservativo NON è la via sicura a prevenire l’AIDS? Non basta urlare allo scandalo integralista, occorre dare prove scientifiche autentiche e soprattutto togliere ogni ombra di dubbio che quello che è un affare colossale per l’industria farmaceutica occidentale si stia trasformando anche in una forma moderna di colonizzazione culturale (e quindi razzista) da parte del “sistema” occidentale, stampa e TV comprese.
L’Africa (e il cosiddetto Terzo Mondo che sarà “Terzo” ma non è scemo!), attendono ancora una risposta oggettiva, non ideologica! E io pure!
31 commenti:
Ho letto, e ti ringrazio per l'accurata documentazione che ci hai esposto riguardo l'argomento in questione. Mi pare che si tratti dello stesso problema del latte Nidina della Nestlè, che è stato regalato alle mamme africane per alimentare i loro neonati,senza però informarle che l'acqua in cui veniva sciolto doveva essere bollita. Così epidemie a tutto spiano! E' una vita che sostengo che i governanti spendono un'infinità di lilleri in cose che sono deleterie (armi d'ogni tipo, installazioni nucleari, ecc.) ed invece tagliano i fondi per la ricerca, per la solidarietà verso i paesi poveri, ecc. La storia dei condom segue la stessa linea politica distruttiva. L'aids va curata alla radice, non tamponata con lattice!!! Bravo Mario!
Caro Mario,
secondo i miei calcoli l'85% su 6 miliardi fanno 5 miliardi e 100 milioni di persone sane e salve grazie al preservativo.
Mi sembra che 85% superi di gran lunga la maggioranza e che statisticamente sia un buon risultato, non trovi?
Parli di proprietà cancerogene della n-nitrosamina ma nell'articolo che riporti non c'è nessun tipo di dato scientifico o statistiche di decessi.
Inoltre dubito fortemente che un prodotto come il preservativo possa prendersi la briga di essere nocivo quando sul mercato occidentale ha ben altri rivali (la pillola, in primis).
Certo, le lobby farmaceutiche lucrano tutti i giorni sui medicinali.
Allora combattiamo anche contro il sistema dei vaccini che da decenni ci permettono di allungare la nostra vita.
Di certo il vostro portavoce vestito di seta e di lino, non è un buon modello di partenza per costruire un mondo senza lobby e senza speculazioni.
Ti saluto e stimo per tutto il tuo operato in Africa, che di sicuro è lontano anni luce dalla vita nella capitale.
Matteo
Di sicuro il mondo è bello perché vario! Ognuno ha le proprie idee e se le tenga, che ci posso fare?
I quotidiani impazziscono quando possono scatenarsi contro il Papa, e riescono a speculare sulla cattiva informazione. Farei un distinguo tra pillola e condom, rispondendo a Matteo: in occidente questi sistemi vengono usati per impedire il concepimento, mentre l'argomento di Mario verteva sul fatto che i preservativi vengono suggeriti come mezzo per evitare contagi di qualsiasi tipo.
Che si speculi, è un fatto vero, e sempre sulla pelle dei più deboli.
Che ci sia un abisso tra la vita vaticana e quella spesa nelle missioni africane, ne sono pienamente convinta. Ed è grazie ai sacerdoti che lottano per la giustizia, e rischiano la propria pelle, che la Chiesa è ancora viva, e merita di essere amata.
@Ufo-Matteo
Prima di tutto grazie per il tuo contributo...
Sulla N-nitrosamina, che tra l’altro si trova anche nelle sigarette e la cui tossicità è altamente comprovata, confidavo nella perspicacia del lettore, io ho messo un sito qualunque ma chiunque (soprattutto uno come te che ha un blog tutto suo) poteva arrivarci da solo con una ricerca su Google, comunque sia eccoti accontentato e buona lettura. Ma se tu fossi così gentile di ricambiare trovando in rete “prove” scientificamente inconfutabili sulla nocività dei proiettili a uranio impoverito, del danno del fumo, dell’amianto, delle antenne a onde radio dei cellulari, ecc., ecc., te ne sarei grato…
Per quanto riguarda il nostro portavoce vestito di seta e di lino come lo chiami tu, a parte il fatto che in questo blog, se ci conoscessi a fondo, avresti notato che non temiamo di denunciare le incongruenze di chi anche nella chiesa spesso predica bene e razzola male, mi sembra molto “banale” la mentalità di chi si consola delle proprie contraddizioni a partire da quelle degli altri… Voglio dire che a casa mia, il mio peccato più il tuo non fanno “pari”, ma fanno due peccati e due peccatori! Che hanno ben poco a consolarsi additandosi reciprocamente!
E allora “convertiamoci” insieme se vuoi o meglio aiutiamoci a toglierci le maschere reciproche… E sul tema in questione, la “maschera” devono togliersela chi ce l’ha: governi e istituzioni e industrie in primis!
Per quanto riguarda cosa combattere, non è certo ciò che (loro malgrado?) funziona che va tolto… Sui vaccini saprai che anche in occidente le cose non sono poi così pacifiche: non tutti “gli scienziati” condividono la vaccinazione a tappeto (anche qui google è magico, prova)… e questo dimostra ancora una volta che “scientificamente” ciò che fa problema non sono i 5 miliardi e passa di “salvati” ma quelli che non si salvano! È l’eccezione che mette in discussione la “legge scientifica”! Infatti chi contesta le vaccinazioni non lo fa a partire da quelli che non hanno problemi ma a partire dal numero, sempre più grande, che invece si ammalano irrimediabilmente, ad esempio, di poliomielite… E comunque sia, sempre per fare un esempio, il fatto che si dica di vietare l’eternit perché ricche del nocivo amianto non si sta dicendo che le case devono restare senza tetto… ecc., ecc. Se poi la butti sulla statistica per consolarti, mi fai venire in mente quei tali che ti dicono che l’aereo è il mezzo più sicuro di trasporto… fino a quando non ci muori! Ma se tua madre non è un numero statistico e deve viaggiare tutti i giorni… cominceresti a preoccupartene della sicurezza e manderesti al diavolo i “consolanti” dati statistici…
Allora? Il Papa, bene o male ha sollevato un problema, io forse l’ho ulteriormente spiegato dal “mio punto di vista” (che non è detto che coincida col suo…), lasciamo quindi da parte le reciproche scomuniche e proviamo a lavorare assieme per dare veramente un futuro di speranza a coloro a cui abbiamo lasciato come unica alternativa o la morte o la sterilità forzata (per astinenza o preservativo in fondo che cambia? Sempre forzata è!)…
PS: Non so se volessi parlare della mia o della tua capitale… io comunque ho svolto la mia attività missionaria soprattutto nella capitale di un grande (in tutti i sensi) stato africano!
Grazie ancora! :o)
Caro Mario, ho letto la tua risposta a Matteo e ti ringrazio, in quanto serve a tutti noi approfondire l'argomento. Da quanto mi pare di capire, la capitale che Ufo-Matteo intendeva, dovrebbe essere Roma.E mi è sembrato un complimento che ti tocca da vicino. Quegli anni luce che separano la Capitale (ma forse intendeva meglio dire Vaticano), dal tuo operato in Africa, hanno un valore aggiuntivo. Chi opera sul posto, meglio sa di chi se ne sta lontano, tra gli agi di una vita ovattata dalla bambagia, quali problemi veri e gravi sussistono. Parlare per sentito dire, non è come parlare dopo aver visto. Ed io mi fido di chi ha vissuto in mezzo alle tribolazioni del prossimo, che ha toccato con mano e col cuore. Grazie a te, Mario!
Non capisco come si possa affrontare un argomento di carattere scientifico come l'HIV affermando che l'aereo non sia il mezzo più sicuro al mondo.
Se (tocchiamoci i gioielli) dovessi rimanere vittima di una catastrofe aerea, non smetterei di pensare che sia il mezzo più sicuro.
Proprio perchè è oggettivamente così.
Si chiama statistica, che in questo caso coinvolge i decessi annui causati dal relativo mezzo di trasporto.
E l'aereo è il mezzo più sicuro.
E' un dato non opinabile, altrimenti si corre il rischio di interpretare i numeri come ci pare in modo da alterare la realtà.
E se la realtà è esclusivamente oggettiva allora la realtà stessa non esiste.
http://en.wikipedia.org/wiki/Nitrosamine
Tornando alla Nitrosamina, come dice la mia fonte (wikipedia, forse una delle più attendibili in rete - gli articoli sono controllati da tutti e non si può fare i furbi) non esistono delle prove certe sulla sua canceroginità.
Il pacchetto di sigarette riporta chiaramente la sua nocività, come molte altre droghe legalizzate.
Il punto focale è: se dobbiamo vivere nel sospetto allora anche la crosta della pizza è in parte cancerogena.
Allora boicottiamo tutte le pizzerie?
Non credo, proprio perchè il numero di decessi causati da una pizza penso è irrilevante o nullo.
Inoltre, assumendo per assurdo che il condom abbia proprietà cancerogene, penso sia al momento l'unica soluzione per limitare i danni più gravi di un'epidemia come quella dell'HIV.
C'è un altro difetto nel tuo ragionamento: quando parli di sterilità forzata: il condom se accompagnato da periodici esami del sangue (propri e del proprio partner) non nega assolutamente il diritto di procreare, ma al contrario, lo rende più sicuro e responsabile (come avviene qui in Italia del resto).
Ripeto: il libero arbitrio è quello che Cristo ci ha insegnato. Non l'imposizione di dogmi che precludono la libertà individuale. (la Chiesa stessa è un dogma, ma qui usciamo dall'ambito scientifico :)
Ti saluto e in bocca al lupo per il blog e per la lotta contro l'ignoranza e la violenza (in tutte le sue forme).
Matteo
Sono assolutamente d'accordo con Ufo-Matteo. Le cose in effetti sono sempre relative, ed esistono teorie matematiche in cui non sempre 2+2 = 4 questo è solo il risultato più probabile. Tutto dipende sempre dalla prospettiva con cui si analizzano i dati, come ha ben evidenziato Ufo.
Saluti a tutti
Sto vivendo un dramma familiare molto grave, una situazione che prospetta due alternative: o ragionare con la mente, e seguire una certa logica, o ascoltare il cuore (e Cristo), e applicarne un'altra. Sinceramente, la prima è la più facile, la seconda richiede molto coraggio. Abbiamo optato per la seconda. Nelle questioni mondiali, che riguardano sanità, scolarizzazione, lavoro, ecc., occorre lasciar da parte le statistiche e prendere decisioni coraggiose, che servano al bene della gente e non ai propri tornaconti personali. Che si tratti di tornaconti a favore di lobbies o d'altro, poco importa.
Certa mentalità obsoleta deve far spazio a nuove inventive, purchè sempre guidate dallo Spirito di Cristo.
@cris Cam
credo che Ufo possa non esserlo invece con te... ih! ih!
Infatti credo che nella sua frase gli sia caduto un "non"...
Infatti la sua frase: E' un dato non opinabile, altrimenti si corre il rischio di interpretare i numeri come ci pare in modo da alterare la realtà. E se la realtà è esclusivamente oggettiva allora la realtà stessa non esiste.
va letta e compresa così:
E' un dato non opinabile, altrimenti si corre il rischio di interpretare i numeri come ci pare in modo da alterare la realtà.
E se la realtà NON è esclusivamente oggettiva allora la realtà stessa non esiste.
Altrimenti non si collega col resto del discorso, a meno che io abbia capito male... ;o)
@Danila
Capisco quello che vuoi dire, e condivido... ma detta così proprio la frase resta "ambigua"... il cuore e la mente sono la stessa cosa... E "ragionare con la mente" e "ascoltare il cuore" sono la stessa cosa detta in due modi diversi o comunque devono diventarlo perché non c'è fede senza ragione e viceversa (e vadano al diavolo i superficiali interpreti di Pascal)...
Diverso invece quando parli di "una certa logica" qui mi sento più a mio agio: c'è logica e logica... c'è la logica (della ragione!) che per essere coerente con se stessa esclude parte della realtà e un'altra (della ragione!) che osa mettersi in discussione cercando di includere il più possibile tutta la realtà anche quella che non ci piace, ma che contiene un "tu" altro da noi, e persino, come ho spiegato altrove, il male assoluto! Solo questa "altra" logica si rivela già storicamente vincente, perché è l'unica che si sa guadagnare come amico anche il nemico estremo, perché è l'unica capace di renderci padri, madri, figli, spose e mariti, fratelli e sorelle in una parola: figli/e (del Padre)!
E per tornare a bomba, è la logica che manca (e negano!) coloro che fanno propaganda pro e contro il preservativo (o pro o contro qualunque altra cosa) senza guardare la realtà dell'uomo e della donna concreti! E tra questi, una volta tanto, anche se a qualcuno può far dispiacere ammetterlo, non c'è certamente il Papa!
Caro Mario, forse mi sono espressa male riguardo al ragionare col cuore o con la mente. Ho diviso in scompartimenti stagni i due organi! Ma dalla mia successiva email avrai compreso cosa intendevo dire. In generale, si dice ragionare con la mente quando si tengono in considerazione alcuni argomenti, pianificandoli pensando al pro ed al contro, mentre quando si ascolta il cuore, si sceglie la via migliore, anche se la più difficile, la più faticosa e sofferta, ma che si sceglie per seguire il Signore. Mi piace la tua conclusione: guardare la realtà dell'uomo e della donna concreti. Papa a parte, molti che vivono fuori da certe situazioni, guardano da un'alta teoria e...pontificano!
E non mi riferisco solo al Pontefice, ma anche al gioco di parole...pontificare:costruire ponti che allontanano, invece di avvicinare!! Avrai accontentato anche Ufo-Matteo a proposito dell' uomo vestito di seta e lino!
@Danila, capisco, ma essendo pubblico ho inteso precisare non tanto per te!
Mi rendo conto però, pur nella verità della tua distinzione nei due modi di ragionare, che forse potrebbe essere utile anche a te: continui a considerare "due organi"... Io in realtà, biblicamente, ne considero solo uno, due sono solo le immagini e questa distinzione nei linguaggi, che pone il cuore come sede del sentimento o della "ragioni dell'amore" o di "una ragione che la ragione non può capire" (Pascal) è figlia di una mentalità pagana e dualista che nel tentativo di "convertirla" asseconda ulteriormente perché la dà come pacifica soltanto dà la preminenza al cuore... La Bibbia invece non pone distinzioni e per la Bibbia il cuore [leb] (e non la testa) è sede della ragione e della libertà (del "sentire" invece è la pancia o il ventre materno: l'utero)... Da cui derivano le espressioni come "duri di cuore"... là dove noi diremmo testardi o di "testa dura"! Quindi la distinzione che giustamente poni tu, sono due atteggiamenti dello stesso "organo": il cuore!
Da questo recupero della dimensione biblica, nasce quindi tutta una nuova interpretazione della fede e della speranza. E "dare ragione della speranza che è in" noi non ha niente a che vedere con le cose che scriviamo in questo blog! perché la vera gioia di una speranza ritrovata la vedi solo sui volti (altra espressione biblica) delle persone e non nella loro intelligenza o capacità di argomentare... come i politici italiani stanno mostrando nonostante si "sforzizo" di sorridere sempre...! ;o)
Mi trovi d'accordo, sul fatto che la gioia della speranza su trovi sui volti delle persone. Infatti trovo bello colloquiare tramite blog, ma vuoi mettere l'incrociare di uno sguardo, che a volte ha molto più significato di mille parole? O il calore di un abbraccio fraterno? Se Cristo si è incarnato, significa che Dio ha dato immenso valore alla corporalità dell'uomo, e attraverso i sensi (udito, tatto...), si esprime il nostro sentire, non solo con discorsi, per quanto eruditi, filosofici, spirituali! Ma per ora, attraverso il blog "sento" già comunione, dialogo che accresce, amicizia e solidarietà. E vi par poco?
Un abbraccio, per ora virtuale, a tutti! :o)
Grazie, anche a te!
In tutta onestà devo dire che mi trovo piuttosto in sintonia con la visione di Ufo e cris Cam.
Su un fatto - credo - possiamo essere tutti d'accordo: la Chiesa ha sempre considerato illecito l'uso degli anticoncezionali appellandosi a ragioni e ad argomentazioni di morale sessuale; e mai per boicottare le lobby e le multinazionali farmaceutiche.
Nella prostettiva cattolica ufficiale, infatti, non è contemplata in alcun modo una possibile scissione fra atto sessuale e procreazione.
Correggimi se sbaglio, Mario: l'unico passaggio biblico che dica qualcosa a riguardo è l'episodio di Onan, condannato perché disperdeva il seme. In nuce, dunque, è lì che nasce la rigida condanna giudaico-cristiana contro una concezione ludica, gaudente del coito. Sì, il vero peccato di Onan era poi quello di non voler dare una progenie a suo fratello, ma questo lo diciamo noi, oggi.
Ebbene, io posso compredere che la dispersione potesse apparire addirittura omicida ai tempi del preformismo, quando era accettata e diffusa l'assurda teoria dell'homunculus.
Ma oggi?
Accantoniamo le beghe ideologiche, che alla Chiesa non mi pare interessino più di...nulla.
Perché oggi, in sostanza e concretezza, l'uso degli anticoncezionali è giudicato peccaminoso dalla Chiesa? Davvero un'irriducibile e strisciante forma di sessuofobia non ha parte in questo anatema?
Per gran parte di sacerdoti e religiosi (e parlo per esperienza), il sesso continua a essere un tabù. E potrei scrivere delle domande morbose che mi furono rivolte in confessionale quand'ero ragazzino, che - lo dico senza remore - hanno contribuito prima a contaminare la mia 'innocenza', e poi a trasmettermi questa concezione opprimente, gotica, inquisitoria, medievale, scandalistica della sessualità.
Si provi a negare che per secoli il clero è stato (anche) ricettacolo di persone sessualogicamente disturbate.
E il dramma - sapete? - è che succede ancora.
@August:
Credo che Mario sia la persona più indicata per darti una risposta convincente. Anch'io condivido quanto hai scritto, e mi chiedo ancora perché la chiesa non aggiorni questa situazione allo stato attuale delle cose. Ma ritengo che il discorso iniziale partisse dal commercio speculativo delle lobbies, e sia quindi una faccenda a carattere politico. Usare un condom, sperando che impedisca un qualsivoglia contagio, è una cosa, usarlo come anticoncezionale, ha un'altra lettura. Ma credo che i tempi siano maturi per rompere vecchi schemi, inadeguati ai nostri giorni. Siamo 6.000.000.000 di uomini sulla terra. Nella Bibbia si legge: "andate e moltiplicatevi". Allora era necessario avere braccia per lavorare e per combattere e, giustamente, per popolare la Terra. Oggi siamo troppi, e le guerre si fanno proprio per allargare i propri confini,per approvvigionarsi di materie prime,ecc. Nei Paesi dove c'è spazio per tutti, e quindi benessere, c'è pace. Basti pensare ai paesi nordici.E, guarda caso, la popolazione è contenuta in limiti che permettono la "sopravvivenza della specie", con una giusta natalità. Ma questo è un discorso che esula non poco dal problema dell'invio di profilattici in Africa. ;o)
@August
Tu dici: Nella prostettiva cattolica ufficiale, infatti, non è contemplata in alcun modo una possibile scissione fra atto sessuale e procreazione. Ora questo è vero forse nella testa di qualche vecchio parroco o cardinale, ma non è più vero oggi (cfr i cosiddetti metodi naturali) ammesso e non concesso che lo sia stato "sempre" anche ieri...!
Lascerei perdere la Bibbia perché se non altro sono ben altri i passi da citare (come hai capito): là dove è mostrato il rispetto dell'uomo e della donna e quindi dell'altro che non può essere mai semplice (dico semplice: il Vangelo non sarebbe tale senza "godimento") oggetto del piacere... ma questo vale anche se decidessi di creare, che so, una band musicale per il solo piacere di cantare o di fare soldi! Come spero che nessuno mangi semplicemente per il giusto piacere di mangiare... Quello che è al centro del "credo" cristiano è sempre la "relazione" e a questo ogni altro credo o morale o dio si "piega", anzi "deve morire" (cfr Gesù)...
Sul resto e su altro mi riservo di chiarire ulteriormente il mio pensiero (e quello della chiesa cattolica e non di qualche cardinale o papa) in un post a parte... resta inteso che è valido il principio assoluto del rispetto della coscienza di ciascuno e quindi chiunque in questo blog può dire quello che crede, purché possibilmente (ma non ne faccio un dogma perché tutti siamo intrisi necessariamente di "principi") non sia "per sentito dire" o venga da un semplice riferire dogmaticamente e acriticamente il pensiero di altri, per quanto autorevoli...
In attesa che il tempo non mi sia tiranno posso emprimere un mio rapido parere sul preservativo (oltre a quanto detto sopra) che io tenderei oggi ad escudere, perché "superato", come metodo anticoncezionale... ti ricordo inoltre che ben più aggressive sono state nel Terzo mondo le pratiche anticoncezionali - fino alla sterilizzazione e aborto forzato dopo il secondo figlio - e tutte hanno miseramente fallito (nel senso che non hanno ottenuto quello che i piani di controllo nascite si prefiggevano, perché ovvio che un calo c'è stato): qualcuno si domanda perché? È quello che vorrei provare dire... a Dio piacendo! ;o)
Perdona se insisto,
ma non posso lasciar correre.
Risponderò a ciascuno dei tuoi punti/paragrafi.
1. Su, dai. Nel settembre del 2008, in occasione della "Tre giorni del clero" organizzata dalla diocesi di Bologna, a tutti i parroci partecipanti sono stati distribuiti dei dépliant sui metodi naturali per non avere figli (http://bologna.repubblica.it/dettaglio/Ai-parroci-i-depliant-su-come-non-fare-figli/1513447); con lo scopo, ovviamente, di prepararli a rispondere alle eventuali domande dei parrocchiani. Visto il contesto, non possono che attestare la posizione ufficiale della Chiesa in materia.
A parte il fatto che gli unici due metodi ammessi, il Billings e il Rötzer, di naturale hanno ben poco (fai una ricerca nel web e dimmi se non è un arrampicarsi sugli specchi!), la Chiesa li chiama "regolatori naturali della fertilità" (rifiutando così persino il concetto di 'anticoncezionale'), in quanto il loro scopo è semplicemente quello di «evitare o posticipare una gravidanza». In soldoni: se si corre qualche rischio di concepire, allora non è peccato. E' follia pura, Mario.
In più, queste idee non stanno affatto nella testa di qualche vecchio parroco o cardinale. E poi, ammesso e non concesso che lo sia[no] stat[e] "sempre" anche ieri...!? Stai scherzando?!?
2. Certo che l'altro non può essere mai semplice (dico semplice: il Vangelo non sarebbe tale senza "godimento") oggetto del piacere..., ma fare sesso 'protetto' non significa necessariamente reificare l'altro. Non stiamo parlando dell'amore libero o di sfrenati libertinismi, ma del controllo delle nascite in coppie stabili, sane e, magari, sposate. Per essere certi di non usare l'altro bisognerebbe allora correre il famoso, piccolo rischio di cui si parlava prima???
3. Il mio sentito dire, il mio semplice riferire dogmaticamente e acriticamente il pensiero di altri, per quanto autorevoli..., nascevano dall'esigenza di interrogarmi, e di interrogarvi, sugli assiomi teoretici del pensiero cattolico ortodosso; e mi pare assurdo che il fatto di tirarli in ballo qui possa suscitare un qualche fastidio. Va bene l'autonomia, ok l'indipendenza, ma fondamentalmente a nessuno di noi piace fare il cristiano freelance: e la posizione della Chiesa va tenuta in considerazione e analizzata, senza santi né sconti. Far finta che la Chiesa non ci sia, o che importi poco, è un gioco che inizia a stancarmi.
4. Evocare i fallimenti degli anticoncezionali o di passate politiche è un espediente, non risponde alla domanda.
Attendo lumi!
Mario, non è stata una grande giornata: perdonami se sono stato cattivello :)
@Mario
Spero allora che tu possa al più presto pubblicare un approfondimento, perché non riesco ad entrare nel tuo punto di vista, mentre mi sono trovata molto a mio agio leggendo il commento di August, che per la maggior parte condivido.
Ciao
@Cipo
Dovrai attendere a lungo allora anche perché non saprei che aggiungere a quanto scritto sopra...
Non è facile capisco, ma forse dovresti specificare meglio "cosa" c'è da approfondire: se ne sono dette talmente di cose...
Uno dei problemi alla comprensione sta forse nel fatto che volenti o no, noi italiani identifichiamo quello che ha detto un cardinale o un papa con la "posizione" della chiesa... ma pensiamo veramente che la chiesa cattolica apostolica romana che è in Germania o in Camerun possa sempre sentire proprie le affermazioni che so dei nostri vescovi italianii tipo un nostro Ruini o Bagnasco? (o dello stesso papa) sugli anticoncezionali, sull'aborto, sull'ordinazione alle donne, sull'eutanasia? ecc., ecc.?
Per salvare la "comunione" sul rifiuto dell'ordinazione alle donne si "temporizza"... ma su gran parte del resto, ogni chiesa ha una propria pratica storica e teologica (tradizione) ben diversa...
Allora qual è la posizione ufficiale della chiesa cattolica su queste e altre tematiche? La risposta è semplice e complessa: se non c'è un pronunciamento magisteriale "definitivo", TUTTE queste pozioni sono la posizione ufficiale della chiesa cattolica apostolica romana!... e al limite quando si parla bisogna specificare "chi dice chi"... e per il resto si conserva la "libertà di coscienza" cioè si agisce (dopo un attento discernimento nel dialogo), senza per questo credersi "fuori" dalla comunione ecclesiale cattolica o che in qualche modo siamo in peccato o facendo finta che la chiesa non ci sia, ecc.
Ma questo domanda di fare una cosa a cui spesso noi "umani" non siamo abituati: "prendere in mano" il nostro "destino" osando anche "(ri)pensare" la nostra fede...
@Mario
Forse ho trovato il modo di spiegarmi,: sul discorso dei contraccettivi non posso capire quelli che assumono atteggiamenti rigidi (spero pochi, ed in questo il tuo precedente commento è proprio consolante).
Questo per me vale sia se consideriamo la vita vissuta, sia se vogliamo metterla su un piano teorico (anche se la distinzione ha scopo puramente esplicativo); infatti non posso concepire alcuna rigidità dove ci sia un uomo (e quindi Dio, dato che se penso ad un uomo lo vedo necessariamente impregnato di Dio, cioè per necessità esistenziale, mi spiego?).
E riguardo all'obbedienza alla chiesa?
Altri hanno cantato "Il ballo dell'obbedienza"...si può ballare se si è rigidi?
Ciao.
P.S.
Mi sono appena accorta che in alcuni punti qi sopra sono stata io quella rigida :)
Posso allargarmi un pochettino? Mario più volte ha sottolineato che si è Chiesa, e quindi c'è comunione, anche se ci sono pensieri diversi a seconda di come è il vissuto, il luogo, le tematiche e le necessità dell'uomo.
Credo sia profondamente vero.
Così mi viene da pensare che si prega tanto per l'unità delle Chiese (parlo di quelle che si sono formate a seguito dei vari scismi), ma poi si pretende che siano loro a venirci incontro, e non facciamo nessun passo per andare verso le stesse. Le verità dogmatiche della nostra Chiesa Cattolica sono sacrosante, ma ci sono punti in cui non esistono, sono solo scelte dettate nel tempo, dentro la Chiesa, e che possono cambiare. Alcuni esempi significativi, che credo siano anche utili, tenuto conto che ci sono sempre meno vocazioni, sarebbero il sacerdozio femminile e il matrimonio dei sacerdoti. Io vedo che nella chiesa anglicana ci sono donne sacerdote - e questo non suscita alcun scandalo - i pastori protestanti, se lo vogliono, poiché è scelta del singolo se aderire al celibato o meno, possono prendere moglie, avere figli - e questo non suscita scandalo, poiché nei primi secoli dell'era cristiana, dagli apostoli stessi, i sacerdoti e vescovi erano sposati. Direi che è un ostacolo in meno, riguardo a tante possibili vocazioni, laddove nell'individuo esiste la volontà di servire Dio come sacerdote, e coesiste anche il desiderio di avere una sposa e dei figli. Così il giovane rinuncia al sacerdozio, oppure viene ordinato, e dopo un lasso di tempo variabile, cambia direzione, poiché non ha altre scelte, se non quella di vivere "nel peccato", dovesse innamorarsi e voler instaurare una relazione affettiva. Oppure sacrificarsi e cadere in depressione, e sarebbe deleterio alla chiesa stessa. I diaconi permanenti non devono sottostare a difficili scelte. Se la chiesa si aprisse in tal senso, avremmo più sacerdoti, e faremmo un passo verso le altre chiese cristiane. Ma siamo proprio antichi!!! Ed irresolubilmente ancorati a tradizioni che oggi non hanno senso alcuno, con la sempre più crescente crisi vocazionale.
cara Cipo sono d'accordo che non bisogna essere rigidi in un senso o nell'altro... e cercare la verità (storica! e quindi mai necessariamente valida per tutte le epoche e i luoghi e le culture...) insieme per il bene del'uomo concreto... per il resto, se può consolarti, credo che su una cosa si ha il dovere di essere rigidi: sul fatto che non bisogna esserlo! ;o)
@Danila, allargati pure... e credo che per non complicare le cose abbia ragione Cipo quando coglie nel cuore del messaggio del Vangelo l'assoluto del bene per l'uomo senza preconcetti alcuno, sia in un senso o nell'altro...
Che poi le soluzioni da te proposte siano una soluzione che risponda effettevamente a problemi reali, il dibattito resta aperto persino nelle chiese protestanti... e non è così pacifico... anzi, proprio loro che hanno tutto quello che dici, sono in crisi vocazionale profonda persino peggio dei cattolici... e con problemi ancora più difficili da districare... Allora la crisi delle vocazioni forse è qualcosa di più del sesso del prete o del suo eventuale coniuge. ;o)
@ Mario.
Non metto in dubbio che la crisi vocazionale è un problema più vasto. Io ho toccato solo UNO dei probabili motivi del calo vocazionale. E non parlo di sesso, ma proprio del bisogno di amore, che è cosa ben diversa, anche se l'uno non esclude l'altro.
Ho sempre avuto in mente la castità, quella totale, come un sacrificio enorme che uno accoglie per amore di Cristo. Ma ho messo a fianco un altro pensiero, e cioè che la castità stessa sia contro natura, perché Dio ha messo al fianco dell'Uomo, una Donna, al fine di completarsi, non solo per avere progenie. Del resto, parlo a ragion veduta. Nel corso di trent'anni ho avuto amici sacerdoti che, dopo sofferte tribolazioni spirituali, alcuni con gravi esaurimenti nervosi, hanno dovuto prendere una decisione non facile, ed è sempre andata in una sola direzione: hanno scelto l'amore di una donna. Un amore alla luce del sole! Perchè ci sono amori nascosti dalle tenebre, e non vado oltre!Soffrendo per non poter più svolgere apostolato nel seno della Chiesa. Hanno continuato, come laici, ad essere missionari, ad occuparsi degli ultimi, dei malati, ecc. E questo perchè il loro cuore è sempre stato rivolto al Signore. Ma con quale sofferenza!
A chi serve il preservativo?
Di sicuro a me no!!! Non mi piace mischiarmi in discussioni sterili, come questa, soprattutto quando gli attori, (e non dico protagonisti) sono a miliardi anni luce della tragica realtà del continente nero (nel senso stretto della parola).
Condivido a cento per cento quanto a scritto Mario,anzi lo ringrazio per la sua lucidità intellettuale e il suo realismo, certamente frutti della sua proficua esperienza dell’Africa. Premetto che, quando si vuole parlare dell’Africa, occorre prima di tutto mettere da parte il bagaglio di miti che abbiamo sugli Africani e sull’Africa, per affrontare con coraggio e freddezza di spirito i problemi del suddetto continente. Quindi, via la strumentalizzazione mediatica, via la supponenza occidentale, via le ideologie, via gli schieramenti politici (destra, sinistra, centro, su e giù) e per gli italiani, via il provincialismo!
Ho conosciuto e conosco tante persone affette dell’AIDS, se sono morte o sono ancora in vita, non è perché hanno usato o no il preservativo, ma soltanto perché sono stati sfortunati oppure sono fortunati…mi spiego.
Sapete quanti africani sono consapevoli del pericolo dell’AIDS, malgrado tutte le campagne che si fanno per sensibilizzare l’opinione pubblica?
Quanti africani muoiono di malaria? E di altre malattie e epidemie?
In africa si muore per una semplice mancanza di beni di prima necessità, si muore per ignoranza, per mancanza di educazione di base, e dovrebbe essere una vergogna per un mondo globalizzato, detto anche civile.
Non è l’occidente che risolverà con gli slogan i problemi dell’Africa, mandando milioni di preservativi. (vergogna!!!) E tempo ormai di smettere di prendere in giro gli Africani, di offendere la loro dignità, trattandoli come animali sessuali,(nel senso di voler soddisfare con generosità il loro appetito sessuale, e avere la coscienza a posto per aver aiutati i poveri Africani.) Ma si può, ridurre così un intero continente? Basta!!!
Iniziamo a costruire le fabbriche di produzione di preservativi in Africa, cosa facilissima, la materia primaria c’è in abbondanza!!!( Il lattice estratto dall'Hevea brasiliensis, per la produzione della gomma si trova nelle foreste tropicale asiatiche ed africane).
Il Papa ha ragione, sappiamo tutti a chi giova la campagna contro l’AIDS incentrata unicamente sull’uso del preservativo.
Bravo Hervé!
La tua lucida causa in difesa delle terribili ingiustizie che il mondo occidentale perpetra nei confronti dell'Africa - e aggiungo, anche di tutti quei paesi dove, per ignoranza, per bisogno o per altro motivo -al solo fine del proprio tornaconto economico o di potere, è un grido di dolore autentico. Cosa possiamo effettivamente fare, per impedire questi soprusi? E per aiutare in modo concreto questi nostri fratelli? Io penso, infatti, che mandare soldi, generi di prima necessità e quant'altro, sia utile ma non risolva del tutto il problema. Dare il pesce a chi ne ha bisogno va bene, ma se gli si insegnasse a pescare, sarebbe di maggior vantaggio. L'uomo conquista la propria dignità con l'indipendenza economica, con un lavoro che possa soddisfare le necessità della propria famiglia.
E se nel nostro pianeta non si sperperassero risorse e danaro in inutili e dannosi investimenti, ci sarebbe di che far vivere dignitosamente tutta l'umanità.
Ed io, francamente, mi sento le mani legate, e le vedo legate anche a tutti coloro che vorrebbero lottare contro questo stato di cose, e purtroppo sono un bicchiere d'acqua pura contro un mare di fango!!
Ma non bisogna tacere ed invece levare un grido ben udibile da ogni dove!
@Hervé: ah! ah! ah! credo proprio che tu abbia mostratto le p...lle africane!
@Danila
tu dici (25 marzo 2009 18.48) Io ho toccato solo UNO dei probabili motivi del calo vocazionale. Con tutto il rispetto tu non ne hai toccato nessuno! E lo dicono proprio i protestanti...
Il "problema sessuale" che hai incontrato nelle persone che dici è frutto di ben altro, come confermano (tra l'altro) ancora i nostri fratelli protestanti...
L'argomento esula dal post ma sintetissimamente posso dire che la "fedeltà" (matrimonio, vita religiosa) al proprio "patner" è direttamente proporzionale al grado di "consapevolezza esistenziale" della pienezza del rapporto vissuto "con colui/colei dal/dalla quale sappiamo di essere amati"... il resto vien da sé, credimi!
@Danila
Cosa possiamo effettivamente fare, per impedire questi soprusi?
Cominciare a fare quello che stiamo facendo, dialogare per aiutarci a cambiare mentalità, prospettiva per vedere nell'Africa e soprattutto nell'africano/a qualcuno/a che può insegnarci molte cose sulla vita, sulla morte e persino sulla nostra fede, su Gesù Cristo! e non considerarli solo "destinatari" del nostre "pseudosàpere"...
E poi, per usare un'espressione di Hervé, fare in modo che da semplici "attori comparse" diventino (non gli impediamo di diventare!) "protagonisti" del proprio destino e delle soluzioni ai "loro" problemi. In una visione più unitaria il passo successivo sarebbe quello di diventare tutti veri co-protagonisti della storia dell'umanità a tutti i livelli anche istituzionali: sai, per fare solo un banalissimo esempio, quanto pesano gli "africani" all'ONU? ZERO! Sai quanto hanno potuto "dire la loro" gli africani nei vari organismi internazionali "contro" la fame le malattie, ecc.? meno che ZERO!
Anche se pensassimo che la loro "salvezza passasse solo grazie al nostro aiuto" saremmo in errore (il che mi fa pensare, insisto, che non li si vuole veramente aiutare): hai mai visto un medico che vuole guarire un malato senza coinvolgerlo nella cura? Hai visto educare senza che l'educatore coinvolga nello stesso processo educativo l'educando? Sì? Purtroppo anch'io... Ebbene come me avrai visto la differenza nei risultati, nel "rendimento": il metodo stesso qui fa parte della soluzione! ;o)
@Mario. Grazie per la prima risposta, mi hai chiarito le idee.
Sulla seconda, non hai fatto altro che confermare il mio pensiero. Resto convinta che a grandi livelli non facciano nulla di positivo. Noi possiamo confortarci, educarci al vero Amore verso i popoli meno fortunati. Riguardo ad Hervé, ormai quelle p.lle africane, potevi scriverle per intero, visto che hai tolto solo una vocale!!! Ma quello che ha scritto è scacrosantemente vero, da buon Padre Africano!! ciao a tutti!
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