«...senza alcuna intenzione di fare di te un gatto. Ti vogliamo gabbiana. Sentiamo che anche tu ci vuoi bene, che siamo i tuoi amici, la tua famiglia, ed è bene tu sappia che con te abbiamo imparato qualcosa che ci riempie di orgoglio: abbiamo imparato ad apprezzare, a rispettare e ad amare un essere diverso. È molto facile accettare e amare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso è molto difficile, e tu ci hai aiutato a farlo. Sei una gabbiana e devi seguire il tuo destino di gabbiana. Devi volare. Quando ci riuscirai, Fortunata, ti assicuro che sarai felice, e allora i tuoi sentimenti verso di noi e i nostri verso di te saranno più intensi e più belli, perché sarà l'affetto tra esseri completamente diversi.” “Volare mi fa paura” stridette Fortunata alzandosi. “Quando succederà, io sarò accanto a te” miagolò Zorba leccandole la testa. “L'ho promesso a tua madre”. La gabbianella e il gatto nero grande e grosso iniziarono a camminare. Lui le leccava teneramente la testa, e lei gli copriva il dorso con una delle sue ali tese.»
Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare.
1 commento:
Grazie Martita del racconto di questa storia. Molto semplice e molto vero. Le paure della gabbianella..... e le attenzioni del gatto. Così diversi ma uniti.
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