Come può un regno diviso in se stesso non andare in rovina?
Leggete qui e vedete come si fa ad andare in rovina...
Intervista (si fa per dire), fuori luogo e fuori tempo di Gian Maria Vian, direttore dell’Osservatore Romano ma anche l'articolo di Vittorio Messori non scherza: una pugnalata alle spalle di Boffo (e non solo) in guanto di velluto e in penna di serpente: quando si dice "dagli amici (di fede?) mi guardi Iddio..."!
Assolutamente da escludere anche minimamente la buona fede... Sia perché non è buona sia perché non è fede, perché questa, come quella, o è nelle opere o è immaginata... Sulla visione veterocattolica e papalista di Messori mi prometto di ritornare...
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6 commenti:
Caro Padre Mario, tu m'insegni che solo Gesù è la Verità.
Pertanto le tue sono solo (rispettabili) opinioni e come tali devono essere interpretate.
Ogni tanto sul blog dovresti ricordarlo.
Puoi tu con certezza affermare di avere la verità in tasca?
Direi proprio di No.
Come avrai capito non condivido il tuo intervento.
Saluti,
Angelo
Caro Angelo, perfettamente d’accordo: Le mie sono solo opinioni! E le tue?
Resta da vedere se altre opinioni hanno la capacità di dare ragioni di sé in modo altrettanto “cogente”… al lettore di giudicare!
Però… è quel “solo” che mi incuriosisce… Cosa vuol dire “solo”? Che essendo le mie solo delle opinioni, non valgono niente? o perché non vengono da un “vissuto”? o che un’opinione vale l’altra… o cosa ancora? Un’opinione è priva di valenza veritativa? Sono parole prive di significato?
A questa stregua allora chiudiamo il blog, anzi il web e pure i giornali… A ben vedere lo stesso annuncio del Vangelo è un’opinione (e così la predicazione, gli appelli alla pace, alla giustizia per tutti, ecc. ecc.), e tu te la sentiresti di dire che non valgono niente? Persino l’espressione che Cristo è Verità, è un’opinione che non tutti condividono… O solo le “opinioni” di alcuni “valgono” e altre no?
Sì la mia è un’opinione che chiede al lettore di confrontarsi e semmai di argomentare… Solo così si accede, nel dialogo e nello stimare (e la critica è proprio una forma di stima) le opinioni di tutti alla verità non astratta che è il Cristo… Nota che nei Vangeli, Gesù Cristo domanda sempre ai suoi interlocutori di pronunciarsi, di esprimere la propria opinione persino su se stesso. Di “Voi che ne pensate?”, “Che ne dite?”, “Chi dite che io sia?”, “Cosa vuoi che ti faccia?”, “Chi cercate?”… è pieno il Vangelo: questo ti dice quanto sia importante per Gesù l’opinione altrui nello sforzo di un discernimento… Per questo l’opinione non è mai solo un’opinione!
Inoltre questo blog avrai capito cerca di andare oltre i luoghi comuni ed espressioni correlative… ed frasi come “avere la Verità in tasca” li lascia a chi crede o di averla solo lui, o di non credere affatto che ogni uomo e ogni donna possieda quel frammento di verità che conduce alla comunione, vero luogo della presenza di Cristo… Quindi penso io di avere la verità in tasca? La mia risposta è inevitabilmente sì! Io penso di averla come spero che ce l’abbia tu… e chiunque esprima un’opinione. L’esprimerla è anche un modo di condividerla, di metterla in “gioco”, pronto allo scambio sincero con la verità di ciascuno… Questo scambio arrichisce la verità di ciascuno! Altrimenti che parliamo a fare? Parliamo e scriviamo perché pensiamo abbiamo qualcosa da dire e da fare nel campo della verità e della carità a partire dal nostro vissuto evangelico… Ed è questo vissuto, nello scrivere, che intendiamo confrontare e confrontarci: tutta la Chiesa, tutto il cristianesimo si fonda su questo scambio vitale, nel dialogo col Cristo e tra i suoi membri! E nella fattispecie, gli articoli di Vian e di Messori, nei confronti del loro “fratello nella fede” (i cui articoli io ho sovente criticato per la loro eccessiva mancanza di profezia), proprio mentre era crocifisso, sono come i discorsi degli amici di Giobbe e mostrano profondamente la vigliaccata di coloro che avrebbero dovuto, almeno in quel momento, conservare un evangelico silenzio… Senza contare che per Messori, la sua idea di prudenza – e che comunque lui con questo articolo nei fatti si sentiva evidentemente in diritto di non attuare – è quanto di più lontano ci possa essere dall’espressione evangelica di phrónimos e che noi traduciamo malamente in prudenza! Grazie per avermi dato occasione ulteriore di comprendere meglio le ragioni della speranza che è in me e di poterle comunicare! Auguri…
Caro p. Mario,
ho letto l'articolo di Messori e sinceramente non me ne aspettavo granchè, mi sembra costituisca solo una presa in giro del "caro amico Dino".
Mi è piaciuto invece l'intervento di Travaglio all'interno del suo blog (da voi segnalato): non solo perchè, al contrario di Messori mi sembra, afferma che è inutile, ingiusto, ecc.ecc. mettiamoci anche non molto cristiano scusarsi dicendo: "queste porcherie non le faccio solo io, bensì anche quello là"; ma anche perchè pone in evidenza come tutta la questione non sia altro che uno sporco gioco politico, che prevede (cosa che forse Messori ritiene normale) che gli scheletri nell'armadio anche tra giornalisti vengano fuori, non subito perchè non ci fa comodo, magari un domani chissà, se mi serve vendetta....questo avviene secondo Travaglio nel momento in cui i giornalisti non sono più al servizio della verità ma solo dell'interesse politico, e mi viene da dargli ragione.
Ok condivido questo ultimo pensiero di Travaglio e che tu riporti, ma la sua posizione (per la verità parzialmente corretta da lui stesso successivamente…) non mi trova questa volta d’accordo, anzi.
Due sono le cose che non condivido e considero altamente grave che questo pensiero si faccia strada anche in ambito cristiano (leggi qua: http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200909articoli/47084girata.asp
Il fatto che un omosessuale (al di là del fatto che Boffo lo sia o meno) non possa pronunciarsi, per dirla banalmente, “contro” l’omosessualità. Uno può vivere quello che vive anche come “sofferenza”… Non vedo l’incoerenza. Semmai la rivelazione di una personale ferita esistenziale…
Oltre al fatto che un peccatore che stigmatizzi un peccato non rende meno vero quello che dice. Predica bene e razzola male? Ecco un’altra “verità” diabolicamente ipocrita e bugiarda! E pone chi la pronuncia in una posizione di arrogante perbenismo!
L’altra è il fatto che secondo Travaglio (ma non è il solo e trova sostenitori persino tra gli “amici” di Boffo) Boffo avrebbe dovuto dimettersi dopo la condanna: ora nessuno ha notato una cosa importante. Boffo, persino se fosse colpevole (lui – in poche parole – si considera una vittima…) ha pagato il suo “debito” con la giustizia. Cosa da cui altri continuano a sottrarsi… O vogliamo impedire a qualcuno, a causa del proprio passato e/o presente, di rifarsi una vita? Questo bieco moralismo laicista figlio del più becero puritanesimo protestante anglosassone (di cui è vittima persino l’ipercattolico Messori) è quanto di più antievangelico e farisaico possa esserci. E qui, sia detto per inciso, c’è ben poco da invidiare al modello americano e britannico, al quale invece Travaglio e Repubblica e la sinistra in genere guarda come punto di riferimento...
Questo è il vero vulnus inferto al Vangelo dall’articolo de Il Giornale e di coloro che ne condividono le tesi di fondo… e stranamente non sono capaci di contestare nemmeno coloro che non ne condividono il killeraggio giornalistico (l’espressione di Boffo: arguta in quanto rinvia necessariamente a un boss, a un mandante…), anzi, condividendole o sottacendole, gli danno manforte! Quello che criticano dunque sono solo i tempi e i modi… e le intenzioni (politiche)… ma ne condividono nei fatti (non ci provano neanche a contestarli! Almeno Messori e Van potevano provarci…) le tesi di fondo: non era autorizzato a fare la morale a Berlusconi!… Io che di Boffo non sono amico e non condivido le sue posizioni politiche dico invece che Boffo aveva e ha tutti i crismi di puntare il dito su qualunque ingiustizia anche se fosse il campione dell’ingiustizia! Perché la verità e il bene sono, prima che del soggetto, valori universali e oggettivi ben oltre persino della stessa legge dello stato… Altrimenti nessuno potrebbe aprir bocca… e mi sa che è proprio ciò che vorrebbero: semplicemente tapparci la bocca! E noi gli diamo pure ragione seppur tacitamente (non dandogli torto e smontando la tesi di fondo). Per la verità Travaglio cerca di difenderlo dall’accusa di inattendibilità ma condividendone le dimissioni fa rientrare dalla finestra quello che crede di aver fatto uscire dalla porta e che invece gli ronzola ancora in casa: il moralismo di cui sopra!
A questo punto vorrei esprimere anche la mia "povera opinione" che è quella simile a tante persone che cercano Gesù nel quotidiano, nell'incontro nella vita di tutti giorni. NON MI PIACCIONO LE GERARCHIE ECCLESIALI. Qualcuno afferma che qualcuno deve richiamare i principi. Ma non ci trovo quel volto di Gesù da amare.... Anzi spesso così tronfie e poco umili, mi rendono difficile il pensare che i comportamenti giusti e corretti sono da loro proclamati..... Non sono una discepola? Sono che cosa?
Cerco spesso di non avere una dipendenza giornalistica, o una simpatia o antipatia personale, ma di ragionare nel bene e nel male. Pagando con la sofferenza intima.
Fai bene Mario a ricordare le domande continue di Gesù. La religione non è oppio ma VITA.
E' anche vero che per i religiosi l'obbedienza è una.. come dire... un dovere o una virtù?
Ma come può crescere in noi pecorelle il senso di appartenenza se sentiamo le gerarchie così lontane, in alto, superbe nei loro modi? E' questa la mia fatica. Confrontare il Vangelo predicato con la vita.
Mario scusa ma, causa mancanza di tempo...
volevo fare solo due precisazioni:
hai ragione nel dire che in fondo anche Travaglio non è dispiaciuto della "caduta" di Boffo...forse è anche tacitamente soddisfatto che un "cattolico" abbia fatto un passo falso, non so; anche se sembra difenderlo.(vedi nel Cammino: solo perchè uno è cristiano dev'essere perfetto,si pretende persino che non mangi né respiri nè dorma...) Pero' mi sembra che non critichi il suo tentativo di denuncia, unendosi al coro di chi vuole che si tappi la bocca...mi sembra anzi che dica: l'ha fatto fin troppo tardi e superficialmente, sollecitato dai lettori, ecc.
A parte questo...hai ragione nel dire che nessuno ha difeso Boffo apertamente tra i suoi colleghi giornalisti. Per quanto riguarda il diritto di Boffo ad esprimere critiche,mi sembra che Travaglio dica: è sbagliato scusarsi dicendo io ho fatto questo, ma non sono il solo, nel senso che questo non toglie la responsabilità personale di nessuno.
Per quanto poi riguarda il pagare i debiti con la giustizia, beh...ho letto vari commenti in questi ultimi giorni anche circa il "barigate", confrontato con lo scandalo Clinton di qualche anno fa. Qualcuno ha detto: neanche Clinton allora si è dimesso. Già, ma se ben ricordo, si è autoaccusato davanti a tutta l'America in tv e non mi pare abbia detto: non è vero niente e querelo chi lo dice....la questione non è soltanto della colpa che si commette, ma anche di come ci si pone davanti alle proprie responsabilità... scusami ma è difficile in poche righe farsi capire!
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