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martedì 23 marzo 2010

Soli!

Soli!
C’è un pensiero triste – triste come la morte – che spesso può attraversare la mente di un genitore: quello di non credere più alla possibilità di educare e di saper educare i propri figli.

Non c’è niente di peggio per un genitore, e non c’è niente di peggio per un educatore…

In quella grande istituzione anche “educativa” che è la Chiesa, questo è un cancro mortale che gli impedisce di essere Chiesa, missionaria, annunciatrice, di un volto nuovo di Dio…

Quando un genitore arriva a quel punto, o “scomunica” il figlio cacciandolo di casa, o lo denuncia ai carabinieri, per farlo “internare”. In ogni caso gli nasconde il suo volto.

Per alcuni può essere una extrema ratio… Dovrebbero chiamarla però extrema irratio in quanto figlia della disperazione. Sintomo che il dialogo tra educatore e educando si è interrotto da tempo e rivela l’incapacità dell’educatore di perderci di persona per ricomporlo. Di perderci la faccia!

Più che la scacciata del figlio, è la morte del padre, che il padre mette in atto! Perché uccide la speranza, l’unica “cosa” che ci tiene in vita: padri e figli. E uccidendola in sé, il padre la distrugge anche nel figlio!

Una non-paternità, la negazione stessa della propria maternità! Sottraendo il proprio sguardo, al figlio.

Qualcosa del genere accade da tempo in una “pastorale” della Chiesa italiana, in cui la “madre” delega al braccio potente della politica il suo compito di “custodire”, con-vertire, accogliere, dialogare, annunciare… Una Chiesa che chiede al potere secolare di aiutarla o almeno non ostacolarla è diversa da una Chiesa che chiede al potere secolare di sostituirsi alla sua missione educativa.

Chiedi a tutti di aiutarti ad esercitare al massimo il tuo ruolo di educatore, padre, madre, fratello, sorella, ma non delegare a nessuno il tuo essere padre, madre, fratello, sorella!

La legge contro l’aborto che lo limita a casi ben specifici è stata approvata nel lontano 22 maggio 1978 e confermata anche dai cattolici italiani che hanno respinto il doppio referendum che ne chiedeva in parte l’abrogazione (sia in senso permissivo, sia in senso restrittivo) il 17 maggio 1981.

E siamo ancora a quel punto? Ma non è questo il punto…

Affermare, anche indirettamente, come fa Bagnasco nella sua prolusione, che ci vuole un politico pro-life per impedire l’aborto, è un’aberrazione di una madre che ha paura di farsi madre. Che non crede più nelle proprie capacità di convinzione, di annuncio, di formazione delle coscienze… È una Chiesa che rinuncia a farsi missionaria parlando al “cuore” delle persone, prendendone veramente a “cuore” i destini. In tutti questi anni la Chiesa non ha convinto perché non ha parlato al cuore, e non ha parlato al cuore, perché per parlare al cuore, occorre veramente farsi carico delle angosce dell’altro e morirci, come ci muore una madre.

E allora si delega al rappresentante politico, al potere forte della legge e della giustizia il compito che le spetta come Madre.

Quando poi si parla di giustizialismo si sa che cosa si sta dicendo? Il vero giustizialismo non è forse la rinuncia ad essere fratello, sorella e madre? Le relazioni affettive sono sostituite da quelle “contrattuali” della legge! All’astrazione di una legge, che mai può tener conto della “fatica” nell’osservarla!

L’astrazione… si vede anche nel modo in cui si argomenta: dai principi primi ai i principi secondi… Prima viene la vita, dice Bagnasco, in ogni sua dimensione, soprattutto estrema, poi viene la l’oikonomos, la fatica di viverla…
Niente di più falso, niente di più astratto, niente di più antievangelico! Non a caso Gesù mette il rapporto col denaro a fondamento del rapporto con Dio e con gli uomini (e le donne!).

Nel Vangelo Mammona non è il potere, Mammona è il denaro con il quale si raggiunge e si conserva il potere di ogni Faraone, di ogni Erode, che si divorano i nostri feti e i nostri nonni non più “efficienti”.

C’è un vuoto di riflessione nella Chiesa sul denaro e sul suo potere ammaliante sulle coscienze. Che consegna la Chiesa tra le braccia di Mammona.

Anche la pedofilia, per fare una parentesi che parentesi non è: è possibile esercitarla solo da una posizione di “potere”, al quale credo non sia del tutto estranea la dimensione del potere economico che prende la forma del turismo sessuale e della corruzione con regali del minore… Forse sarebbe interessante approfondire anche questo aspetto: «Il potere dei soldi nella corruzione di tutta la morale (non solo sessuale) dell’Occidente e Oltre». Un buon tema, per la prossima prolusione del nostro caro monsignor Bagnasco. Che ci provi almeno, ne scoprirà delle belle!

E la “precisazione ligure” arrivata nelle ore in cui riflettevo su questo scritto, non sposta di una virgola la prospettiva. Anzi, spostando le pedine del gioco, ne conferma il gioco.
Al politico chiedo che faccia bene il suo mestiere di amministratore della polis senza appropriarsi di beni che son di tutti… ma è a mia madre che, senza giudicarmi, domando di tenermi la mano che mi aiuti a sentirmi meno solo.

E allora… A che serve dire, senza dirlo, di non votare Emma Bonino o Mercedes Bresso, ma di votare “gli altri”, se poi la donna quando deve fare la scelta sulla “vita della sua vita” è lasciata sola, illudendosi colpevolmente che le basti un “consultorio” per toglierle il dramma della solitudine?…

A che serve… al disoccupato, forse anche con famiglia a carico, che non ritrova il lavoro, se poi concretamente, i “fratelli e sorelle nella fede”, chiusi nella loro attività parrocchiale lo lasciano solo con i suoi problemi di sopravvivenza, delegando quasi tutto all’istituzione della Cassa Integrazione o all’Ufficio di Collocamento o alla Caritas?…

A che serve… al morente solo col suo dolore, attorniato da extraterrestri in camice bianco che gli fanno capire quanto è di peso, a loro, alla società e ai familiari?…

Servisse a niente! sarebbe già qualcosa. Ma a qualcosa purtroppo serve… a sentirsi ancora più abbandonati, ancora più “usati”, ancor più soli…

giovedì 14 gennaio 2010

Haiti: aiuti...

Se anche l'ONU è sotto le macerie...
Corriere e Agire - In collaborazione con Agire, l’Agenzia italiana risposte alle emergenze, è possibile inviare un sms al n. 48541 (donazione di 2 euro) da cellulari Tim, Vodafone o da rete fissa Telecom Italia o su c.c. postale intestato ad Agire, n.85593614, causale «Un aiuto subito per Haiti». Da venerdì anche il conto corrente bancario. Altre raccolte di fondi con il Comune e la Diocesi di Milano. Agire, che coordina molte ong italiane tra cui Amref e Save the children, si è subito attivata per raccogliere risorse e fornire immediata assistenza: oltre che attraverso l'sms solidale, è possibile effettuare donazioni attraverso carta di credito al numero verde 800.132.870; bonifico bancario sul conto BPM-IBAN IT47 U 05584 03208 000000005856. cAUSALE: Emergenza Haiti; donazione online dal sito http://www.agire.it/.

Caritas - La Caritas italiana, in collegamento costante con l'intera rete Caritas, ha subito lanciato un appello per poter contribuire alla realizzazione del piano d'emergenza ed ha messo a disposizione centomila euro per i bisogni immediati. Per sostenere gli interventi in corso si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite C/C POSTALE N. 347013 specificando nella causale: Emergenza terremoto Haiti. Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui: UniCredit Banca di Roma Spa, via Taranto 49, Roma - Iban: IT50 H030 0205 2060 0001 1063 119, Intesa Sanpaolo, via Aurelia 796, Roma - Iban: IT19 W030 6905 0921 0000 0000 012, Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma - Iban: IT29 U050 1803 2000 0000 0011 113 ò CartaSi e Diners telefonando a Caritas Italiana tel. 06 66177001.

Unicef - Anche l'Unicef lancia una raccolta fondi- Si possono effettuare donazioni tramite: -c/c postale 745.000, causale: ‘Emergenza Haiti’; -carta di credito online su www.unicef.it, oppure chiamando il numero verde UNICEF 800745000; -cc bancario Banca Popolare Etica IBAN IT51 R050 1803 2000 0000 0510 051”; -i comitati locali dell’UNICEF presenti in tutta Italia (elenco sul sito-web http://www.unicef.it/). Per maggiori informazioni, Ufficio stampa UNICEF Italia, tel.: 06.47809355/233 e 335/6382226 e 335/7275877; e-mail: press@unicef.it, sito-web: http://www.unicef.it/.

Croce Rossa Italiana - Queste le coordinate per la raccolta fondi della Croce Rossa Italiana in favore delle popolazioni colpite dal terremoto ad Haiti: - numero verde tel. 800.166.666; - donazione online causale «Pro emergenza Haiti» www.cri.it; - bonifico bancario causale «Pro emergenza Haiti» IBAN IT66 - C010 0503 3820 0000 0218020.

Medici Senza Frontiere (MSF) - lancia una raccolta fondi straordinaria. Si può contribuire all’azione di soccorso di MSF a Haiti tramite carta di credito telefonando al numero verde 800.99.66.55 oppure allo 06.44.86.92.25; bonifico bancario IBAN IT58D0501803200000000115000; conto corrente postale 87486007 intestato a Medici Senza Frontiere onlus causale Terremoto Haiti; online sul sito http://www.medicisenzafrontiere.it/.

WFP - Per aiutare il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) a fornire assistenza alimentare alle vittime del terremoto si possono inviare offerte tramite: internet, per informazioni e donazioni online, connettendosi al sito www.wfp.org/it; bonifico bancario, causale: emergenza Haiti c/c 6250156783/83 Banca Intesa ag. 4848 ABI 03069 CAB 05196 IBAN IT39 S030 6905 1966 2501 5678 383; versamento su conto corrente postale c/c 61559688 intestato a: Comitato Italiano per il PAM IBAN IT45 TO76 0103 200 0000 6155 9688.

Fondazione Rava - La Fondazione Francesca Rava è un'organizzazione umanitaria internazionale presente in Haiti da 22 anni con numerosi progetti in aiuto all’infanzia. Gestisce l’ospedale pediatrico Saint Damien, l’unico dell’isola e il più grande dei Caraibi, gravemente danneggiato dal sisma. Servono urgentemente fondi per sostenere i soccorsi medici d’emergenza, organizzare gli scavi delle macerie per salvare i dispersi, ricostruzione dell’ospedale. Si può sostenere la fondazione attraverso bollettino postale su C/C postale 17775230; bonifico su c/c bancario BANCA MEDIOLANUM SpA, Ag. 1 di Basiglio (MI) IT 39 G 03062 34210 000000760000 causale: terremoto Haiti, carta di credito online su http://www.nphitalia.org/ o chiamando lo 02 5412 2917.

Misericordie - Le Misericordie Italiane hanno aperto una sottoscrizione in favore delle popolazioni colpite dal terremoto di Haiti. È possibile fare una donazione sul c/c 000005000036, Monte dei Paschi di Siena spa, Firenze Agenzia 6, Iban: IT 03 Y 01030 02806 000005000036; oppure sul conto corrente postale n° 000021468509, Firenze Agenzia 29, IBAN: IT 67 Q 07601 02800 000021468509 entrambi intestati a Confederazione Nazionale con causale «Pro Haiti».

fonte: Corriere della Sera
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