Uno strano incidente rivela un traffico di armi provenienti dalle porte girevoli dell'Europa, per la dittatura petrolifera del generale Teodoro Objang in Guinea equatoriale
Il 16 giugno, alle due del mattino, un Antonov 12, aereo da carico che può trasportare circa 20 tonnellate di materiale, effettua uno scalo di emergenza per problemi tecnici all'aeroporto internazionale «Mallam Aminu Kano», nel nord della Nigeria, scalo frequentemente utilizzato per il rifornimento di carburante di aerei provenienti dall'Europa e diretti verso l'Africa Centrale.
Qualcosa non va nel verso giusto nelle relazioni tra l'equipaggio dell'aereo e le autorità aeroportuali, o forse i servizi di sicurezza nigeriani (Sss) vengono allertati da qualche informativa e procedono ad ispezionare il carico. Trovano a bordo 18 cassse contenenti consistenti quantità di munizioni, in particolare da 60 e 80 millimetri per mortaio, insieme a fucili mitragliatori e lanciarazzi. Il carico e l'aereo vengono sequestrati e cominciano gli accertamenti. I media nigeriani riportano che le armi proverrebbero dall'Ucraina e sarebbero state destinate ai «ribelli» del «Movimento per l'emancipazione del Delta del Niger». Una fotografia mostra invece che l'Antonov 12 era a Zagabria, Croazia, il 14, il giorno prima di partire per Malabo, sull'isola di Bioko, ove - 250 km a Nordovest del territorio continentale - ha sede la capitale della Guinea Equatoriale.
L'aereo, con numero di registrazione Ur-Cak (Ur: sta per Ucraina) è proprietà della compagnia aerea «Meridian Aviation Enterprise of Special Purpose», basata a Poltava, nel nordest dell'Ucraina. Il 18, il governo ucraino e Ukrspetsexport, la società che controlla le esportazioni di armi ucraine, smentiscono d'aver a che fare con quel carico (secondo Izvestia e Kommersant).
L'inchiesta passa nel frattempo ai servizi di intelligence militare nigeriani (Mdi) e il Kommersant riporta che l'Mdi avrebbe stabilito origine delle armi (il ministero della Difesa croato) e destinazione (il ministero della Difesa della Guinea Equatoriale). Le armi sarebbero state effettivamente caricate a Zagabria e una compagnia di Nicosia (Cipro), la Infora Limited, avrebbe organizzato l'affare. Secondo il direttore di Infora, Velimin Chavdarov, e il direttore della Meridian, Nikolay Minyajlo, tutti i documenti sarebbero in ordine e il sequestro dell'aereo non si giustificherebbe. Tutto regolare dunque? Dipende dal tipo di regolarità di cui si parla, a cominciare da destinatario e fornitore.
Il destinatario. Repubblica presidenziale multipartitica in teoria, la Guinea Equatoriale è di fatto una delle più corrotte dittature «petrolifere» africane, sotto l'egida del presidente Objang (al potere dal 1979), della sua coorte di cleptocrati, e delle compagnie petrolifere estere che lo sostengono. Concessioni petrolifere (le controlla uno dei figli di Objang con la GEPetrol), e altri contratti energetici sono stati, tra altre, assegnati alle compagnie statunitensi Exxon Mobil, Marathon Oil, ChevronTexaco e a Dno (Norvegia), Nnoc (Nigeria), Petrobras (Brasile), Shell Oil (Olanda), Tullow Oil e Lornho Africa (Regno Unito), a compagnie cinesi (2 miliardi di dollari di investimenti negli ultimi tre anni), Gazprom (Russia), Mitsui e Marubeni (Giappone), Galp Energia (Portogallo), Union Fenoso e Repsol (Spagna), E.ON (Germania). La Guinea Equatoriale «siede» su una ricchezza di circa 1,1 miliardi di barili di petrolio in riserve provate offshore, è settimo produttore africano e terzo dell'Africa Subsahariana, nonchè tra i cinque maggiori esportatori africani di gas naturale liquefatto. Ha inoltre cospicue riserve di titanio, ferro, manganese, uranio e oro. Quasi tutti gli introiti petroliferi finiscono direttamente nei conti bancari controllati da Objang e dalla sua coorte. Il 73% della popolazione (1,3 milioni, secondo l'IMF) non ha accesso a fonti di elettricità e il 57% ad acqua potabile sana.
Il paese ha un esercito di 2.500 soldati e una Gendarmeria con 300 effettivi, ma le importazioni di armi e materiale militare sono state negli ultimi anni (2004-2008) abbastanza considerevoli: dall'Ucraina aerei militari per decine di milioni di dollari; dalla Repubblica Ceca blindati e munizioni (3 milioni); dalla Serbia munizioni (più di un milione); dalla Bulgaria munizionamento pesante; dalla Francia aerei militari e munizioni; dal Regno Unito blindati e parti. Aerei leggeri per 63 milioni di dollari sono stati importati da Francia e Stati Uniti nel 2007 e 2008; elicotteri leggeri da Italia, Stati Uniti e Sudafrica (2007).
La Guinea Equatoriale ospita inoltre da anni un Registro aereo di «convenienza», dove sono iscritti aerei e compagnie che non amano supervisioni e controlli.
Il fornitore. Se le informazioni sono, come sembra, corrette, la Croazia avrebbe dunque autorizzato l'esportazione di 10/15 tonnellate di armamenti verso una delle peggiori dittature di fatto, se non di nome, del continente africano. E non è detto che quelle tonnellate siano state le sole, poichè non vi sono ancora dati sulle esportazioni di armi per il 2009. La Croazia dovrebbe diventare membro dell'Unione Europea a tutti gli effetti dal 2010. Come inizio del suo ultimo anno da candidata non c'è male, anche se dalla Croazia non è certo la prima volta che partono armi per operazioni «coperte» dei paesi dell'Unione Europea e degli Stati Uniti (dal porto meridionale di Ploce, per esempio).
Il mediatore e Cipro. La società Infora Ltd è un broker che tratta molte cose diverse, tra cui materiale militare. Con una particolarità: il suo indirizzo principale è a Cirpo: «Stasinou 1, Mitsi Building 1, 1st floor, Flat/Office 4, Plateia Eleftheria, P.O. Box 21294, P.C. 1505». Lo stesso Flat/Office 4 è dato come indirizzo di numerose altre società, ma è in realtà lo studio di un avvocato, forse semplicemente un domicilio per imprese che si registrano nell'isola ma in essa hanno solo una casella postale. L'avvocato dice però di non aver mai sentito della Infora. La Infora ha anche una rappresentanza in Ucraina, a Kiev. Interpellati, i rappresentanti della società non hanno risposto.
L'aereo e il trasportatore. L'aereo - numero di fabbrica 6343707, entrato in servizio con l'aviazione militare ucraina nel 1966 - passa alla ucraina Meridian nel giugno del 2007 (che ne cambia la registrazione da Er-Aci, Moldova, a Ur-Cak, Ucraina), dopo essere stato sotto vari operatori (l'ucraina Icar, le moldove Jet Line International, Aero-Nord Group e Aerocom, quest'ultima coinvolta in traffici d'armi per la Sierra Leone e, nel 2004, in spedizioni statunitensi «coperte» di armi dall'aeroporto musulmano-bosniaco di Tuzla). Molto attivo in particolari aeroporti europei (Ostenda, Maastricht, Budapest, Varsavia, Glasgow-Prestwick, Luga-Malta) e in Afghanistan, il 28 maggio di quest'anno è a Larnaca, Cipro, e Francoforte, prima di volare a Zagabria.
La Meridian è stata formata nel 1999, come Poltava Universal Avia e ribattezzata Meridian nel 2007, ha una flotta cargo composta da 5 An-12 e 2 An-26. Secondo la radio ucraina Nrcu, la compagnia sarebbe stata messa in vendita alla fine di gennaio 2009 dal proprietario, il Fondo Ucraino delle Proprietà Statali, e avrebbe dovuto essere ceduta nel Maggio. Anche Meridian non ha risposto alla richiesta di ulteriori informazioni. Sarà tutto regolare, ma certo mancano un po' di pezzi. Di Sergio Finardi, Peter Danssaert, in "Cieli neri D'AFRICA", Il Manifesto, 26.06.2009
Il 16 giugno, alle due del mattino, un Antonov 12, aereo da carico che può trasportare circa 20 tonnellate di materiale, effettua uno scalo di emergenza per problemi tecnici all'aeroporto internazionale «Mallam Aminu Kano», nel nord della Nigeria, scalo frequentemente utilizzato per il rifornimento di carburante di aerei provenienti dall'Europa e diretti verso l'Africa Centrale.
Qualcosa non va nel verso giusto nelle relazioni tra l'equipaggio dell'aereo e le autorità aeroportuali, o forse i servizi di sicurezza nigeriani (Sss) vengono allertati da qualche informativa e procedono ad ispezionare il carico. Trovano a bordo 18 cassse contenenti consistenti quantità di munizioni, in particolare da 60 e 80 millimetri per mortaio, insieme a fucili mitragliatori e lanciarazzi. Il carico e l'aereo vengono sequestrati e cominciano gli accertamenti. I media nigeriani riportano che le armi proverrebbero dall'Ucraina e sarebbero state destinate ai «ribelli» del «Movimento per l'emancipazione del Delta del Niger». Una fotografia mostra invece che l'Antonov 12 era a Zagabria, Croazia, il 14, il giorno prima di partire per Malabo, sull'isola di Bioko, ove - 250 km a Nordovest del territorio continentale - ha sede la capitale della Guinea Equatoriale.
L'aereo, con numero di registrazione Ur-Cak (Ur: sta per Ucraina) è proprietà della compagnia aerea «Meridian Aviation Enterprise of Special Purpose», basata a Poltava, nel nordest dell'Ucraina. Il 18, il governo ucraino e Ukrspetsexport, la società che controlla le esportazioni di armi ucraine, smentiscono d'aver a che fare con quel carico (secondo Izvestia e Kommersant).
L'inchiesta passa nel frattempo ai servizi di intelligence militare nigeriani (Mdi) e il Kommersant riporta che l'Mdi avrebbe stabilito origine delle armi (il ministero della Difesa croato) e destinazione (il ministero della Difesa della Guinea Equatoriale). Le armi sarebbero state effettivamente caricate a Zagabria e una compagnia di Nicosia (Cipro), la Infora Limited, avrebbe organizzato l'affare. Secondo il direttore di Infora, Velimin Chavdarov, e il direttore della Meridian, Nikolay Minyajlo, tutti i documenti sarebbero in ordine e il sequestro dell'aereo non si giustificherebbe. Tutto regolare dunque? Dipende dal tipo di regolarità di cui si parla, a cominciare da destinatario e fornitore.
Il destinatario. Repubblica presidenziale multipartitica in teoria, la Guinea Equatoriale è di fatto una delle più corrotte dittature «petrolifere» africane, sotto l'egida del presidente Objang (al potere dal 1979), della sua coorte di cleptocrati, e delle compagnie petrolifere estere che lo sostengono. Concessioni petrolifere (le controlla uno dei figli di Objang con la GEPetrol), e altri contratti energetici sono stati, tra altre, assegnati alle compagnie statunitensi Exxon Mobil, Marathon Oil, ChevronTexaco e a Dno (Norvegia), Nnoc (Nigeria), Petrobras (Brasile), Shell Oil (Olanda), Tullow Oil e Lornho Africa (Regno Unito), a compagnie cinesi (2 miliardi di dollari di investimenti negli ultimi tre anni), Gazprom (Russia), Mitsui e Marubeni (Giappone), Galp Energia (Portogallo), Union Fenoso e Repsol (Spagna), E.ON (Germania). La Guinea Equatoriale «siede» su una ricchezza di circa 1,1 miliardi di barili di petrolio in riserve provate offshore, è settimo produttore africano e terzo dell'Africa Subsahariana, nonchè tra i cinque maggiori esportatori africani di gas naturale liquefatto. Ha inoltre cospicue riserve di titanio, ferro, manganese, uranio e oro. Quasi tutti gli introiti petroliferi finiscono direttamente nei conti bancari controllati da Objang e dalla sua coorte. Il 73% della popolazione (1,3 milioni, secondo l'IMF) non ha accesso a fonti di elettricità e il 57% ad acqua potabile sana.
Il paese ha un esercito di 2.500 soldati e una Gendarmeria con 300 effettivi, ma le importazioni di armi e materiale militare sono state negli ultimi anni (2004-2008) abbastanza considerevoli: dall'Ucraina aerei militari per decine di milioni di dollari; dalla Repubblica Ceca blindati e munizioni (3 milioni); dalla Serbia munizioni (più di un milione); dalla Bulgaria munizionamento pesante; dalla Francia aerei militari e munizioni; dal Regno Unito blindati e parti. Aerei leggeri per 63 milioni di dollari sono stati importati da Francia e Stati Uniti nel 2007 e 2008; elicotteri leggeri da Italia, Stati Uniti e Sudafrica (2007).
La Guinea Equatoriale ospita inoltre da anni un Registro aereo di «convenienza», dove sono iscritti aerei e compagnie che non amano supervisioni e controlli.
Il fornitore. Se le informazioni sono, come sembra, corrette, la Croazia avrebbe dunque autorizzato l'esportazione di 10/15 tonnellate di armamenti verso una delle peggiori dittature di fatto, se non di nome, del continente africano. E non è detto che quelle tonnellate siano state le sole, poichè non vi sono ancora dati sulle esportazioni di armi per il 2009. La Croazia dovrebbe diventare membro dell'Unione Europea a tutti gli effetti dal 2010. Come inizio del suo ultimo anno da candidata non c'è male, anche se dalla Croazia non è certo la prima volta che partono armi per operazioni «coperte» dei paesi dell'Unione Europea e degli Stati Uniti (dal porto meridionale di Ploce, per esempio).
Il mediatore e Cipro. La società Infora Ltd è un broker che tratta molte cose diverse, tra cui materiale militare. Con una particolarità: il suo indirizzo principale è a Cirpo: «Stasinou 1, Mitsi Building 1, 1st floor, Flat/Office 4, Plateia Eleftheria, P.O. Box 21294, P.C. 1505». Lo stesso Flat/Office 4 è dato come indirizzo di numerose altre società, ma è in realtà lo studio di un avvocato, forse semplicemente un domicilio per imprese che si registrano nell'isola ma in essa hanno solo una casella postale. L'avvocato dice però di non aver mai sentito della Infora. La Infora ha anche una rappresentanza in Ucraina, a Kiev. Interpellati, i rappresentanti della società non hanno risposto.
L'aereo e il trasportatore. L'aereo - numero di fabbrica 6343707, entrato in servizio con l'aviazione militare ucraina nel 1966 - passa alla ucraina Meridian nel giugno del 2007 (che ne cambia la registrazione da Er-Aci, Moldova, a Ur-Cak, Ucraina), dopo essere stato sotto vari operatori (l'ucraina Icar, le moldove Jet Line International, Aero-Nord Group e Aerocom, quest'ultima coinvolta in traffici d'armi per la Sierra Leone e, nel 2004, in spedizioni statunitensi «coperte» di armi dall'aeroporto musulmano-bosniaco di Tuzla). Molto attivo in particolari aeroporti europei (Ostenda, Maastricht, Budapest, Varsavia, Glasgow-Prestwick, Luga-Malta) e in Afghanistan, il 28 maggio di quest'anno è a Larnaca, Cipro, e Francoforte, prima di volare a Zagabria.
La Meridian è stata formata nel 1999, come Poltava Universal Avia e ribattezzata Meridian nel 2007, ha una flotta cargo composta da 5 An-12 e 2 An-26. Secondo la radio ucraina Nrcu, la compagnia sarebbe stata messa in vendita alla fine di gennaio 2009 dal proprietario, il Fondo Ucraino delle Proprietà Statali, e avrebbe dovuto essere ceduta nel Maggio. Anche Meridian non ha risposto alla richiesta di ulteriori informazioni. Sarà tutto regolare, ma certo mancano un po' di pezzi. Di Sergio Finardi, Peter Danssaert, in "Cieli neri D'AFRICA", Il Manifesto, 26.06.2009
La Guinea Equatoriale “siede” su una ricchezza di circa 1,1 miliardi di barili di petrolio in riserve provate offshore (Golfo di Guinea), produce in media circa 320 mila barili di petrolio al giorno (il 95% esportati), è settimo produttore africano e terzo dell’Africa Subsahariana (Novembre 2008), nonché tra i cinque maggiori esportatori africani di gas naturale liquefatto. Ha inoltre cospicue riserve di titanio, ferro, manganese, uranio e oro. Il prodotto nazionale lordo (cresciuto in parallelo con le scoperte dei giacimenti negli anni ’90) era nel 2008 pari 18,5 miliardi di dollari, per teorici 14.940 dollari pro capite, quasi livelli europei su una popolazione che l’IMF stima a 1,3 milioni nel 2009. Eppure, la maggioranza della popolazione ha redditi di 300/400 dollari l’anno, il 73% di essa non ha accesso a fonti di elettricità (stima 2008) e il 57% ad acqua potabile sana. Il gen. Teodoro Objang è al potere dal 1979, dopo aver rovesciato il regime genocidiario dello zio, primo presidente dell’indipendenza dalla Spagna (1968), Francisco Nguema, sotto cui perderanno la vita 80,000 persone ed altre 100,000 sarano costrette a fuggire nei paesi vicini. Sotto Objang e i suoi figli Teodoro Manue e Gabriel, il paese conosce una rapina sistematica delle sue risorse. Gli introiti petroliferi finiscono quasi tutti nei conti personali di Objang e della sua “famiglia” allargata. Le compagnie petrolifere - come accertato per quelle statunitensi dal Congresso usa in varie inchieste dal 2004 in avanti – hanno negli anni pagato milioni di dollari alla “famiglia” per case e spese di “studio” all’estero, affitti per proprietà legate ad Objang, donazioni di varia natura a ministri e familiari del presidente. Divenuto un “prezioso” alleato degli USA durante la presidenza Bush (Condoleeza Rice riceve Objang con tutti gli onori nel 2006), il paese gode anche di solidi appoggi in vari Paesi europei e in Cina. La repressione dell’opposizione è totale, torture e condizioni di vita impossibili sono routine nelle carceri, (rapporto ONU del Novembre 2008). Nelle “elezioni” parlamentari del 4 maggio 2008 i seggi del partito di Objang hanno raggiunto quota 99 sui 100. il governo del paese, dal marzo 2009, può però contare su ben 71 membri: un premier con 3 vice primi ministri, 24 ministri, 20 viceministri, 22 segretari di Stato, e un ministro con speciale delega alle Finanze.I rappresentanti dell’opposizione, tra cui Severo Moto, vivono prevalentemente in Spagna, da dove sarebbe partito nel 2004 un piano di colpo di Stato contro Objang, fallito, che ha coinvolto tra altri il noto mercenario inglese Simon Mann (cittadino sudafricano, fondatore di Executives Outcomes e Sandline International, compagnie di mercenari un tempo operative in Sierra Leone e Angola), il miliardario britannico-libanese Ely Calil, il trafficante di armi sudafricano Nick de Toit e Mark Tatcher, figlio dell’ex premier inglese Margaret (Simon Mann, inizialmente incarcerato in Zimbabwe, mentre si stava procurando armi con il suo gruppo d’assalto, è stato estradato in Guinea Equatoriale e condannato nel luglio 2008 a 34 anni insieme ad altri complici, tra cui il De Toit, pure condannato a 34 anni).
3 commenti:
Grazie per tutte le informazioni che ci fornisci.
Prego...!
Conoscere può essere gioia, sofferenza, comprensione, rabbia, dolore, condivisione.....
Comunque non sei più quello che eri in precedenza.
Mario sei...... tvb
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