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mercoledì 2 novembre 2011

L'olocausto economico



È veramente allucinante quello che sta accadendo nel mondo occidentale, di qua e di là dell’Atlantico. E cioè il definitivo strangolamento del potere politico da parte del potere economico. Con la conseguente fine di ogni forma di vera democrazia, cioè del potere (politico, economico, sociale) gestito dal popolo.
Il potere vero appare sempre di più nelle mani degli gnomi della finanza, e i vari Sarkozy, Merkel  (“diabolici” li ha definiti Prodi.) e Obama, si rivelano sempre di più come burattini guidati dalla mentalità di burattinai che stanno altrove e ben nascosti. Altro che teatrino della politica, qui siamo al circo dei mangiafuoco!

Non che ciò non sia accaduto anche in passato, anche non troppo lontano, in forme più o meno velate e persino occulte (P2 e P4), ma che sia fatto in modo così spudoratamente palese come ora, forse non si era mai visto prima.

Significativa a questo proposito è la “reazione” dei più all’annuncio del premier greco George Papandreou di indire un referendum popolare sulle condizioni poste dall’Europa per il “salvataggio” della Grecia da un fallimento… La Greciadecide di ridare il potere al popolo sovrano? E che fa l’Europa? Insieme ai “mercati”, va in panico!
Ora che vadano in panico i barracuda (li chiamano “mercati”: “cose” – notare il plurale – senza volto e senza nome, ma evidentemente con più “teste”!) abituati ad arricchirsi alle spalle delle dittature di ogni colore e grado (dalle dittature fasciste dell’America Latina, alla dittatura comunista cinese passando per quelle personalistiche alla Putin e Castro…) può essere logico anche se aberrante, ma che siano anche le istituzioni europee e le cancellerie democratiche ad essere shockate dalla decisione greca e cerchino di ostacolarla è preoccupante.

Con tutta evidenza la Grecia, non è l’Africa! E questo coloro che hanno dissanguato l’Africa fino ad oggi grazie a governi compiacenti, proprio non se lo aspettavano… Ma forse ancora una volta la Grecia può diventare la culla di una nuova vera democrazia… Al di là delle furbizie che hanno spinto il leader greco a tale scelta, c’è mi sembra una verità da trarre: solo ridando il potere a chi legittimamente lo detiene si può sperare di combattere il mostro di un’economia impazzita! È necessaria infatti la nascita di una nuova Europa, magari sulle ceneri di quella che si sta sfaldando. Non per restaurare quella che si sta divorando la coda e noi con lei, come propone anche il presidente francese nel discorso qui sotto, ma un’Europa dove finalmente al centro non ci siano gli speculatori ma la gente che le dà forma costituendone il tessuto sociale e culturale. L’Europa dei popoli, democratica, più che (di queste) nazioni succube dei diktat degli speculatori.

Per questo non mi ha fatto una bella impressione leggere quanto scrive il nostro Presidente della Repubblica: “Nell'attuale, così critico momento il paese può contare su un ampio arco di forze sociali e politiche consapevoli della necessità di una nuova prospettiva di larga condivisione delle scelte che l'Europa, l’opinione internazionale e gli operatori economici e finanziari si attendono con urgenza dall'Italia. Il capo dello Stato ritiene suo dovere verificare le condizioni per il concretizzarsi di tale prospettiva”. Napolitano parla di “nuova prospettiva”. E quale sarebbe questa nuova prospettiva? Quella che porterebbe a una condivisione “delle scelte che l’Europa, l’opinione internazionale e gli operatori economici e finanziari si attendono con urgenza dall’Italia”! Solo che l’Europa, l’opinione internazionale e gli operatori economici e finanziari, di fatto sono la stessa unica mostruosa entità: quella di un capitalismo cannibale che sta mettendo a ferro e fuoco nazioni intere pur di poter portare a casa il proprio rendiconto speculativo. E condividere queste scelte non è per niente una “nuova prospettiva”.

Bene fa quindi la Grecia ad opporsi a tale saccheggio, e bene faranno i greci a bocciare queste proposte europee che di fatto non sono europee ma anti-europee: come può essere europea un’Europa che riduce alla fame e porta al suicidio collettivo un intero popolo europeo?… e meglio farebbero i partiti italiani a dire un chiaro e netto “no!” a questo diffuso sciacallaggio dei risparmi (e quindi di una vita passata e futura!) di tanti milioni e onesti cittadini.

Le conseguenze di questo “no!” saranno forse catastrofiche per questa Europa, forse seguiranno dei default a catena… ma non per quella nuova Europa che ne potrebbe rinascere. E che porrà finalmente a proprio fondamento la solida roccia di una giustizia sociale ed economica per tutti.

Che la “destra” liberista – in Italia come altrove – questo non lo possa capire mi sembra ovvio, come certo non possono capirlo i semiliberisti del cosiddetto centro, ma che non lo comprendano quelli che di questo liberismo si dichiarano avversari ponendosi a sinistra – tra cui non pochi cattolici – mi sconcerta non poco: come è possibile che la sinistra sia così lesta a correre al capezzale di un capitalismo cinico ancorché moribondo che per curarsi divora i propri figli? Evidentemente c’è una deficit culturale (e non solo tra i politici) da colmare  prima di poter superare quello economico.

Abbiamo bisogno di “nuove prospettive”, su questo ha ragione Napolitano, solo che evidentemente noi intendiamo ben altra cosa: non il prolungamento del vecchio ma la nascita di qualcosa di veramente nuovo. Vorremmo poter scorgere all’orizzonte un nuovo giorno che dia speranza a chi da tempo vive nella notte di un lavoro disumanizzante.
C’è bisogno di più di Europa, ma non di più di questa Europa- Perché non sarà certo questa Europa dei banchieri che ci aiuterà a costruire una maggiore giustizia: funzionari e operatori economici che esultano davanti alla prospettiva di licenziamenti facili, a turni di lavoro schiavizzanti, a salari sempre più bassi, a diritti sempre più ridotti, non possono essere la soluzione dei nostri problemi. Non saranno certo i “mercati” in mano a speculatori, evasori fiscali, lobbie antidemocratiche e spesso “mafiose” che potranno accrescere le sorti del nostro futuro.

Si dirà che non sono tutti così… Io penso che se anche in passato qualcuno avesse agito in buona fede e se anche avesse cercato di essere fondamentalmente onesto e persino caritatevole… dico che se anche fosse esistito o esistesse ancora qualcuno così, questi oggi sarebbe doppiamente colpevole, perché sta reggendo un gioco che si sta rivelando sempre più omicida. Se proprio questo qualcuno si ritiene onesto, usi la propria onestà e il proprio ingegno per scardinare un sistema che oramai è criminale. Altrimenti non si illuda sulla propria onestà perché il suo ruolo non sarebbe molto diverso da quello dei kapò.

Si tratta come si vede di un superamento della mentalità che ci ha guidati fin qui e questo non può non coinvolgere anche l’ambito religioso di qualunque religione. È fuorviante ad esempio la proposta fatta da Vaticano di un direttorio economico mondiale. Evidentemente la proposta, seppur in buona fede, rivela una incapacità di comprendere che il problema non è tanto morale ma strutturale e con questa economia che sforna questi economisti, saremo definitivamente schiavi!

A questa nuova dittatura mondiale dobbiamo opporci con tutte le forze del nostro ingegno ridisegnando dalle fondamenta una nuova economia che non si fondi sull’accumulo di capitale e sui caprici delle borse.

Questa è la vera fretta che Napolitano dovrebbe metterci (e Berlusconi o chi per lui, attuare) e non quella di consegnarci anima e corpo ai nostri aguzzini…
Storicamente non abbiamo alternative vivibili. Se non metteremo mano allo smantellamento di questo capitalismo si apriranno scenari veramente apocalittici, che non sono i tanto temuti default di una nazione, ma quelli che – o per evitarli o per sormontarli – si apriranno con i diktat degli speculatori e che porteranno alla definitiva distruzione di quella civiltà che con tanta fatica abbiamo costruito in duemila anni di storia.

Noi che abbiamo vissuto per anni con la memoria di un probabile olocausto nucleare, ci rendiamo conto che in fin dei conti anche quella possibilità non era altro che una delle tante ipotetiche concretizzazioni di variabili economiche… A furia di aver così paura della “fine nucleare”, ci eravamo dimenticati che alla sua origine c’erano ben più tragici fini economici.
Certo quando col martello ci pestiamo il dito diciamo che abbiamo preso una “martellata” a nessuno viene in mente di dire che abbiamo preso una “manata”, prendendosela con la mano che lo impugnava… ma è ovvio che se scrivevamo “olocausto nucleare” avremmo dovuto leggere “olocausto economico”!

Sparito o quasi il rischio dell’olocausto nucleare propriamente detto, riamane infatti ancora viva e vegeta la matrice che l’aveva ipotizzato. Ed è questa matrice che sta ora imperversando sui mercati finanziari mondiali. Abbiamo (quasi) smantellato l’atomica, ma non basta né basterà, occorre ora smantellare i mercati che l’hanno finanziata e che continuano ad agire con ben maggiore potenza distruttiva! Loro, ieri come oggi, sono la vera minaccia di distruzione di massa.

P.S. Leggo stamattina l’articolo di Barbara Spinelli su repubblica, condivisibile, solo che anche lei credo che pecchi di ingenuità su un’Europa che sembra sempre più succube di una logica economica che non ha veramente a cuore i destini dei suoi popoli e dare più poteri a questa Europa, non è la soluzione della crisi, ma estenderla a tutto il continente. Insomma il problema non è solo come intitola l’articolo “…dare più poteri all’Europa” ma semmai: “A quale Europa dare più poteri?”!

2 commenti:

Cipo ha detto...

I banchieri burattinai dei politici e le multinazionali burattinaie dei banchieri, perché sono loro, le multinazionali, che i soldi li producono e che alla fine hanno il potere in mano. E noi complici, che continuiamo a comprare i loro prodotti perché costano meno, perché hanno un packaging accattivante, perché li vediamo nella pubblicità. Ah! ecco! C'è anche la TV, alleata a questi giganti economici anche in altro modo. Continuano a riempirci gli occhi e la testa di scempiaggini e mettiamo nel nostro bel cassettino mentale i problemi grandi. I sistemi per governare non sono poi cambiati da 2000 anni anni a questa parte: pane e arena.... che tristezza.
E mi sento impotente e furibonda, perché vedo intorno a me che a tantissimi non interessa un accidente di far saltare una volta per tutte questo mostruoso disumano sistema. Che rabbia! Che schifo!

maria sole ha detto...

Grazie a Dio ci sei....
sei un fiume dirompente....
Grazie a Dio ci sei.....

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