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martedì 15 aprile 2014
lunedì 4 novembre 2013
martedì 16 luglio 2013
martedì 7 maggio 2013
domenica 24 febbraio 2013
sabato 23 febbraio 2013
domenica 23 dicembre 2012
domenica 18 novembre 2012
«Memoria e Profezia» del Vaticano II
postato da
Mario
LA LITURGIA
L’incontro svoltosi sabato 17 novembre, ha inteso aiutare a comprendere la storia e il senso del rinnovamento liturgico avviato dal Concilio Vaticano II.
Relatore: fr. Luca Fallica (Superiore della Comunità Benedettina di Dumenza)
(Relazione, Seconda parte)
«Memoria e Profezia» del Vaticano II.
postato da
Mario
LA LITURGIA
L’incontro svoltosi sabato 17 novembre, ha inteso aiutare a comprendere la storia e il senso del rinnovamento liturgico avviato dal Concilio Vaticano II.
Relatore: fr. Luca Fallica (Superiore della Comunità Benedettina di Dumenza)
(Relazione, Prima parte)
sabato 7 aprile 2012
domenica 29 gennaio 2012
sabato 24 luglio 2010
Giuliano Bettati
postato da
Mario
Se qualcuno ha delle foto e vuole mandarmele, farà cosa molto gradita!
Indirizzo email e postale, nel profilo dell'Eremo. Grazie!
NB: Tutte le foto, se scaricate in originale al sito di riferimento (Picasa, cliccare sull'angolo destro in basso) sono state da me elaborate per portarle ad almeno 300dpi definizione, necessaria per la stampa fotografica.
Mi stanno arrivando delle foto che progressivamente aggiungerò.
Avrete notato che qualche didascalia ha un "?": se mi aiutate a sostituirlo con dati certi... Grazie
Indirizzo email e postale, nel profilo dell'Eremo. Grazie!
NB: Tutte le foto, se scaricate in originale al sito di riferimento (Picasa, cliccare sull'angolo destro in basso) sono state da me elaborate per portarle ad almeno 300dpi definizione, necessaria per la stampa fotografica.
Mi stanno arrivando delle foto che progressivamente aggiungerò.
Avrete notato che qualche didascalia ha un "?": se mi aiutate a sostituirlo con dati certi... Grazie
...
Andate avanti!
Senza spaventarvi se ci vorrà un lungo rodaggio e il momento è intenso di impegni.
Auguri, Giuliano.
(Questa frase è tutta una sua e-mail: corta, essenziale, "paraclita")
...
Andate avanti!
Senza spaventarvi se ci vorrà un lungo rodaggio e il momento è intenso di impegni.
Auguri, Giuliano.
(Questa frase è tutta una sua e-mail: corta, essenziale, "paraclita")
...
Testimonianze:
Messaggio di p. Saverio Cannistrà, Preposito Generale dell’Ordine dei Fratelli Scalzi della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo
Caro P. Attilio,
pur nella distanza geografica che ci separa, sono spiritualmente con te e con tutta la Provincia Lombarda per pregare per il nostro fratello Giuliano. Nella fede sappiamo che non lo abbiamo perso, ma che il rapporto con lui e solo cambiato, si e fatto più interiore ed essenziale. E tuttavia, qualcosa mancherà inevitabilmente alla nostra sensibilità.
Di Giuliano ricordo innanzitutto la semplicità del fratello e la generosa dedizione e disponibilità del padre. E poi la profondità delle sue analisi, che aprivano interrogativi, più che fornire risposte già fatte. Mi sembra che abbia vissuto fino in fondo le inquietudini e la ricerca appassionata di una intera generazione di carmelitani scalzi, quella dell'immediato postconcilio. Se oggi la generazione successiva può muovere passi in avanti, nel tentativo di interpretare i nuovi segni dei tempi, lo si deve anche a quelle fatiche e a quel coraggio. Sono certo che Giuliano continuerà ad accompagnarci con la sua fraternità ed intelligenza, ora pienamente illuminate e purificate nella fiamma viva dell'amore e della misericordia di Dio.
Fraternamente
P. Saverio
Testimonianza di P. Attilio, Provinciale:
Provo ad esporre cosa ha significato per me la vicinanza di P. Giuliano come fratello e padre. Ho sempre trovato in P. Giuliano una passione vera, un desiderio continuo con cui cercava di coniugare insieme quello che diceva il Vangelo, o meglio il suo Signore, e quello che passava nel cuore degli uomini e delle donne che incontrava. I fatti, gli eventi, le situazioni, i conflitti, i germi di bene e di speranza erano continue provocazioni in lui per amare il suo Signore, che aveva scelto criterio della Sua vita. E dentro questa provocazione riusciva a leggere i criteri fondanti della vita di fede e di disponibilità ai fratelli e alle sorelle. Ed è proprio per questo che non sempre è stato compreso, accolto, perché la ricerca della verità che c’è nel vangelo e il comando del Signore ad amarci creava in lui una persona tenace, sempre in ricerca della verità e nello stesso tempo capace di comprendere i limiti, gli errori delle persone e di accompagnarle verso il bene. In questi giorni non ho trovato nessuna persona che non abbia ricevuto da lui del bene o che non dicesse che la sua morte rimanesse una grossa perdita. Giuliano non si fermava all’esteriorità, al già dato, al già scontato o alle situazioni di comodo ma c’era sempre un “oltre”, un’esigenza di vita che lo spingeva a credere e amare sempre. Anche nel momento della prova ci ha insegnato come viverla nella serenità e nell’obbedienza anche se gli è costata una grossa sofferenza. Grazie Giuliano per questo spirito di fede, di disponibilità verso tutti e per questa tua voglia di vivere. Che il Signore renda questa voglia di vivere che hai sempre avuto tra noi, piena, libera, sciolta da ogni ostacolo in comunione con Lui e con i santi del Carmelo e i fratelli e sorelle che ci hanno preceduto.
Grazie Giuliano! (Lessolo 20 Aprile 2010)
Testimonianza di Chiara:
Dal Diario di Etty Hillesum:
«Una volta ho scritto che volevo leggere la tua vita fino all’ultima pagina. Ora l’ho fatto. Provo una gioia così singolare, per tutto quanto, per com’è stato e perché è stato certamente un bene – altrimenti non potrei sentirmi così forte, lieta e sicura.
Ecco, ora riposi, tu caro, grande, buono. Una volta ti ho scritto: il mio cuore volerà sempre e da ogni luogo di questa terra verso di te, come un uccello, e sempre ti troverà. E un’altra volta ho scritto: sei diventato talmente parte del cielo che s’incurva sopra di me, che mi basta alzare gli occhi per esserti accanto. E se anche mi trovassi in una cella sotterranea, quel pezzo di cielo si stenderebbe dentro di me e il mio cuore volerebbe a lui come un uccello, ed è per questo che tutto è così semplice, sai, straordinariamente semplice e bello e ricco di significato.
Avrei ancora mille cose da chiederti e da imparare da te, ora mi toccherà far tutto da sola. Sai, mi sento così forte e sono certa che me la caverò. Sei tu che hai liberato le mie forze, tu che mi hai insegnato a pronunciare con naturalezza il nome di Dio. Sei stato l’intermediario tra Dio e me, e ora che te ne sei andato la mia strada porta direttamente a Dio e sento che è un bene. Ora sarò io l’intermediaria per tutti quelli che potrò raggiungere.
Ora sotterreremo i tuoi poveri resti mortali. Sai com’è, queste cose devono pur succedere, è una consuetudine igienica degli uomini. Ma siamo qui tutti quanti insieme e chissà come sei felice a vederci qui uno accanto all’altro, tu che hai cercato Dio dappertutto, in ogni cuore umano che ti si è aperto – quanti ce ne sono stati –, e dappertutto hai trovato un pezzetto di lui.
Quanto a me… voglio continuare a portarti in me e ti trasmetterò ad altri in un semplice, tenero gesto che una volta non conoscevo».
Caro Giuliano, amandoci – così come ci hai amati – hai aperto spazi impensabili dentro di noi e c’hai aperto i canali dell’amore… dell’amore autentico, libero, dedito, appassionato e dolce… il “di più dell’amore”… senza paura, senza mai tirarsi indietro, per tutti, fino alla fine… Dicevi infatti: “ma cosa c’è altro da fare nella vita? Questo è il vangelo”.
E a me mi hai convinto.
Altre seguiranno...
venerdì 16 luglio 2010
sabato 22 maggio 2010
4° Incontro sulla tematica del “Regno di Dio”
postato da
Mario
Cliccare sull'immagine per ingrandirla e poter leggere il volantino
Accedi all'audio dell'incontro:
introduzione:
relazione:
dibattito:
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introduzione:
relazione:
dibattito:
sabato 20 marzo 2010
domenica 7 marzo 2010
lunedì 8 febbraio 2010
Scuola di Preghiera Teresiana
postato da
Mario
sabato 23 gennaio 2010
sabato 17 ottobre 2009
giovedì 1 ottobre 2009
Famiglie in Valcuvia 2009
postato da
Mario
Questa estate, l'Eremo ha vissuto momenti di convivenza con un gruppo di famiglie di Cajello... Riceviamo e volentieri pubblichiamo alcune loro riflessioni...
La vacanza per le famiglie quest’anno è partita in sordina, da una parte per il fatto che si presentava come prosecuzione naturale del percorso fatto durante l’anno con padre M. dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi e l’alloggio era presso il Carmelo di Valcuvia e non in qualche località famosa, dall’altra per l’attrattiva esercitata dal pellegrinaggio in Turchia.
Tuttavia ha avuto un’importanza fondamentale nella vita delle famiglie e credo anche della comunità di Cajello.
Una prima novità è stata l’assenza del parroco. Il coordinatore riconosciuto spontaneamente da tutti nelle vacanze fatte in precedenza a Lizzola e Marina di Massa era stato don Giorgio (anche se aveva cercato in tutti i modi di smarcarsi), ora che aveva chiesto giustamente di poter avere del tempo di vacanza personale, chi era il riferimento?
Padre M. cogliendo questo problema, nell’omelia della domenica a messa a partire dalle letture, ci ha subito spronati con una raffica di riflessioni: ogni cristiano ha già ricevuto un mandato dallo Spirito Santo e perciò perché aspettate un’investitura da qualcun altro? Non si può rimanere sempre cristiani bebè aspettando che altri mastichino la Parola per poi darcela sminuzzata e farci capire quello che hanno capito. Siete una comunità di adulti, corresponsabili con il parroco e il vescovo, in ricerca attraverso la Parola, per costruire nel mondo quelle relazioni d’amore a immagine e somiglianza di Dio.
Le varie persone delle varie età si sono così attivati secondo le capacità e gli interessi di ciascuno, cercando di coprire tutti gli aspetti necessari e ludici, per passare una straordinaria vacanza. Qualcuno si è occupato della distribuzione delle camere, qualcun altro in cucina ha fatto valere il suo “peso” (Ottavio, Gianantonio e Stefano per esempio…); qualcuno alla programmazione di massima delle attività: momenti di incontro riflessione, gite, orari della liturgia dei frati a cui si poteva partecipare; qualche altro all’animazione dei più piccoli (Stefania, Federica, Natasha e Alessandro…); l’organizzazione dei turni di servizio a tavola e sicuramente sto dimenticando qualcuno a cui chiedo scusa...
Una sinergia d’intenti resa possibile dall’obiettivo comune che si coglieva in tutti i momenti delle giornate: condividere quello che si è e che si ha.
L’umiltà e la sincerità tra le persone hanno fatto apprezzare ogni momento vissuto: a tavola, le chiacchierate sotto il portico, gli incontri con padre M. e con Chiara, i turni a lavare i piatti…
Certo nell’aria rimaneva una certa tensione carica di interrogativi sul futuro della pastorale famigliare e della comunità di Caiello in generale.
Molte parole dette tra di noi e le richieste di pareri alla comunità dei frati sono servite, se non a chiarire, almeno a farsi un’idea di quello che ci serve per poter scrutare l’impresa futura con tranquilla determinazione. (Le immagini che mi appaiono sono quelle del figlio di un pescatore che ha sempre aiutato il padre a preparare la barca per stare in mare diversi giorni ma ora per la prima volta deve farlo da solo, ma come anche il preparare una vacanza in campeggio, una lunga arrampicata, un conto è vederlo fare senza averne la responsabilità un altro è doverlo fare avendo la responsabilità non solo di se stessi ma anche di altri o di un’intera comunità).
Da una parte da adulti, da padri e madri di famiglia siamo abituati a progettare, programmare, organizzare, decidere dopo attenta analisi o d’impulso prendendoci le nostre responsabilità e verificando le nostre scelte, dall’altra l’esperienza in parrocchia ci porta a riscontrare che l’ultima parola sulle decisioni l’ha il parroco e che la corresponsabilità è tutta ancora da capire.
A ferragosto arrivano i nostri da Caiello per una grigliata insieme (i nostri cuochi anche questa volta ci hanno viziato in tutti i modi possibili… grazie), c’è anche don Giorgio che tutti abbracciamo con lo sguardo curioso di chi cerca risposte e che lui da a suo modo con una scritta sulla maglietta: Dio esiste, ma rilassati non sei tu!
Tutti siamo necessari ma nessuno è indispensabile se non il Padre Eterno, Lui deve crescere e io diminuire… è tutto un programma di vita.
Altra risposta viene alla sera con la proposta di un rosario a conclusione delle feste mariane con una preghiera di affidamento alla Madonna della Comunità di Caiello.
Credo che lì inginocchiato su rami secchi, terra e sassi, davanti alla statua della Vergine ha cercato di essere una volta ancora testimone coerente del fatto che l’essenziale è il lasciarsi andare appassionatamente a una vita felicemente consacrata al Padre (nel sacerdozio o nel matrimonio) e tutto il resto è importante va fatto ma non deve diventare affanno e ansia.
E come capita in famiglia quando un figlio è in ricerca ci si trattiene dal dargli le soluzioni ma gli si fa sentire il sostegno discreto di persone su cui si può contare, anche in quell’occasione nessuno si è mosso a tirarlo su perché si sporcava le ginocchia o i pantaloni, o perché per un uomo della sua età non era conveniente, ma tutti siamo rimasti lì ammutoliti da tanta devozione consapevoli del fatto che in una prossima occasione dovremmo essere noi capaci di proporre il rosario insieme e a inginocchiarci dove capita davanti a Maria per chiedere di affidare a suo Figlio la nostra vita, la vita dei nostri figli e la vita della comunità cristiana intera.
Il ritorno da Cassano Valcuvia è stato pigro. Come sempre quando vivo esperienze di serenità profonda, la prospettiva di tornare alla normale quotidianità mi deprime un poco, ma ci sono ancora talmente tante cose da ruminare che i rimpianti si trasformano presto in idee e parole che chiedono di confrontarsi con gli altri amici.
Settembre è alle porte e ci chiede di essere comunità cristiana adulta, chiamata a costruire il Regno di Dio secondo la Sua volontà in uno stile di corresponsabilità con i nostri pastori, interrogandosi e rispondendo riguardo a ciò per cui ci chiama lo Spirito Santo tramite la Parola di Dio, perciò arrivederci in Caiello in parrocchia e al prossimo incontro per le famiglie…
La vacanza per le famiglie quest’anno è partita in sordina, da una parte per il fatto che si presentava come prosecuzione naturale del percorso fatto durante l’anno con padre M. dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi e l’alloggio era presso il Carmelo di Valcuvia e non in qualche località famosa, dall’altra per l’attrattiva esercitata dal pellegrinaggio in Turchia.
Tuttavia ha avuto un’importanza fondamentale nella vita delle famiglie e credo anche della comunità di Cajello.
Una prima novità è stata l’assenza del parroco. Il coordinatore riconosciuto spontaneamente da tutti nelle vacanze fatte in precedenza a Lizzola e Marina di Massa era stato don Giorgio (anche se aveva cercato in tutti i modi di smarcarsi), ora che aveva chiesto giustamente di poter avere del tempo di vacanza personale, chi era il riferimento?
Padre M. cogliendo questo problema, nell’omelia della domenica a messa a partire dalle letture, ci ha subito spronati con una raffica di riflessioni: ogni cristiano ha già ricevuto un mandato dallo Spirito Santo e perciò perché aspettate un’investitura da qualcun altro? Non si può rimanere sempre cristiani bebè aspettando che altri mastichino la Parola per poi darcela sminuzzata e farci capire quello che hanno capito. Siete una comunità di adulti, corresponsabili con il parroco e il vescovo, in ricerca attraverso la Parola, per costruire nel mondo quelle relazioni d’amore a immagine e somiglianza di Dio.
Le varie persone delle varie età si sono così attivati secondo le capacità e gli interessi di ciascuno, cercando di coprire tutti gli aspetti necessari e ludici, per passare una straordinaria vacanza. Qualcuno si è occupato della distribuzione delle camere, qualcun altro in cucina ha fatto valere il suo “peso” (Ottavio, Gianantonio e Stefano per esempio…); qualcuno alla programmazione di massima delle attività: momenti di incontro riflessione, gite, orari della liturgia dei frati a cui si poteva partecipare; qualche altro all’animazione dei più piccoli (Stefania, Federica, Natasha e Alessandro…); l’organizzazione dei turni di servizio a tavola e sicuramente sto dimenticando qualcuno a cui chiedo scusa...
Una sinergia d’intenti resa possibile dall’obiettivo comune che si coglieva in tutti i momenti delle giornate: condividere quello che si è e che si ha.
L’umiltà e la sincerità tra le persone hanno fatto apprezzare ogni momento vissuto: a tavola, le chiacchierate sotto il portico, gli incontri con padre M. e con Chiara, i turni a lavare i piatti…
Certo nell’aria rimaneva una certa tensione carica di interrogativi sul futuro della pastorale famigliare e della comunità di Caiello in generale.
Molte parole dette tra di noi e le richieste di pareri alla comunità dei frati sono servite, se non a chiarire, almeno a farsi un’idea di quello che ci serve per poter scrutare l’impresa futura con tranquilla determinazione. (Le immagini che mi appaiono sono quelle del figlio di un pescatore che ha sempre aiutato il padre a preparare la barca per stare in mare diversi giorni ma ora per la prima volta deve farlo da solo, ma come anche il preparare una vacanza in campeggio, una lunga arrampicata, un conto è vederlo fare senza averne la responsabilità un altro è doverlo fare avendo la responsabilità non solo di se stessi ma anche di altri o di un’intera comunità).
Da una parte da adulti, da padri e madri di famiglia siamo abituati a progettare, programmare, organizzare, decidere dopo attenta analisi o d’impulso prendendoci le nostre responsabilità e verificando le nostre scelte, dall’altra l’esperienza in parrocchia ci porta a riscontrare che l’ultima parola sulle decisioni l’ha il parroco e che la corresponsabilità è tutta ancora da capire.
A ferragosto arrivano i nostri da Caiello per una grigliata insieme (i nostri cuochi anche questa volta ci hanno viziato in tutti i modi possibili… grazie), c’è anche don Giorgio che tutti abbracciamo con lo sguardo curioso di chi cerca risposte e che lui da a suo modo con una scritta sulla maglietta: Dio esiste, ma rilassati non sei tu!
Tutti siamo necessari ma nessuno è indispensabile se non il Padre Eterno, Lui deve crescere e io diminuire… è tutto un programma di vita.
Altra risposta viene alla sera con la proposta di un rosario a conclusione delle feste mariane con una preghiera di affidamento alla Madonna della Comunità di Caiello.
Credo che lì inginocchiato su rami secchi, terra e sassi, davanti alla statua della Vergine ha cercato di essere una volta ancora testimone coerente del fatto che l’essenziale è il lasciarsi andare appassionatamente a una vita felicemente consacrata al Padre (nel sacerdozio o nel matrimonio) e tutto il resto è importante va fatto ma non deve diventare affanno e ansia.
E come capita in famiglia quando un figlio è in ricerca ci si trattiene dal dargli le soluzioni ma gli si fa sentire il sostegno discreto di persone su cui si può contare, anche in quell’occasione nessuno si è mosso a tirarlo su perché si sporcava le ginocchia o i pantaloni, o perché per un uomo della sua età non era conveniente, ma tutti siamo rimasti lì ammutoliti da tanta devozione consapevoli del fatto che in una prossima occasione dovremmo essere noi capaci di proporre il rosario insieme e a inginocchiarci dove capita davanti a Maria per chiedere di affidare a suo Figlio la nostra vita, la vita dei nostri figli e la vita della comunità cristiana intera.
Il ritorno da Cassano Valcuvia è stato pigro. Come sempre quando vivo esperienze di serenità profonda, la prospettiva di tornare alla normale quotidianità mi deprime un poco, ma ci sono ancora talmente tante cose da ruminare che i rimpianti si trasformano presto in idee e parole che chiedono di confrontarsi con gli altri amici.
Settembre è alle porte e ci chiede di essere comunità cristiana adulta, chiamata a costruire il Regno di Dio secondo la Sua volontà in uno stile di corresponsabilità con i nostri pastori, interrogandosi e rispondendo riguardo a ciò per cui ci chiama lo Spirito Santo tramite la Parola di Dio, perciò arrivederci in Caiello in parrocchia e al prossimo incontro per le famiglie…
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