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domenica 18 novembre 2012

«Memoria e Profezia» del Vaticano II

LA LITURGIA
L’incontro svoltosi sabato 17 novembre, ha inteso aiutare a comprendere la storia e il senso del rinnovamento liturgico avviato dal Concilio Vaticano II.
Relatore: fr. Luca Fallica (Superiore della Comunità Benedettina di Dumenza)

(Relazione, Seconda parte)

«Memoria e Profezia» del Vaticano II.

LA LITURGIA
 
L’incontro svoltosi sabato 17 novembre, ha inteso aiutare a comprendere la storia e il senso del rinnovamento liturgico avviato dal Concilio Vaticano II.
Relatore: fr. Luca Fallica (Superiore della Comunità Benedettina di Dumenza)
 


(Relazione, Prima parte)

mercoledì 24 marzo 2010

Oscar Romero e il martirio continuo: massacro dei cecchini durante i funerali


Snipers from the National Army fire from the top of buildings during Romero's funeral in 1980 in the central San Salvador park. And yes, this is how OUR people suffered, thanks in part to the US' involvement in Salvadorian affairs! The US supported the then-bloodthirsty junta with financial aid and arms. They only stopped helping the Salvadorian junta after the 4 nuns were murdered, only to resume their aid a few days later. The US has been responsible for literally millions of deaths throughout the 20th century via illegal coups, establishing dictatorships in 3rd world countries and CIA-backed private wars. dall'Autore nella pagina del video
Grazie a Greg50 che ci ha ricordato l'anniversario del martirio di O. Romero

mercoledì 24 giugno 2009

Messaggio Littizzetto a Maria (Star) Gelmini sulla scuola

..Magari questo aiuta qualcuno a riflettere... perdonate l'ultimissima parte un po' scurrile. Ringraziamo "neumanesimo" di YouTube

Da questo punto invece sovrascrivi a queste parole la sua continuazione in modo che la pagina principale del blog non sia appesantita e chi vuole continuare la lettura deve cliccare su continua. (naturalmente puoi dopo sopprimere la linea vuota

giovedì 18 giugno 2009

La non notizia

Oltre Vasco, senza Vasco...



Voglio una vita maleducata
di quelle vite fatte, fatte così
voglio una vita che se ne frega
che se ne frega di tutto sì
voglio una vita che non è mai tardi
di quelle che non dormono mai
voglio una vita di quelle che non si sa mai.

E poi ci troveremo come le stars
a bere del whisky al Roxy bar
o forse non c'incontreremo mai
ognuno a rincorrere i suoi guai
ognuno col suo viaggio
ognuno diverso
e ognuno in fondo perso
dentro i fatti suoi!

Voglio una vita spericolata
voglio una vita come quelle dei film
voglio una vita esagerata
voglio una vita come Steve Mc Queen
voglio una vita che non è mai tardi
di quelle che non dormi mai
voglio una vita, la voglio piena di guai!!!

E poi ci troveremo come le stars
a bere del whisky al Roxy bar
oppure non c'incontreremo mai
ognuno a rincorrere i suoi guai
ognuno col suo viaggio
ognuno diverso
e ognuno in fondo perso
dentro i fatti suoi!

Voglio una vita maleducata
di quelle vite fatte così
voglio una vita che se ne frega
che se ne frega di tutto sì!!!
Voglio una vita che non è mai tardi
di quelle che non dormi mai
voglio una vita
vedrai che vita vedrai!!!

E poi ci troveremo come le star
a bere del whisky al Roxy bar
o forse non c'incontreremo mai
ognuno a rincorrere i suoi guai!!!

Voglio una vita spericolata
voglio una vita come quelle dei film
voglio una vita esagerata
voglio una vita come Steve Mc Queen
Voglio una vita maleducata
di quelle vite fatte così
voglio una vita che se ne frega
che se ne frega di tutto sì!!!




Una vita disordinata spinge sempre di più e sempre più in basso la leadership di Silvio Berlusconi. In un tunnel da cui il premier non riesce a venir fuori con decoro. Nel caleidoscopio delle verità rovesciate le ugole obbedienti accennano al consueto e oggi inefficace gioco mimetico. Creano "in vitro" un nuovo "caso" nella speranza che possa oscurare la realtà. S'inventano così artificialmente un "affare D'Alema" per alzare il polverone che confonda la vista. Complice il telegiornale più visto della Rai che, con la nuova direzione di un dipendente di Berlusconi, ha sostituito alle pulsioni gregarie di sempre una funzione più schiettamente servile.

Dicono i corifei e il Tg1: è stato lui, D'Alema, a parlare di possibili "scosse" in arrivo per il governo, come sapeva dell'inchiesta di Bari? Il ragionamento di D'Alema era con tutta evidenza soltanto politico. Chiunque peraltro avrebbe potuto cogliere lo stato di incertezza e vulnerabilità in cui è precipitata la leadership di Berlusconi che vede diminuire la fiducia che lo circonda a petto del maggiore consenso che raccoglie non lui personalmente - come ci ha abituato da quindici anni a questa parte - ma l'offerta politica della destra.

Legittimo attendersi che quel nuovo equilibrio - inatteso fino a sette settimane fa, fino alla sua visita a Casoria - avrebbe prodotto ai vertici di quel campo un disordine, quindi un riassestamento. In una formula, sussulti, tensioni, una nuova stabilità che avrebbe ridimensionato il gusto del plebiscito, un cesarismo amorfo che, come è stato scritto qui, ha creduto di sostituire "lo Stato con un uomo, il governo con il comando, la politica con il potere assoluto e carismatico".

Era questa idea di politica, questa fenomenologia del potere che, suggeriva D'Alema, riceverà presto delle "scosse" e gli esiti potrebbero essere drammatici.

Vediamo come questa storia trasmuta nella propaganda che manipola e distrae, ora che salta fuori come a Palazzo Grazioli, dove garrisce al vento il tricolore degli edifici di Stato, siano invitate per le cene e le feste di Berlusconi donne a pagamento, prostitute. Le maschere salmodiano la solita litania: l'opposizione, e il suo leader, più le immarcescibili toghe rosse di Magistratura democratica aggrediscono ancora il presidente del Consiglio. Ma è così?

I fatti fluttuano soltanto se la memoria deperisce. Se si ha a mente che è stato il ministro Raffaele Fitto, per primo, a suggerire che Berlusconi poteva essere coinvolto a Bari in un'inchiesta giudiziaria, si può concludere che non D'Alema, ma il governo sapeva del pericolo che incombeva sul premier e oggi lo rovescia in arma contro l'opposizione e, quel che conta di più, in nebbia per abbuiare quel che tutti hanno dinanzi agli occhi: Berlusconi è pericolosamente - per il Paese, per il governo, per le istituzioni, per i nostri alleati - vulnerabile. Le sue abitudini di vita e ossessioni personali (qual è il suo stato di salute?) lo espongono a pressioni e tensioni. A ricatti che il capo del governo è ormai palesemente incapace di prevedere e controllare, come ha fatto sempre in passato immaginando per se stesso un'eterna impunità.

È soltanto malinconico il tentativo del presidente del Consiglio e degli obbedienti corifei di liquidare questo affare come "spazzatura", come violazione della privacy presidenziale. Se il presidente riceve prostitute nelle sue residenze private diventate sedi del governo (è così per Villa Certosa e Palazzo Grazioli), la faccenda è pubblica, il "caso" è politico. Non lo si può più nascondere sotto il tappeto come fosse trascurabile polvere fino a quando ci sarà un giornalismo in grado di informare con decenza il Paese. Di raccontare che la vulnerabilità di Berlusconi è ormai una questione che interpella la credibilità delle istituzioni e minaccia la sicurezza nazionale.

Quante sono le ragazze che possono umiliare pubblicamente il capo del governo? Dove finiscono o dove possono finire le informazioni - e magari le registrazioni e le immagini - in loro possesso?

Da sette settimane (e a tre dal G8) non accade altro che un lento e progressivo disvelamento della vita disordinata del premier e della sua fragilità privata che si fa debolezza e indegnità della sfera pubblica. La festa di Casoria; le rivelazioni degli incontri con Noemi allora minorenne che lo costringono a mentire in tv; i book fotografici che gli vengono consegnati per scegliere i "volti angelici"; la cerchia di prosseneti che gli riempie palazzi e ville di donne a pagamento; migliaia di foto che lo ritraggono, solo, circondato da decine di ragazze di volta in volta diverse; i ricordi imbarazzati e imbarazzanti di capi di Stato che gli hanno fatto visita.

E ora, svelata dal Corriere della Sera, anche la confessione di una donna che è stata pagata per una cena e per una notte con in più la promessa di una candidatura alle Europee e poi in consiglio comunale. La storia può essere liquidata, come fa l'avvocato Ghedini, dicendo Berlusconi comunque non colpevole e in ogni caso soltanto "utilizzatore finale" come se una donna fosse sempre e soltanto un corpo e mai una persona?

Che cosa deve ancora accadere perché la politica, a cominciare da chi ha sempre sostenuto la leadership di Berlusconi, prenda atto che il capo del governo è vittima soltanto di se stesso? Che il suo silenzio non potrà durare in eterno? Che presto il capo del governo, trasformatosi in una sola notte da cigno in anatra zoppa, non è più la soluzione della crisi italiana, ma un problema in più per il Paese. Forse, il dilemma più grave e più drammatico se non si riuscirà a evitare che la crisi personale di una leadership divenga la tragedia di una nazione. di Giuseppe D'Avanzo in Repubblica.it

domenica 1 marzo 2009

Peppino Impastato

Un altro che di piccolo ha solo il nome:
Peppino.
Mi raccomando, guardatelo fino alla fine.

Patch Adams ... molto più di un medico.

La concezione della vita...


Ho scoperto quest'uomo quando ero molto piccola e inizialmente non capivo cosa facesse nella vita: se il medico o il clown. Poi ho capito... e due mesi fa gli ho spedito una lettera dove lavora. Che dire? Una commozione grande quando 15 giorni dopo mi arriva la sua risposta (ovviamente in inglese) piena di affetto e partecipazione alla mia vita, a me. Un grande uomo... per me uno dei pochi che merita l'epiteto di "GRANDE".
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