Si va manifestando sempre più l’identità vera di Gesù e quindi della sua missione tra di noi e la nostra difficoltà a capirla. Abbiamo visto Gesù che va a pranzo con i peccatori e i pubblicani …e i farisei si scandalizzano. Gesù si commuove di compassione per le folle perché erano stanche e sfinite come pecore senza pastore, e vuole che i suoi discepoli le consolino e le curino … In questo capitolo 11°, si intensificano incomprensioni e resistenze verso di lui: Giovanni Battista non ne coglie la novità, il popolo non lo comprende, i farisei lo dichiarano indemoniato, e i villaggi sul lago, dove più si è speso come amico, profeta, taumaturgo, sono refrattari al suo messaggio. Gesù ne rimane molto deluso…: ha nelle orecchie i commenti su di lui degli esperti delle Scritture: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori… e soffre per l’inutilità della sua predicazione: “si mise a rimproverare le città nelle quali aveva compiuto il maggior numero di miracoli, erché non si erano convertite…”
È arrivato al fondo di un vicolo cieco ‑ e proprio qui, si apre uno squarcio inaspettato di gioia… si spalancano orizzonti nuovi luminosi, entro i quali addirittura brilla il volto del Padre e in lui Gesù sussulta di riconoscenza ed esulta nello Spirito Santo (Lc 10,21), perché ritrova il senso della sua avventura in questo mondo.
Tramite “i piccoli”!
Cosa vuol dire? Cosa ha scoperto?
Ha scoperto … come è fatto suo Padre! E quindi come sarà la sua propria storia di figlio mandato da lui a salvare il mondo. Quello che nell’eternità del loro amore è vero da sempre, adesso si sta incarnando nelle vicende difficili della sua storia umana: Ha scoperto come suo Padre vede e patisce le cose del mondo diversamente da lui, come considera inevitabile il rifiuto del mondo, ma anche del suo popolo. E come invece (e a chi) “gli piace” rivelarsi e nascondersi! Quant’è diverso dalle aspettative di gloria e onnipotenza dell’uomo, il suo misterioso agire di Padre nella storia, dentro i conflitti, i rifiuti, i fallimenti, la ingenua effimera buona volontà dei “buoni”… e la refrattarietà radicale di “tutti” al suo amore!
Non se ne accorge forse nessuno, ma sotto lo sguardo stupito e smarrito dei discepoli più vicini, questo sussulto di consapevolezza “riconoscente” di Gesù verso il Padre segna un salto di qualità e di prospettiva nel cammino culturale dell’umanità intera… come è avvenuto per il suo battesimo o la morte in croce. Su questo mistero “paterno” sta o crolla la fede dei suoi discepoli lungo i millenni. Lo si vedrà poco dopo quando il fondamento stesso della sua Chiesa, Pietro, dopo aver accolto felicemente l’ispirazione del Padre sulla messianicità di Gesù, di fronte a questo discrimine della sofferenza, diviene ‘satana’! Come tutti i discepoli, che appena il loro messia diventerà “piccolo e inerme” lo abbandoneranno tutti. Su questa scelta preferenziale dei piccoli come depositari delle “cose” del Regno si gioca il prestigio “a rovescio” dei discepoli di Gesù! – che ciascuno di noi, come la chiesa intera, fa una fatica immensa ad accettare. Ma il messaggio è chiaro!
1. La rivelazione del Padre passa attraverso i “piccoli” (in/fanti – non hanno neanche la parola!). L’esperienza di Gesù con i sapienti e gli intelligenti non è stata felice e arriverà ad uno scontro mortale…. ma la sua dichiarazione non è una condanna contro di loro: è invece un’esperienza di profonda coincidenza con le scelte del Padre, come a dire: è proprio così! è vero e bello così! Sono i poveri di spirito, i malati, le folle stanche, i bambini… coloro insomma che non sanno come salvarsi, che possono aprirsi davvero alla benevolenza del Padre, che preme sul cuore di tutti… Gesù capisce che lui stesso, pur continuando per ora tutti gli sforzi, le discussioni, i segni di salvezza, sarà spinto nell’abisso dell’impotenza…
2. l’uomo Gesù, (e Gesù soltanto) è il rivelatore del Padre in terra, proprio per aver capito questo ed esserne trasformato nel nodo della sua (nostra) umanità. Al punto di riconoscere nel Padre il proprio segreto più intimo: tutto mi è stato dato dal Padre mio… Questo mistero inaudito è stato scritto lì, certamente, con parole così profonde e intense che gli esegeti dicono che sembra un testo di Giovanni. Gesù sta spalancando a noi il circuito trinitario (nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio)… per dirci che questo circuito non si può ormai più chiudere storicamente (su questa terra come in cielo) se non attraverso questo anello mancante: i piccoli! Questa è l’intima rivelazione del segreto messianico del Padre, nel quale Gesù coinvolge colui al quale lo vuole rivelare ‑ per associarlo alla sua missione di salvezza del mondo!
3. venite a me voi tutti affaticati e oppressi! …fiumi di inchiostro si sono spesi per difendere Dio dal male del mondo, per proclamare tutti (credenti di ogni fede, atei, agnostici) che i piccoli, soprattutto, non devono soffrire. Gesù accoglie invece la contraddizione e ci si sprofonda, ma non la risolve storicamente, come tutti si aspetterebbero... Propone un modo di viverla nuovo, riferito a lui e alla sua esperienza del Padre nella storia: Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e piccolo di cuore, e troverete sollievo per le vostre anime. Il mio giogo infatti è utile e il mio carico leggero. Dunque la sua croce rimane un peso smisurato sulle sue spalle, e neanche sarà leggera la croce di chi lo segue! Il segreto sembra essere nella mitezza e inermità con cui si affida alla benevolenza del Padre che in lui (loro!) sta portando avanti la salvezza del mondo. Qui c’è un abisso, un vuoto, nel quale si inoltra chi lo segue senza resistenze, chi il Padre ha chiamato, chi ne riceve il regalo terribile di sofferenza, impotenza, infermità… mantenendo in cuore la mitezza. Dal suo intimo sgorgherà lo zampillo d’acqua, il barlume di luce sufficiente a sperimentare …che il Padre ha ragione!
...via verità e vita…
Gesù dunque taglia via dalla conoscenza dei misteri del Regno (queste cose!) gli specialisti della teoria (teologi, scienziati, scribi e farisei… chierici) e gli specialisti della prassi (asceti, santi… galantuomini) coloro insomma che hanno accesso a Dio e ai grandi problemi dell’uomo e della sua storia… Saranno anche competenti e tocca a loro condurre il mondo e le chiese… ma Gesù continua imperterrito ad affermare che il Padre si è compiaciuto di “rivelare” i veri segreti del senso della storia, ai piccoli. Rivelare “queste cose” – cioè effettuarle storicamente, vuol dire… ‘Lui’, da che parte sta! da dove salva il mondo! con i piccoli!
Tutta la lotta che segna la vicenda umana, a livello personale e sociale, tra legge della carne (carri e cavalli - risorse della legge e della morale… potenza delle capacità umane) e legge dello spirito (un puledro di asina, la fatica e l’oppressione, la piccolezza e l’insignificanza) … è raccolta e simboleggiata anche da Zaccaria e a Paolo … nei piccoli del Vangelo, salvati per grazia dello Spirito: per dare vita anche ai loro corpi mortali (Inutili! noi pensiamo… censurando che la sorte del nostro corpo è, alla fine, uguale).
Nella sua avventura umana - nel suo corpo! nel loro corpo! - abitati dall’interno da una dinamica dello Spirito totalmente diversa dalla legge della carne, Gesù si propone via e forza di salvezza. Come a dire: imparate da me (come ho imparato io!) la potenza della mitezza e della piccolezza: nei giorni della sua vita terrena offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a colui che poteva liberarlo dalla morte… e fu esaudito per la dolce consegna di sé . Pur essendo figlio, imparò l'obbedienza dalle cose che patì, e divenuto perfetto, divenne causa di salvezza per tutti quelli che gli obbediscono!… (Eb 5,7s).
il punto cieco - il corpo mancante della chiesa e della società …
… lo statuto dei mistici è di non raggiungere mai il dio per cui vivono, quello dei piccoli è di non raggiungere… niente! Ma di essere abitati da un Padre inerme… che li rende “il vangelo vivo” che, in ogni cultura, si fa fermento e seme di ciò che non c’è ancora, la profezia della salvezza ricercata, la denuncia della insensatezza di ogni violenza e reazione aggressiva.
Il Dio mondano, intuito dalla nostra intelligenza, ricercato dalla nostra orfanità affamata di onnipotenza,viene incessantemente e inevitabilmente ingabbiato nelle teologie e liturgie di noi intelligenti, sapienti, e clericali… E così intercetta e impedisce il contatto con il Padre, sperimentato e rivelato da Gesù. Censura, quindi il vero scandalo! Elimina l’anello storico del circuito trinitario: i piccoli, che sono in mezzo a noi, senza importanza, pietre scartate, ma sono le chiavi di volta della salvezza della storia. Perché la salvezza è indivisibile: se non si salva il più piccolo non si salva nessuno!
… i cristiani si affannano cercando come presentare meglio Dio nella società e cultura secolarizzata di oggi, correndo avanti o indietro, aggiornando (o ripristinando) abiti e linguaggi…
Dio… non so dove sia! Ma il Padre di Gesù Cristo, forse è nascosto negli accampamenti zingari, in fila con i “piccoli” rom, a farsi schedare e prendere le impronte – e chi si accorgerà che sono le impronte di Dio?!
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