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martedì 8 dicembre 2009

Per la prima volta un uomo – anzi una donna! – non ha paura di Dio!

ho avuto paura!
…man mano che si avanza negli anni, e in più, se capita la grazia che ci sono meno cose da conquistare e da difendere … ecco, si vede più chiaro cha al fondo di tanti (tutti!?) i problemi e angosce e conflitti che ci dilaniano ci sta proprio quanto diceva, nel suo timido tentativo di difesa, Adamo: ho avuto paura! Non degli altri. Di me stesso. Con tutti i tipi di turbamento o di panico o di sottostima o di rabbia o di autocorrosione… che questa dolorosa sensazione comporta … Di essere scoperti. Scoperti, anzitutto di fronte a me stesso, atrocemente insufficiente e inadeguato, e perpetuamente e inutilmente indaffarato a coprirmi.
“Ma chi ti ha detto che eri nudo? … Sono nato così! e poi dopo è sempre stato così. Io, non c’ero prima, quando (dicono) è avvenuto il male che ho dentro, con sempre qualche vergogna da nascondere, di cui arrossire, e cercare affannosamente di superare, maldestramente aggiustare, amaramente piangere…
E così, il regalo bello e sorprendente della nostra umanità, il mondo e tutte le cose che contiene e l’universo in cui è contenuto, che mi è dato da esplorare, godere, lavorare, farne la casa – e la donna (o l’uomo) per cui sono fatto… con cui imparare ad amare – e gli altri (fratelli e sorelle!?), con cui crescere e progettare e condividere la vita e inventare sempre nuove cose … sono diventati interlocutori difficili, estranei o nemici, perché anche con loro mi devo nascondere, un poco o tanto. Per paura! Come loro con me! Il cuore non è mai libero d’essere umilmente e nudamente tutto se stesso. E l’amore, se va bene – e non muore – è rattrappito! Non innesca la sua capacità (che lui solo ha!) di scaldare e purificare e aumentare sempre più… per ‘umanizzarci’, togliendoci di dentro la tristezza del destino di regressione: essere fatti di terra e dover tornare terra inconsistente. Polvere! cioè niente!
… avvenga a me secondo la tua parola
La parola… è quella che aveva fatto il mondo, perché era prima del mondo. La parola di Colui che è tutto quello che può essere. E perciò non ha mai paura ed è contento di sé! E allora dice parole di amore e di bene. La sua parola è l’unica cosa che non è una cosa, come le altre … un dato scientifico, cioè un rapporto di necessità, di causa/effetto in campo fisico, o chimico o biologico o psicologico. La parola è libertà e amore: è l’intimo, l’anima di una persona che si rivolge… a chi la può ascoltare. Il meglio è un’altra persona, unica capace non tanto di ubbidire, ma di accoglierti. Uno che non abbia paura di te.
Chissà per quale mistero è nata, e come si è fatta, questa ragazza, che non aveva paura, perché era piena di grazia, cioè sicura d’essere amata. Come fosse attaccata alla sorgente, l’amore prima della paura, quella che poi ha avvelenato dentro ogni uomo. Anche lei è turbata… ma non ha paura per sé, ha paura per l’altro, cosa vuol dire, che senso ha ciò che dice… cioè come accoglierlo. Quando capisce, è così aperta la sua accoglienza (‘capacità’) di libertà e di amore, che si affida totalmente ad un mistero inspiegato… sicura solo che nulla è impossibile al Dio che la ama.
… la storia fa un sussulto, come registreranno gli scrittori sacri, attenti ai sismografi profetici che segnano per noi le cose più importanti della storia, anche se apparentemente insignificanti per le leggi e le logiche del mondo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
… ecco dov’era la sorgente, prima che il male la inquinasse! ‘Il progetto era bello, incontaminato, turgido di amore e benevolenza. Forse la ‘benedizione’ (la parola creativa di bene e di amore) in qualche passaggio si era inceppata? Forse invece il mistero ci diviene ancor più incomprensibile perché lo vediamo a rovescio? Cioè, dal nostro punto di vista, già immersi nella situazione di paura. Come un torrente di lava ormai sceso a valle si raffredda, intorpidisce e muore, diventa pietra fredda… non si immagina neanche quant’è ancora incandescente il cuore del vulcano, a monte, da dove è partito…
Paolo, in qualche lampo di visione, ha intuito la storia dall’altra parte. Un caleidoscopio dove tutti i frammenti sconnessi e dolorosi della storia erano mirabilmente ricomposti in un “disegno del Padre, cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra”. Non è stato un incidente di percorso. Tutto era misteriosamente previsto fin dall’inizio, quando ci aveva scelti (individuati e amati) prima della creazione del mondo, per ricondurci, lungo i sentieri chiaroscuri della storia, ad essere santi e immacolati al suo cospetto nell’amore. Cioè, anche noi trasparenti, senza paura! Il segreto è ancora la Parola, dove stanno scritte le tracce dell’azione amorevole di Dio, che si è chinato su noi e continua a proporci la sua “sfida” forte e amorevole alla nostra libertà, che chiamiamo grazia!. Per questo Maria, che nella pienezza del tempo l’ha accolta e fatta carne, una volta per sempre, per tutti noi, ci è madre e sorella.

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