Se Beppino Englaro ha ucciso la figlia Eluana, «è un assassino» perché «ha violato il quinto comandamento che dice di non uccidere»: è chiaro il cardinale Javier Lozano Barragan, ministro Vaticano della Salute, commentando l’accusa rivolta a Beppino Englaro di aver ammazzato la figlia. «Abbiamo un comandamento, il quinto, che dice di non uccidere - ha spiegato Barragan a margine del convegno su "Malattie rare e disabilità" promosso dall’Associazione Giuseppe Dossetti - chi uccide un innocente commette un omicidio e questo è chiaro. Se Beppino Englaro ha ammazzato la figlia allora è un omicida, se non l’ha ammazzata allora non è un omicida. Questo mi sembra totalmente chiaro».
Matteo 5, 20 Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. [...] 22...chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
E se gli dice "assassino"? ...lo fanno cardinale!
Matteo 5, 20 Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. [...] 22...chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
E se gli dice "assassino"? ...lo fanno cardinale!
15 commenti:
"Lascia che i morti seppelliscano i loro morti" (Lc 9, 60).
Ah! ah! ah! ;o)
Mi associo ad August! A che serve vangare e rivangare su questo problema? Ad ognuno la sua pena, che la stessa sia di natura fisica, psicologica che spirituale. I vescovi dovrebbero pensare, prima di parlare, poichè il Cristo è venuto per i peccatori, non per i giusti, ed è venuto portando tra le mani il perdono. Per questa ragione si è fatto immolare sulla croce, affinchè fossimo tutti giustificati davanti al Padre. D'ora in poi, l'unica ragione per pensare ad Eluana è solo quella di pregare per lei e per tutte le persone coinvolte in questo caso. Che abbiano quella pace che da parecchi anni era stata loro tolta. E che in questi ultimi tempi è mancata del tutto. Dio solo legge nei cuori, noi non possiamo sostituirci a Lui.
Eh no! non è vangare e rivangare... è tenere desta la guardia, è vegliare, restare vigili... Più si tace e più la "stoltezza" dilaga... Credo che invece, senza correre dietro ad ogni cosa... quello che accade soprattutto in "famiglia" ci riguardi sempre tutti... E mai tacerne... E il commento di August io non l'ho letto nell'invito a un silenzio omertoso, di fatto connivente, ma nel senso di un "No pasarán!": la strada il cammino che stiamo intrapprendendo non può lasciarsi turbare da tali atteggiamenti, perché sono già morti sul nascere e mi sembra che in più August rincari la dose del "giudizio" evangelico...
Anch'io mi sono assocciato quindi (vedi commento sopra) ma in senso opposto al tuo (o a quello che capisco del tuo!): con una bella risata... Ma parlarne non solo serve, ma è esigito dalla storia revisionista di oggi e visto che bisogna tornare alle "radici": ricordo soprattutto a noi, che le vere radici sono nell'atteggiamento e nelle parole del Cristo a cui sempre ricorrere!
Perché non (ci) vincano... per stanchezza!
Non ho inteso mettere a tacere certi fatti. Ho preso ad esempio anch'io il Vangelo e le parole di Cristo. Posso aggiungere una delle ultime frasi che il Signore ha detto: "Padre, perdona loro, perchè non sanno ciò che fanno". Non rispondo alle provocazioni di certe persone con il silenzio o con l'insulto, ma con il Vangelo di un Dio di misericordia, pronto al perdono. Perciò restiamo sì, vigili, ma facciamo come Gesù, che non ha giudicato nè la Samaritana nè l'adultera.
Ma i farisei sì! (il vostro lievito non sia come quello dei cardinali ohps volevo dire farisei... fate quello che dicono ma non quello che fanno, ecc. ecc.! Eppoi giudicare non è condannare (vero senso delle parole di Gesù: bisogna aspettare che la storia giunga al suo fine per farlo e allora anche i discepoli potranno "condannare" cfr Apocalisse)... Il giudizio nel senso del discernimento (storico) è qualcosa a cui invece Gesù ci invita costantemente e non farlo è "stoltezza" che "smarrisce": Stolti! sapete giudicare il clima e non sapete giudicare i segni dei tempi?
Di più: Gesù domanda che persino su di Lui, le sue opere e le sue parole, si eserciti il giudizio della coscienza di ciascuno di noi, ecc. ecc.!
Quindi l'espressione "da come giudicate sarete giudicati" non può essere in contraddizione con quanto detto da Lui precedentemente, ma indica allora la serietà e la "modalità" del discernimento! La misericordia o il perdonare non è chiudere un occhio ma spalancarli bene tutte e due per smascherare la menzogna (anche una verità può essere figlia della Menzogna e per questo va taciuta e tacciata!) e assumersene "il peso"!
Per questo che qui non abbiamo insultato mai nessuno e non intendiamo mai farlo: abbiamo solo invitato a emettere, a partire dalla Parola, un giudizio (sull'errore) che si faccia "responsabile" (dell'errante): cosa che ha ben fatto anche don Tarcisio Puntel, parroco di Paluzza. E quando dice: "Gli uomini di chiesa moderino il linguaggio", non esita ancor più direttamente a redarguire un suo stesso "superiore"! Questa è la libertà e il coraggio nello Spirito che oggi la storia ci domanda... soprattutto ai laici.
Che poi, come forse alludi, quando uno - chiunque esso sia - dice certe cose "non sa quello che dice", è di una evidenza così accecante... che non può non trovarmi pienamente d'accordo con te...
Caro Mario, la tua risposta di spiegazione è molto chiara, e non posso che convenire con te. A volte si legge una parte del Vangelo e quindi ci pare una risposta solo quella. In effetti occorre visionarlo a 360° per capire veramente ciò che Cristo intende insegnarci. E solo un sacerdote può conoscere così a fondo il contenuto dello stesso. Perciò ti ringrazio per le tue risposte che sono illuminanti e che....fanno aprire gli occhi! ;o))
Ma qualcuno di questi "benpensanti",che dovrebbero rappresentare i cristiani e comunicare l'essenza del Vangelo, prima di giudicare e stigmatizzare, ha mai riflettuto su quello che provano, che hanno provatoi genitori di questa ragazza? A me sembrano anormali...
Anormali? no! sarebbe troppo comodo... Chiusi nel "loro mondo" forse! Fuori dalla storia di certo!
Ecco, giusto! Forse è la risposta che cercavo: "fuori dalla storia"! La storia cammina con l'uomo. Ma è l'uomo che fa la storia, o la storia che modella l'uomo?
Il genitore fa il figlio, ma poi il figlio fa il genitore... il fratello maggiore accoglie il fratello minore e gli trasmette tutto quello che è ed ha, ma poi è il minore che fa il maggiore...
La storia mi fa, ma poi io faccio la storia che a sua volta mi fa e io così ri-fatto, rifaccio nuova la storia... Dia-logos sempre, dove uno fa l'altro, dove ciascuno si lascia fare dall'altro... come gli sposi, come in Dio, come Gesù che si lascia istruire dalle persone che incontra lui che è venuto per istruirci...
Fuori dalla storia, vuol dire anche essere autarchici (cf Chiesa 2.0)... sostanzialmente parricidi e figlicidi, uxoricidi e fratricidi... vedi il post sulla tentazione satanica!
Grazie per la delucidazione! Apprendo con piacere quanto sia importante dialogare, per uno scambio costruttivo, spirituale e culturale. A maggior ragione dialogare con Dio diventa indispensabile, poichè ritengo che chi riesce ad avere un rapporto filiale e fraterno con il Signore, è aiutato ad avvicinarsi con maggior attenzione al prossimo.
A proposito di Chiesa, non ho visto riportato e commentato l’ agghiacciante fatto che riporto mediante l’ articolo di Sofri: per chi se la sente, attendo dei commenti (Mario?). Io sono d’ accordo con al chiusa di Sofri: tacere, soffrire, certo pregare per questa Chiesa. Greg50
La bambina e la scomunica
A RECIFE, in Brasile, c'è una bambina di nove anni. Ha un patrigno. Il patrigno abusa sessualmente di lei da quando aveva sei anni. Abusa di lei da tre anni. Il patrigno abusa anche della sorellina della bambina, che ha 14 anni ed è invalida. Ora il patrigno è in carcere. Ora la bambina di nove anni è incinta, di due gemelli.
La bambina ha anche un suo padre, e una madre. La madre spera che abortisca, il padre no.
A Recife c'è un medico che ha preso in cura la bambina, le ha somministrato dei farmaci che hanno procurato l'aborto. Il medico e i suoi collaboratori pensano, come vuole la legge, che non si debba obbligare una donna, e tanto meno una bambina, a mettere al mondo il frutto di uno stupro.
Si sono anche spaventati del rischio che il parto gemellare avrebbe comportato per una bambina di nove anni.
C'è un arcivescovo, a Recife - non importa il nome: non c'è il nome della bambina, né del suo violentatore, perché citare quello dell'arcivescovo - che ha scomunicato senza appello il medico che ha aiutato la bambina ad abortire, i suoi collaboratori, e la madre che ha approvato. Non il patrigno, "perché l'aborto è peggiore del suo crimine". Non la bambina. La bambina non ha l'età per essere scomunicata. Solo per partorire due gemelli. L'arcivescovo ha proclamato - indovinate - che la legge di Dio è al di sopra della legge umana. L'arcivescovo ha tenuto ad aggiungere che l'olocausto dell'aborto nel mondo è peggiore di quello dei sei milioni di ebrei nella Shoah. Peggiore. C'è anche, a Recife, un gruppo di avvocati cattolici che ha denunciato i medici per il procurato aborto: omicidio volontario aggravato, presumo.
C'è, a Roma, il Vaticano e, in Vaticano, la Pontificia Accademia per la Vita. Con una gamma di sentimenti che vanno dall'imbarazzo al dolore alla perentorietà, i suoi esponenti hanno spiegato che la scomunica comminata dall'Arcivescovo di Recife era necessaria. Un atto davvero dovuto, come prescrive il Codice di Diritto Canonico. Un sacerdote del Pontificio Consiglio per la Famiglia, a sua volta, ha soffertamente ribadito che "L'annuncio della chiesa è la difesa della vita e della famiglia". E che i medici sono "protagonisti di una scelta di morte".
Penso che non si debba commentare tutto ciò. Neanche una parola. Bisogna trattenere il respiro, fino a scoppiare.
A proposito di Chiesa, non ho visto riportato e commentato il seguente
greg50: Perché non ho commentato? La risposta l'avevi a portata di mano: Stavo trattendendo il respiro e stavo scoppiando!
Ci sono cose che lasciano senza fiato! Ma non è tanto la scomunica in sè (oddio, si usa ancora? Credevo fosse caduta in prescrizione! Il marcio dilaga, l'uomo è diventato una bestia (o lo è sempre stato?). Quando leggo certi atti, sto male, male per davvero, come se avessero fatto del male ai miei stessi figli, poichè per me tutti i bambini del mondo sono figli miei. E' un dolore che mi attanaglia il cuore. Per questo non mi importa della scomunica, se sia giusta o no. Penso solo a quella bimba martoriata nel corpo e nello spirito. BASTA!
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