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venerdì 26 novembre 2010

Il cristianesimo o è democratico o "non è"



Conosciamo il travaglio che la trasmissione di Fazio e Saviano ha, fin dai suoi albori, vissuto.
Tanto è stato scritto e molto a sproposito... Da Grillo a Travaglio passando per Aldo Grasso, la novità ha spiazzato molti.
Era prevedibile, soprattutto per chi non sa vedere oltre il proprio punto di vista.

Qui mi limito (per ora) a fare qualche osservazione sul preteso "diritto di replica". Di cui si fa paladino con tracotanza anche l'Avvenire. Addirittura uno speciale!

Da questo affaire si comprende meglio come la democrazia di un popolo è inversamente proporzionale al suo livello di intolleranza: per questo il "diritto di replica", la "processualizzazione" di ogni Parola (il maiuscolo è voluto!), manifesta soltanto il grado di intolleranza per le opinioni altrui (e il basso livello di democrazia di chi si ritiene depositario dell'unica praxis possibile).

Era accaduto a Gesù (Parola-fatta-carne), accade oggi da parte dei nuovi farisei, verso il dolore che si fa Parola... Come dire, che si può credere, senza mai cambiare mentalità e "convertirsi di niente"!

Detto questo - violenza nella violenza - a delle persone concrete, a dei volti specifici, a dei DNA storici... alla "carne di Cristo"... pretendono di replicare delle "Associazioni"...

Siamo alla "beffa" sotto la Croce... peggio degli amici di Giobbe! Imparassero a tacere!

20 commenti:

Pier ha detto...

Benissimo, allora proponga alla CEI di sostituire nel Vangelo "seguimi!" con "vieniviaconme". Cosi forse i famigliari dei malati, quelle "associazioni" come dispregiativamente le chiama lei, la capiranno finalmente.

Via, via, vieni via con me .. cips cips

Mario ha detto...

Ah! ah! Simpatico... se non fosse che ci ha già pensato Gesù stesso! Infatti il Vangelo, coincide con "il vieni via con me" che Gesù propone a tutti quelli che vogliono seguirlo!

Sequela di accoglienza che non la CEI ma certamente chi dirige il suo giornale (della CEI) ha dimenticato da tempo e che vuole imporre, violando le più elementari regole di buon senso e del dibattito democratico per non dire cristiano.
In sintesi:
La posizione (che io non condivido! sia detto ben chiaro) di chi ha scelto di "staccare la spina" ha legittimamente cittadinanza all'interno del pensiero cristiano e cattolico: basterebbe informarsi veramente... e non abdicare al proprio dovere di discernimento. Il magistero infatti non si sostituisce al dovere di formarsi una coscienza "informata". Lo faccia e scoprirebbe che le cose non sono così pacifiche proprio all'interno dello stesso magistero. O vogliamo fare la stessa figuraccia che abbiamo fatto col preservativo? Scoprendo l'acqua calda...

Ma si sa in Italia, tutto diventa partitica e ideologia... Ma quando intere conferenze episcopali dicono il contrario (e non solo quella tedesca) di quello che dice la CEI il cattolico serio cerca almeno di aprire la mente e il cuore a chi la pensa diversamente da lui.

E non esiste nessuna norma che dichiari la verità della CEI più vera della verità di altre conferenze episcopali... anzi la storia sta dimostrando il contrario: forse perché più libere da interessi partitici!

Quindi, il modo con cui si vuole imporre la propria presenza non ha niente né di cristiano, né di cattolico, né di umano! E genererà come minimo astio e antipatia proprio verso coloro con cui dovremmo evangelicamente aprire un dialogo. Ma il dialogo non si impone!

Poi... libero di restare della propria convinzione! E grazie per il tuo contributo, comunque sia... illuminante!

maria sole ha detto...

Mi fa piacere esprimere qui anche la mia in libertà, perchè sono UN PO', SOLO UN PO' dentro questa apparato che è la chiesa "istituzionale di oggi" e vorrei dire che alcune delle più belle pagine del vangelo quotidiano io le vivo con persopne che INCONSAPEVOLMENTE offrono quei due "spiccioli" che sono tutta la loro vita. Essere cristiani OGGI per me è SOPRATUTTO ASCOLTARE TUTTI e FARSI PROSSIMO AL PROSSIMO. Basta con la chiesa istituzionale.... Dobbiamo viverla la Parola che Gesù ci ha lasciato e dobbiamo viverla qui, in questo momento, tra la gente ed evitare queste risse non evangeliche. LA PRETESA di convertire tutti a tutti i costi. Non interessa ad alcuno che domani inizia l'avvento, perchè dobbiamo apsttare Gesù-uomo che nasce? Cosa mi può portare che io non ho? Quanti documenti deve ancora scrivere la chiesa istituzione, quanti hanno letto, accolto e vissuto le encicliche papali, delle curie e quanto altro? Apprezzo l'opera del Movimento alla Vita non quando urla, pretende e dimostra il proprio potere anche televisivo. Perchè tutto ciò è fuori dalla logica evangelica.
Buon avvento a tutti noi.

Pier ha detto...

Farsi un opinione alla luce del vangelo (seguimi!) penso richieda uno sforzo un pò più complesso che farsi un opinione alla luce di quello che viene detto nei media (vieniviaconme). Sono sicuro che lei è d'accordo con me e ne sa più di me.

E cos'è questo benedetto "dibattito democratico"?

Nelle TV, nei giornali, nei siti "privati", ciascuno ha il diritto di dire quello che pensa senza rendere conto a nessuno, ma nei media "pubblici" - dove per pubblici intendo i media che vivono esclusivamente dei contributi di noi cittadini - ci dovrebbe essere almeno l'impegno morale di garantire la pluralità delle opinioni e delle TESTIMONIANZE dei "contribuenti".

Ebbene non mi pare che vi sia pluralità. Personalmnete ho visto decine di volte Welby ed Englaro in TV con la loro testimoninza, li ho letti spesso sui principali media nazionali accompagnati da un'infinita schiera di loro sostenitori: "questa non è vita degna di essere vissuta!", sarà anche vero, ma è vero anche che migliaia di concittadini italiani (malati e famigliari) si trovano nelle medesime condizioni ma vivono, combattono, amano, chiedono aiuto e conforto. Questi migliaia di cittadini sono praticamente senza voce, io non li ho mai visti in TV o in prima pagina su repubblica o sul cds.
Quando cercano di esprimere la loro testimonianza è sempre pronta la solita cantilena: "siamo in democrazia, rispettate le opinioni altrui!".

Forse questa "democrazia" esiste solo per i potenti, non per i poveracci (si, Englaro e i suoi sostenitori sono molto potenti, si informi anche lei).

Forse alcune testimonianze sono più democratiche di altre. Perchè come cittadino dovrei accettare questa cosa? Perchè quelli che accudiscono amorevolmente un malato in casa non possono incazzarsi? Ti mantengo e mi vieni a dire che farei meglio a mollare, che Englaro è un grande ed io, che mi ostino ad accudire per amore mio figlio/a, padre, madre, moglie sono un fesso perchè mantengo una vita indegna?
Perchè la Chiesa dovrebbe tacere? Cristo taceva? Mi pare che ogni tanto si incazzava di brutto anche lui!

Se uno vuole "staccare la spina" (che Eluana comunque non aveva e che non aveva chiesto di staccare), lo faccia pure, forse in quelle condizioni lo farei anch'io, ma almeno ascoltiamo quelli che la spina non la vogliono staccare e che, ironia, sono la maggioranza e pertanto dovrebbero pesare di più... in democrazia.

Per quanto riguarda il discorso del preservativo forse la figura la fa chi legge solo ed esclusivamente repubblica, l'espresso, il manifesto. Chi legge cioè il "vieniviaconme" ma non legge il "Seguimi!".
Ho letto qhe il papa scrive in tedesco, una lingua dove le parole sono importanti, e parla di "ein Prostituierter", un prostituto. E' meglio che il prostituto usi il preservativo per non uccidere il prossimo con l'aids.
Il preservativo in questo caso serve per non uccidere, è ovvio che è meglio che venga usato. Ma questo era ovvio già da prima, già me lo spiegavano i salesiani quando ero adolescente. E per questa ovvietà si vuol far credere che la Chiesa ed il papa si sono finalmente svegliati dall'oscurantismo, quando da sempre il problema non è preservativo SI/NO ma è amore SI/NO.

Non si fidi troppo dei nostri media. Spesso pubblicano in fretta senza approfondire e verificare la fonte.

Saluti.

maria sole ha detto...

Caro Pier, comprendo il tuo sfogo, e lo rispetto perchè solo chi ha avuto un grande dolore ha il diritto di sfogarsi, gli altri devono ascoltare, affidare con le preghiere e cercare di camminare avanti. La mia opinione personale è che non BEVO ciò che i media ci propinano tutti i giorni, non mi piaccioni gli urli, le storie infinite di tanta povertà alla luce delle telecamere, a spiare gli sguardi, i movimenti, i tic dell'altro. E' vero che Gesù si arrabbiava, anch'io mi arrabbio, ma non è l'atteggiamento (mi dicono in confessione con grossi sermoni, ecc. ecc.) corretto.... Ben vengano interpretazioni aperte della vita in tutti i suoi aspetti, ma se un altro la pensa diversamente da me cerco di rispettarlo (con fatica!!!!!!) anzi trovare un aspetto positivo che io non ho. Tutte le volte che le due persone in questione sono apparse in televisione ho provato compassione per il loro grande dolore, come provo tanto dolore per CHI UCCIDE, perchè colui che muore è tra le braccia di quel Gesù Misericordioso che ci aspetta sino alla fine dei nostri giorni SEMPRE, con infinita (beato LUI!!!) pazienza.
E' quello che vogliono i media e i potenti: DIVIDERCI anche tra chi cammina, (come può) cercando QUEL VOLTO DEL SIGNORE GESU' TRA CHI CI E' VICINO BELLO O BRUTTO. Buon avvento

Mario ha detto...

Caro Pier, ho riletto il mio post e altrettanto il tuo ultimo commento… avrò contato uno, due cose che non condivido se non in parte (sul preservativo intendevo ben altro che sarebbe troppo lungo spiegare: ti invito soltanto a rileggerti quello che hanno scritto quelli dell’Avvenire quando le stesse cose le dissero altri cardinali e Conferenze episcopali… inoltre su questo blog troverai un mio post dove difendo la posizione del Papa rispetto all’uso del contraccettivo per combattere il virus HIV)…

Quindi un 98% di cose che condivido e sottoscriverei, direi che è veramente tanto…

Il mio punto era un altro e mi sembrava di averlo chiarito bene e che posso riassumere così: non si può opporre intolleranza a intolleranza; non si può opporre al silenzio che ci impongono (o che crediamo che ci impongano), imponendo noi il silenzio ad altri (vatti a rileggere gli articoli di Avvenire); non si può imporre la propria parola e in ogni caso mai la Parola…

E il dibattito democratico non deve essere necessariamente all’interno di ogni “contenitore” (altrimenti ogni trasmissione diventa una “tribuna politica”, basta che sia all’interno del servizio (pubblico e privato) e mi sembra che qui ci siano non poche trasmissioni religiose… Messa domenicale compresa (con tanto di omelia).

Mi sembra forse, dico forse, che persino all’interno del mondo cattolico non si dia sufficientemente voce a persone che soffrono ma piuttosto a potenti “associazioni” che se ne occupano. Ovviamente non lo escludo ma delle “idee” per quanto buone non valgono una sola lacrima di un volto “povero”: anche su questo Fazio e Saviano hanno molto da insegnarci (e da cui copiare!: e la cosa mi rattrista perché avremmo dovuto pensarci prima noi in quanto loro non hanno fatto altro – mi perdonino – che copiare la “nostra” liturgia della Parola e ne hanno fatto un format televisivo…).

Insomma è ora che l’altezza della nostra testimonianza, cominci ad usare un altro registro diverso da quello imposto dalla bagare mediatico-politica e la smetta di avere la “ forma apologetica” (come ancora troppi interventi di Avvenire). E voler coinvolgere poi un organo politico come il CDA della Rai per imporre una “replica” (soltanto la parola “replica” su questo tema così delicato mi dà i brividi! Cos’è la guerra tra sofferenti? C’è un colore politico del dolore?...), mi sembra molto, troppo vicino a quel modo di fare media che giustamente contesti. Forse un po’ troppo generalizzando e demonizzando: c’è del buono e del cattivo in tutti, come dice “maria sole”, occorre sempre discernimento… Noi ci proviamo. E piaccia o no, il successo della trasmissione a mio parere sta anche in questo cambiamento di registro e che altri invece cercano di far ricadere nella “replica” (nel senso qui di riedizione) di altri “mondi mediatici” proprio quelli che io e se ho capito bene anche tu, stigmatizziamo.

maria sole ha detto...

L'ultima riflessione su noi tutti che ci incontriamo su questo blog.... Si è fatto e si farà ancora un gran parlare della trasmissione, dei temi: mafia, camorra, eutanasia, movimento alla vita........ ma non ho letto una PAROLA sul nuovo comico, perchè? La disabilità ci toglie la parola, qualsiasi reazione. Sono bravi LORO, hanno tutto... che cosa possiamo fare per loro. Ma non ci domandiamo MAI che cosa possono dare LORO A NOI. Eppure sono il volto più puro di quel Gesù che cerchiamo di incontrare e che facciamo fatica ad incontrare.... nuovamente Buon avvento

Mario ha detto...

Non ho capito il tuo commento... di quale comico parli?

maria sole ha detto...

Anche tu rinviato a....... un migliore ascolto. Il ragazzo "handicappato" è stato introdotto quale NUOVO COMICO e con la sua ironia pacata tra tanta verità enunciata con un misto di giustizia. Mica poco.... eppure....

Denise Cecilia ha detto...

Maria Sole, io non ho visto la trasmissione (nessuna puntata) se non alcuni spezzoni su YT.
Per caso ti ricordi il nome di questo ragazzo, così posso fare una ricerca più mirata e vederlo?

Mario ha detto...

David Anzalone detto “Zanza”", è il primo comico handicappato d'Italia. Le sue gag sono dell’autoironia sull’handicap... È l’handicap coi i suoi luoghi comuni, visto dall’«altra parte» e che costringe l’ascoltatore non handicappato a un ribaltamento di prospettiva!

Ha scritto anche un libro: Handicappato e carogna insieme ad Alessandro Castriota, ed. Mondadori.
Zanza motiva così il suo lavoro: Finalmente dopo tanti comici handicappati, un handicappato che fa il comico!
Ecco alcuni sue battute trovate in rete:
Ci chiamano diversamente abili! Che tu stai tutta la vita a guardarti e a chiederti: Ma a che c…o sarò abile io?.
Per l’handicappato le donne sono come le olimpiadi: ce n’è una ogni quattro anni!.
Per fortuna, ci sono i cellulari! Anche se solo per mandare un semplice: Buonanotte, mi toccava cominciare a scrivere all’alba.

Non so... ma a me la sua esibizione a Vieni via con me non ha fatto ridere... al massimo è riuscito a strapparmi un sorriso, amaro! Ma so che “il ridere” ha una forte componente culturale e la comicità noire non è mai stata il mio genere… quindi capisco che ci sia a chi piace.

Diverso invece è il discorso culturale sotteso. A cui va tutta la mia ammirazione per il “coraggio” di uscire dal ghetto “dolorista” a cui la società perbenista vuole confinare ogni diversità, anche fisica.

Denise Cecilia ha detto...

Thanks.

(Forse, proprio perché il 'dolorismo' come efficacemente lo chiami è più spesso che no una distorsione che appartiene ai normodotati, ed ai normali in genere; il coraggio - o meglio la forza d'animo - più significativa è quella che ti consente di rifiutare anche l'eccesso opposto: il dover dimostrare ad ogni costo di star bene e funzionare.
Beato chi sa ridere perché gli va!).

maria sole ha detto...

Io continuo a ripeterlo che sono ignorante ed ogni volta scopro che è vero... ma non mi meraviglio, anzi ringrazio perchè cosi approfondisco. Non conoscevo il ragazzo, non mi ha fatto ridere, al contrario ho apprezzato il modo di raccontare la sua verità, amara ma reale. E' la stessa verità, forse anche peggio di altri che conosco personalmente e che vivono nel silenzio, nella solitudine e nell'impossibilità di uscire dal proprio "ghetto" tra l'indifferenza e l'apatia generale. E per questi? Cosa c'è? Soltanto la possibilità di un'amicizia: povera, fragile, controversa, arrabbiata amicizia. Vedi Pier dove può arrivare un discorso iniziato con un eccesso di rabbia?
Concludendo sul tema televisivo: mi ha colpito la "modalità" ideata per lo svolgimento della trasmissione, al di là della condivisione o meno degli argomenti e di tutto quello che c'è stato intorno.

Pier ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=TsbIPgrlFdw&feature=related

Bergonzoni è testimonial della "casa dei risvegli"(www.casadeirisvegli.it), sa di cosa parla, non come gli autori di certe trasmissioni.

greg50 ha detto...

Ho letto solo ora i commenti al post di Mario e sono sorpreso di trovare certi commenti sul blog del Carmelo: senza giri di parole, e con poca pazienza evangelica, cosa ci fate qui? Io ho scritto ad AVVENIRE decine di volte su svariati temi: mai nessuna risposta e men che meno pubblicazione. Questa è la NON democrazia della chiesa ufficiale italiana: i cristiani 'scomodi' di sinistra sono stati semplicemente espulsi dalla CEI e ringrazio ogni giorno il Buon Dio di avermi fatto incontrare i Carmelitani, non so come avrei potuto continuare e restarvi. AVVENIRE, così pronto e arcigno e vero custode della Verità(!) lo è poi molto meno sui temi politici e, sempre senza giri di parole, le scuse, le attenuanti, i distinguo su Berlusconi e sul berlusconismo: solo per i quattro soldi alle scuole cattoliche mentre il 5% mille alle associazioni di volontariato è scomparso?
Mi fermo qui, ho usato apposta questo tono perchè non è più tempo di 'sottili distinguo' e mi pare che il Vangelo sia proprio in questa linea. Greg50 PS Mia madre ha l' Alzheimer da 7 lunghissimi anni ed è oramai un povero vegetale nutrito artificialmente, che amo immensamente e in cui riconosco, per merito della sua Grazia, un dono grandissimo del Padre Misericordioso, e mai staccherò nessuna spina. Ma solo chi ha provato e prova il dolore profondo, immenso, devastante di queste situazioni sa che è NECESSARIO che esista una possibile alternativa: questa è semplicemente una scelta di umanità.

Massimo ha detto...

Caro Greg50,
invitando chi non la pensa come te a non frequentare (e tanto meno commentare) questo blog, non fai certo onore alla sinistra alla quale dici di appartenere e, ancora di meno, fai onore al cristianesino che, mi pare si deduca dal titolo di questo post, o è democratico (che sighifica anche rispettoso delle idee di tutti)o non è.
Stammi bene !
Massimo

greg50 ha detto...

E' vero quello che dici e 'politically correct' , ma mi son stufato di cercare di fare chi capisce e poi tutto gira sempre dalla stessa parte. Quando ho scritto di espulsione, intendevo proprio l' essenza del termine. La gerarchia ecclesiastica ruiniana fa poi arrivare l' ordine fino alle parrocchie e qui ho provato sulla mia pelle che gli 'scomodi di sinistra' non erano ben accetti, anzi che se ne andassero. E siamo quelli che attendono la dichiarazione di Santità di Mons Osar Romeo dal 24 marzo 1980, e intanto ci becchiamo Escriva De Blaguer compliec del fascismo di Franco e fondatore dell' Opus Dei(o santa mafia?), siamo quelli che hanno aspettato oltre 20 anni la 'riabilitazione' di Don Lorenzo Milani, per me e per l' aiuto 'spirituale' ricevuto un Santo vero; e siamo quelli che ci dobbiamo sorbire in silenzio l' orrore da eresia sulla 'contestualizzazione ' della bestemmia dell' amato Berlusca. Ed oggi leggo che Bertone va a presentare i nuovi cardinali (i successi degli Apostoli, tutti martiri!!) a Berlusconi, a pranzo,magari con la presenza di qualche escort per la gioia degli occhi... Da tempo, troppo tempo vedo solo questo nella chiesa gerarchica italiana modello Ruini, Non sento più alcun obbligo di correttezza verso nessuno: chi è con costoro, fa parte di un' altra chiesa non certo la mia. Capisco possa essere considerata eresia, ma inizi la chiesa ad aprire spazi al dialogo al'' interno del popolo di Dio” come chiede ad esempio da anni Enzo Bianchi, mal sopportato dalla stessa chiesa ruiniana e faro per “l' altra chiesa”: per andare a Bose bisogna prenotare un anno per l' altro. Scusa il tono del post che non è rivolto ovviamente a te, ma questo è quello che ho provato in tanti anni.
Saluti e Buon Natale! Greg50

Massimo ha detto...

Caro Greg50,
io credo di non aver fatto un'affermazione semplicemente "politically correct", ma assolutamente in linea con quello che ci dice Cristo; "Amate i vostri nemici" non me lo sono inventato io. Difficilissimo da mettere in pratica, è vero, però, almeno tollerare chi non la pensa come noi, non pretendere di mettergli il bavaglio credo sia la minima applicazione del dettato di Cristo che ho sopra riportato.
Quanto alla Chiesa, che tu definisci ufficiale, posso essere in gran parte d'accordo con te.
Vorrei vedere anch'io i Vescovi fare un poco di più i parroci e un po' meno i burocrati, vorrei vederli un po' di più (molto di più!) nei confessionali perchè mi pare che la gerarchia si stia, come dire, "staccando" dal "popolo di Dio". Però sono anche convinto che una Chiesa "perfetta" non possa esistere e perché è fatta di esseri umani e perché, magari, quel che è perfetto per Tizio non è perfetto per Sempronio. Già nel terzo secolo, comunque, alcuni Padri della Chiesa l'avevano definita "casta meretrix" e credo che tale appellativo sia valido ancora oggi, magari, come ironicamente sottolinei tu, variandolo in "casta escort". Però, pur nella sua imperfezione e perfettibilità, io continuo a ringraziare Gesù Cristo di aver fondato la Chiesa.
Io, poi, probabilmente (almeno secondo te) sbagliando, credo che non esistano cristiani di "sinistra" o di "destra", o, almeno, non dovrebbero esistere, perchè ridurre ad un'ideologia il cristianesimo mi appare riduttivo. Sì è, se si vuole (ovviamente) "cristiani" e poi, come uomini, si predilige una ideologia. Tirare per i capelli Gesù Cristo e farlo diventare un Ché Guevara non mi sembra propriamente "giusto", se non altro perché Lui non ha alzato un dito contro nessuno e, anzi, si è donato in "sacrificio perfetto di redenzione" per TUTTI noi, uomini di sinistra e di destra, uomini che lo concoscono o che non lo conoscono ancora. Certamente, comunque, è ancora meno giusto farlo diventare l'emblema della reazione. Gesù ha dimostrato sempre la sua preferenza per i poveri, ma questo non vuol dire essere di sinistra, vuol dire AMARE e, te lo assicuro, conosco tante brave persone "di destra" che stanno realmente dalla parte dei poveri e degli emarginati e spendono parte della loro vita anche per loro.
La Chiesa, allora, così come Cristo, non è (non DEVE essere) solo per quelli di destra o per quelli di sinistra, ma per tutti, per tutti i cristiani (e non).
Condivido, poi, la simpatia che provi per Enzo Bianchi e sono stato a Bose una volta, ma, visto l'enorme caos che vi regna (non per cattiva organizzazione, ma per l'enorme afflusso di gente) ho deciso che leggere i suoi libri è molto più utile che andare ad ascoltarlo: lo si gusta molto meglio.
Insomma, e poi la pianto qui altrimenti rischio di essere monotono e barboso, io sono convinto che guardare a Cristo attraverso le lenti di un'ideologia sia pericoloso e rischi, nel migliore dei casi, di farci avere una visione parziale del suo messaggio o, peggio, di farcelo stravolgere.
Contraccambio gli auguri di buon Natale !
Massimo

ontologie ha detto...

Come possa essere una fede, e la cristana in particolare, ad essere democratica mi pare paradossale.
Basti ricordare che in democrazia la verità, la giustizia, la decisione eccetera sono prese puramente a maggioranza, senza in alcun modo tener conto di chi e di cosa abbia votato in un modo o nell'altro. Una testa un voto. poco importa se la testa sia di nu cristiano, di un ateo o di un buzzurro nullapensante qualsiasi ..... Per questo provo profondo orrore per la democrazia (con la minuscola ovviamente) e perciò non voto. L'uguaglianza su cui si fonda la democrazia è un puro abbaglio emotivo. Anche nel Vangelo non vi è alcuna traccia. La parabola dei talemti, non diamo le perle ai porci, le vergini previdenti e quelle incaute e tutta una serie di contingenze avallano l'essenziale diseguaglianza tra gli uomini. L'estremo disastro lo causò la mitica democrazia cristiana che propose un connubio a dir poco contronatura
guido.martinoli@libero.it

Mario ha detto...

@ontologie. Benvenuto! Hai ragione a definirla «Paradossale», cioè “verità che sta sotto le apparenti contraddizioni”. Ma vera! Come il “beati i poveri” del vangelo di domenica prossima.

Per questo penso, senza offesa, che tu sia completamente fuori strada: 1) perché confondi la malattia del corpo con il corpo stesso. 2) perché confondi il sistema partitico e la forma storica di un sistema democratico (sempre perfezionabile) con il principio “ontologico” ed “euristico” su cui si fonda la democrazia: la verità non sta in una persona (da cui, “mon-archia”) ma nel dialogo tra le persone che creano tra di loro un legame che le costituisce “popolo/i” (etimologicamente “demo-crazia”). E il popolo, a differenza della massa, non è fatto di eguali: quando in democrazia si parla di uguaglianza si intende ben altra cosa. In ogni caso, tutte le deliberazioni ecclesiali si fondano su questo principio evangelico. D’altronde tutte le deliberazioni in un sinodo o in un concilio, in un convento, sono prese a maggioranza. Persino i dogmi… 3) perché l’esito del tuo argomentare, non può che essere il movimento inverso a quello del Figlio di Dio, come logicamente ma irrazionalmente affermi: il rifiuto di assunzione del peso della storia. Una specie di “fuga mundi” deresponsabilizzante!

Tra i tanti testi anche biblici (Tutta la Bibbia “ruota” intorno a questo concetto, per questo il Vangelo ne è pieno!) e ovviamente magisteriali che potrei citare, ti offro di meditare le parole di mons. Ravasi del “Mattutino” di oggi sull’Avvenire: a te di trovare il nesso con quello che scriviamo e vedere se può aiutarti a cogliere il cambiamento di prospettiva che sollecitiamo con questo blog cercando di andare oltre i luoghi comuni.
Una sola osservazione sul testo che segue. Il discorso di Ravasi potrebbe benissimo essere fatto proprio anche da un non cristiano ( “ragione” e “idee” non sono necessariamente “credenti”): per questo è cristiano! Paradossale vero? Ciao.

«Non ho più idee. Devo averle gettate via insieme alle ideologie». La citazione da cui partiamo oggi è così breve perché nasce da una vignetta folgorante di Altan, il noto disegnatore che ha creato l'ormai mitico operaio Cipputi e la sua interlocutrice Pimpa. Riesco a comprendere e a condividere la sua amara considerazione perché sono coetaneo di questo vignettista e, quindi, ho anch'io assistito a quello che si usava celebrare come il funerale delle ideologie. Esse, in verità, si erano ridotte a essere armamentari rigidi, a modelli socio-politici sclerotici e persino a concezioni filosofiche o spirituali frigide e incapaci di illuminare le menti e le coscienze. Ma prima o poi ci si è accorti che, assieme alle ideologie, si sono sotterrate anche le idee. Non parliamo della politica di oggi che confonde gli slogan col pensiero, ma anche la cultura non scherza, affidata com'è a stanchi luoghi comuni e a stantie ripetizioni. Il grande Pascal non aveva dubbi quando scriveva, nei suoi Pensieri, che «lavorare a pensare bene è il principio della morale». E con acutezza continuava a combattere «due eccessi: escludere la ragione, non ammettere che la ragione». È, questa, la vera sapienza che non si nutre solo di fredda intelligenza, capace anche di costruire i mostri ideologici, ma si alimenta di una conoscenza saporosa, globale, pronta a inoltrarsi anche nelle regioni ardue delle domande ultime sulla vita e sulla morte, sul dolore e sull'amore, sul vero e sul falso. Le ideologie sono idee fisse e aveva ragione il filosofo dell'Ottocento Kierkegaard quando le comparava ai crampi ai piedi «il cui rimedio migliore è camminarci sopra». Ma senza idee vive e vere si diventa vuoti, incapaci di trovare un senso nella vita, corpi che camminano e non persone che cercano e scoprono, amano e giudicano, vivono e non sopravvivono. «Si resiste all'invasione degli eserciti - scriveva Victor Hugo - ma non alla forza delle idee».

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