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mercoledì 28 dicembre 2011

Buon Anno a chi?


C’è chi dice: “L’ho fatto per la squadra”. Intendendo “per la mia squadra”;
C’è chi dice: “L’ho fatto per il partito”. Intendendo “per il mio partito”;
C’è chi dice: “Lo faccio per il bene dell’Italia”. Sottinteso “per la  mia patria”;
C’è chi dice: “L’ho fatto per la chiesa”. Evidentemente intende “per la mia chiesa, parrocchia, congregazione…”;
C’è chi dice: “L’ho fatto per i miei figli”, “per mia moglie”, “per la mia famiglia”!…
C’è chi dice: “Lo faccio per la mia azienda”.
C’è persino chi osa dire che certe cose le fa “per Dio”. Beninteso “per il suo di dio”!...

Mai, mai nessuno che dica: “L’ho fatto per me”!
Decisamente noi italiani siamo persone altruiste.
Purché sia il mio altruismo.
Così mentre ci auguriamo “Buon Anno!”, io comincio a chiedermi “Buon Anno per chi?”.

7 commenti:

maria sole ha detto...

Mario, una volta mi hai raccontato che quando eri in Africa un giorno avevi tante "cose" da fare e tu facesti la scelta di andare a dormire. Beh! Vorrei andare a dormire e svegliarmi già al 2 gennaio 2012....
Non riesco a comprendere bene cosa potrebbe essere diverso, forse togliendo tutto mi mancherebbero alcune piccole........ scintille di luce: come uno sguardo, una stretta di mano...... Niente auguri ma un abbraccio ai miei amici, quello si. Come a te.

Mario ha detto...

Ho scoperto poi che era anche un saggio consiglio dei Padri del deserto: quando né il consiglio, né la preghiera, né altra cosa riesce a darci la Pace... forse una dormita è la cura contro i fantasmi dell'angoscia. Forse...
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La Luce, a volte non fa scintille... che spesso sono effimere come un fuoco d'artificio per quanto belli... Ma se non chiudi le persiane, anche se dormi ti risveglia a un giorno nuovo! Come è successo a me stamattina nonostante la nottata: mi sono goduto l'alba! Ti auguro un bel 2012 come questo sole nascente...

maria sole ha detto...

La mia non è angoscia è impotenza davanti agli sguardi, alle richieste di ASCOLTO, ecc che posso soltanto accogliere nel mia intimità ed offrire..... ma questo è un altro discorso, troppo lungo da affrontare e soprattutto non è quello che desidero adesso.
E' vero alcune volte le scintille possono essere effimere,cariche di illusione, ma se il nostro sguardo contemplativo è semplice possono essere scintille di speranza e di fiducia, perchè si intravede la presenza salvifica del Padre. Poi è necessario un mix di circostanze ed altro perchè questa scintilla possa creare un fuoco. Ma non spetta a me, io posso soltanto godere in solitudine, spesso, di questa presenza. E' l'unico aiuto vero e gratuito che ricevo perchè gli altri per avere la tua AMICIZIA SPESSO ti chiedono qualcosa in cambio.
Oggi in un commento sulla prima lettera di san Giovanni apostolo si cita:"L'uomo è destinato alla comunione con Dio, ma non può raggiungerla in diretta, saltando la mediazione storica di Gesù di Nazaret, realmente incarnato, morto e risorto, realmente Figlio di Dio, e prescindendo dalla comunità ecclesiale in cui la sua presenza rimane viva ed operante lungo la storia. E' accettando d'incontrare Dio in questa duplice umile incarnazione che il cristiano fin da ora fa l'esperienza della vita eterna."
Questo verbo "prescindere" mi lascia qualche dubbio, mi dai un aiuto?
Grazie

Mario ha detto...

Noi non conosciamo Gesù direttamente. Noi conosciamo Gesù secondo gli Apostoli: secondo Luca, Marco, Matteo, Giovanni, Paolo, Giacomo, Pietro… (e coloro che sono stati fedeli trasmettitori di ciò che gli Apostoli hanno capito della “figura di Gesù Cristo” es. il Giovanni che ha scritto l’Apocalisse, che sappiamo sicuramente non essere colui che ha scritto il IV Vangelo).
Il magistero successivo è “garante” di questa continuità nella fede apostolica. E questo indipendentemente dalla coerenza nel comportamento con ciò che hanno insegnato: cfr l’episodio in cui Paolo rimprovera Pietro della sua “ipocrisia”…

Quindi il moralismo che in nome della coerenza etica rifiuta la mediazione storica ecclesiale (fragile e zoppicante per quanto si voglia) non potrà che illudersi in un Gesù immaginato a misura delle proprie incongruenze…
Questo non toglie il confronto a volte acceso su ciò che è fondamentale alla fede e all’insegnamento evangelico. Ma non toglie nemmeno che in ultima istanza, la comunione prevale su ogni verità perché è la verità vera per cui Gesù - per mantenerla - ha donato la sua vita (cioè “non ci ha mandato tutti al diavolo”).

D’altronde, Colui che ci insegna a dare la tunica a chi maliziosamente ci vuole togliere il mantello o che ci invita a fare 100 km con chi ti vuole obbligare a farne 10 (storicamente per fare il Tom-tom ai soldati romani invasori!) vuoi che ci insegni a rompere con i membri della comunità per quanto fragili, ipocriti, arrivisti e carrieristi ecclesiali essi siano?

Colui che disprezza qualcuno per quello che dice o fa, ha già condannato se stesso perché si pone al di fuori della logica di perdono del Padre. Resta valida la distinzione di Giovanni XXIII: occorre distinguere tra peccato e peccatore, tra errore e errante!
Solo all’interno di questo cammino (impossibile all’uomo senza la Grazia!), possiamo arrivare a fare esperienza “diretta” del Gesù autentico (cioè lo stesso che hanno conosciuto gli Apostoli) e diventare a nostra volta testimoni di una testimonianza che però trova sempre in quella apostolica l’ultimo e indefettibile criterio di giudizio di autenticità.

Certo questo ci rende ancor più indifesi e impotenti davanti agli approfittatori di ogni specie e di ogni epoca (dentro e fuori la Chiesa). Ma questa è l’altra fragilità (la prima è strutturale al nostro essere creatura) che ci è richiesta: quella dell’Amore!

E così mentre noi credevamo che per essere “perfetti” occorresse uscire dalle nostre fragilità umane, Dio come tutta risposta ci propone addirittura di fare nostra persino la Sua! E quella dei nostri fratelli (e che altro è il perdono?).
D’altronde l’impotenza per Amore e non per vigliaccheria (e non sempre il confine è “esplicito”, ma noi non giudichiamo nemmeno noi stessi ma ci rimettiamo alla misericordia di Dio e dei fratelli e sorelle), ha salvato, salva e continuerà a salvare il mondo (che ben sapendolo continuerà ad approfittarsene!). Ma che vuoi, Dio è fatto così, e peggio per chi si scandalizza.

maria sole ha detto...

Grazie.....mi devo impegnare e avere un pò di tempo per ....... arrivare a comprendere un pochino.
Spero sempre che il Signore mi faccia la grazia di averne di tempo, ma non garantisco sulla Sua efficacia su di me. Sono testarda ma confido.
Bell'incontro tra me e Lui.

maria sole ha detto...

Quando l'apostolo Paolo rimprovera Pietro ?

Mario ha detto...

L'episodio è descritto in due passi del NT.
Indirettamente da Luca negli Atti al cap 15 i cui retroscena sono però più rudemente esplicitati da Paolo nella sua lettera ai Galati in 2,11ss. Uno scontro tra fratelli che con tutta evidenza Paolo "sfrutta" ai fini del discorso alla chiesa recalcitrante dei Galati. Vedi nota della BJ (Bibbia di Gerusalemme).

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