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venerdì 1 gennaio 2016

II Domenica di Natale


Dal libro del Siràcide (Sir 24,1-4.12-16)

La sapienza fa il proprio elogio, in Dio trova il proprio vanto, in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria. Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca, dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria, in mezzo al suo popolo viene esaltata, nella santa assemblea viene ammirata, nella moltitudine degli eletti trova la sua lode e tra i benedetti è benedetta, mentre dice: «Allora il creatore dell’universo mi diede un ordine, colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda e mi disse: “Fissa la tenda in Giacobbe e prendi eredità in Israele, affonda le tue radici tra i miei eletti”. Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi ha creato, per tutta l’eternità non verrò meno. Nella tenda santa davanti a lui ho officiato e così mi sono stabilita in Sion. Nella città che egli ama mi ha fatto abitare e in Gerusalemme è il mio potere. Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso, nella porzione del Signore è la mia eredità, nell’assemblea dei santi ho preso dimora».

 

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni (Ef 1,3-6.15-18)

Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato. Perciò anch’io [Paolo], avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell’amore che avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi.

 

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,1-18)

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.

 

Il vangelo non è un libro di morale, ma un libro di teologia. Non ci vuole insegnare cosa dobbiamo fare, ma ci racconta chi è Dio e (quindi) chi è l’uomo, perché parla sempre di Dio narrando la sua storia con l’uomo.

Ogni volta che ci troviamo di fronte a un brano di vangelo dovremmo chiederci: cosa ci dice di Dio? Cosa ci dice dell’uomo?

Fare questo oggi, è particolarmente indicato:

 

 
DI GESÙ
 
DEGLI UOMINI
In principio era il Verbo
(c’è da sempre)
Sono stati generati da Dio
 
Il Verbo era presso Dio
(c/o ® come si dice di chi abita presso…)
 
Ha fatto tutto ciò che esiste
 
 
 
In lui c’è la vita
 
 
È la luce vera venuta nel mondo
 
Ogni uomo è illuminato dalla luce vera
 
Dà il potere di diventare figli di Dio
 
Hanno il potere di diventare figli di Dio
 
Si è fatto carne
 
Hanno contemplato la gloria di Dio
(hanno visto quanto è bello)
 
È venuto ad abitare in mezzo a noi
 
 
È pieno di grazia e di verità
 
Hanno ricevuto grazia su grazia
(non “grazie” ma grazia = amore gratis)
 
Ha rivelato Dio
(ci ha raccontato chi è Dio)
Sanno la verità
(sanno come è fatto Dio)

 

 

 

Ecco il vangelo: ecco la buona notizia.

Qualsiasi cosa esca da questa identità di Dio e dell’uomo, ci apparisse anche religiosa, non è evangelica, non è cristiana.

Mi piacerebbe che iniziassimo quest’anno confrontando le nostre presunte verità (teologiche, morali, esistenziali) con questa verità, che parla solo di vita, luce, grazia, verità, abitare, generare, stare presso…

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