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martedì 16 settembre 2008

Per non essere ipocriti

Leggo, condivido, pubblico:

È ipocrisia litigare per un accenno a Dio nella costituzione europea o per conservare il crocifisso nelle aule scolastiche, se poi si chiude la porta in faccia a chi è nel bisogno. Del tutto insoddisfacenti le soluzioni finora adottate.
Che una carretta del mare sbarchi dei clandestini sulle coste della Sicilia, che un’altra sia stata avvistata al largo delle coste, che un’altra abbia fatto naufragio prima di entrare nelle acque italiane al largo della Tunisia, dobbiamo ammetterlo, non fa più notizia, anche se ogni volta sono diecine e diecine di persone che rischiano la vita.
È quasi inevitabile fare il callo a queste notizie nel mare dell’informazione. Così non diamo più peso alle reazioni del mondo politico che vanno da sparate indegne di persone civili («li rigetteremo in mare con i cannoni della marina militare») fino alla difesa, diplomatica e prudente, del sistema da parte dei responsabili della sicurezza delle frontiere. D’altronde ci assicurano che il flusso migratorio è diminuito, dopo le convenzioni stipulate con i governi limitrofi. Ci possiamo dedicare perciò a problemi più immediati che affannano il paese: la tenuta della maggioranza, l’inerzia dell’opposizione, la riforma delle pensioni, l’inflazione crescente, i prezzi del mercato ortofrutticolo, la crisi del calcio e le esponsabilità per il black out di fine settembre ecc., mentre Lazzaro sta sulla soglia, mendicando attenzione e un tozzo di pane nell’indifferenza generale. Tanto ci sono le leggi!
Certo, la legge c’è, la n. 189, una legge di modifica alla normativa in materia di immigrazione e asilo, detta «Fini-Bossi», dal nome di coloro che l’hanno proposta. Ma in questo primo anno dalla sua entrata in vigore essa si è dimostrata iniqua e inefficace, come ha denunciato Caritas italiana che di questi problemi è ben più esperta del governo e dei legislatori. Ma perfino il ministro degli Interni ha dovuto riconoscerne “i limiti” (Avvenire del 26 ottobre 2003).

È insensato parlare dell’immigrazione come di un’emergenza. Il fenomeno migrazioni non è estemporaneo, ma epocale. Dura ormai da anni e durerà ancora, anche se sentiamo parlarne solo quando ci scappano dei morti. La mobilità è un dato strutturale della società globalizzata. Da una parte abbiamo bisogno di questa manodopera, dall’altra queste persone, affamate e senza lavoro, sbarcano in Italia attratte dall’immagine, falsa e deformata, del nostro modo di vivere, un’immagine quotidianamente proposta dalla televisione italiana che si vede a casa loro.
Rifiutare pregiudizialmente gli immigranti non è la strada giusta, non è ragionevole né civile.
Davanti a chi bussa alla nostra porta dobbiamo, quanto meno, domandarci perché viene. Ci sono rifugiati e rifugiati, poveri che fuggono dalla guerra o dalla persecuzione politica. Essi possono essere una potenzialità per il nostro paese che, come altri, ha bisogno di manodopera per quei lavori che gli italiani non vogliono più fare. È altrettanto certo che sarebbe sbagliata anche una politica che aprisse indiscriminatamente le porte a tutti e non sarebbe rispettosa degli altri.
Quello che non dobbiamo fare è assistere inerti a questo esodo. Accoglierli solo perché ne abbiamo bisogno, o perché ci sono lavori che nessuno vuol più fare …è troppo poco. In mezzo ai due estremi c’è la strada della giustizia che sa che la terra è di tutti e che sulla proprietà privata c’è una ipoteca sociale, come ricorda il papa in Laborem exercens, perché tutti gli uomini hanno diritto alla vita e al lavoro. La soluzione verrà dalla ricerca comune, dalla coscienza che alla radice ci sono situazioni di inimmaginabile povertà e ingiustizia, frutto di una politica non solo locale, ma anche mondiale della quale siamo responsabili in solido tutti. Finché il mondo ricco non si accollerà seriamente e concretamente i problemi del mondo povero e farà vedere, attraverso i mass media, anch’essi ormai globalizzati, una tavola imbandita, chi sente i morsi della fame, accorrerà per avere almeno le briciole.

fonte: http://www.sdtm.it/
Ps: cosa c'entra il cane con l'articolo? provate a rifletterci! Un indizio? provate a leggervi questo articolo del Corriere!

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