Pagine

ATTENZIONE!


Ci è stato segnalato che alcuni link audio e/o video sono, come si dice in gergo, “morti”. Se insomma cliccate su un file e trovate che non sia più disponibile, vi preghiamo di segnalarcelo nei commenti al post interessato. Capite bene che ripassare tutto il blog per verificarlo, richiederebbe quel (troppo) tempo che non abbiamo… Se ci tenete quindi a riaverli: collaborate! Da parte nostra cercheremo di renderli di nuovo disponibili al più presto. Promesso! Grazie.

domenica 17 marzo 2013

La novità sempre nuova!

Una Giustizia Nuova

Per un approfondimento “esegetico” del brano rimando al post precedente.
Qui segue lo schema dell’omelia.

Per prima cosa le letture di questa V domenica di quaresima ci insegnano che esiste una NOVITÀ:
Dice infatti la prima lettura tratta dal libro di Isaia: nel passato il Signore che ha fatto cose grandi (“aprì una strada nel mare e un sentiero in mezzo ad acque possenti, che fece uscire carri e cavalli”) ma ciò che ci prepara è infinitamente più grande al punto che per quanto grande fu il passato non vale più nemmeno la pena di ricordarlo! «Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa».

Una novità così grande, così al di fuori della nostra esperienza, che possiamo sempre dire di NON conoscerla.

E qual è questa novità?
Ce lo dice san Paolo nella Lettera ai Filippesi: La Giustizia apportata da Gesù! Paolo parla infatti di “nuova giustizia”! Ecco la NOVITÀ: Quella che ci offre Gesù! Non quella che viene da altro da lui, per quanto sublime: filosofia, legge, comandamenti, religione, morale… La “nostra” giustizia è nuova solo se viene dalla nuova giustizia di Dio rivelata in Gesù Cristo! Per questo, ribadendo lo stesso concetto della prima lettura, san Paolo afferma che tutto, ma proprio tutto ciò che ho conosciuto fin d’ora, è “spazzatura” a confronto di questa novità! Spazzatura eh, e guai a riciclarla!

Quindi NOVITÀ che non cessa mai di essere NOVITÀ, è questa GIUSTIZIA NUOVA!

E in cosa consiste questa giustizia nuova? Ce lo dice il Vangelo con l’episodio dell’adultera:
Ci sono tre personaggi: gli accusatori di un’adultera, l’adultera e Gesù!
Gli accusatori accusano: nessuna comunione anche quando se ne vanno! Non vanno dalla donna a dire «abbiamo sbagliato scusaci!»: Il male è ciò che non crea comunione che sia ARMATO o INDIFFERENTE, sempre assassino è! Al centro la donna, muta, silenziosa, come un agnello condotto al macello! Poi Gesù che prende le difese della donna, e crea vera comunione con lei e, attenti!, la porta a parola! Umanizza!

Per il Vangelo sempre anche quando gli altri se ne vanno la donna resta “in mezzo”! Questo a mio parere sta a sottolineare ciò che è centrale nella GIUSTIZIA NUOVA, nella NUOVA LIBERTÀ: la vera giustizia è quella che è capace di compromettersi per portare a parola a chi voce non ha! (normalmente si dice il contrario in una forma di paternalismo farisaico: dare voce a chi non ha voce!). La GIUSTIZIA NUOVA è una giustizia che si mette sempre e comunque dalla parte della storia fallita di ogni uomo e donna!

Quindi riassumendo l’insegnamento: Siamo davanti a una NOVITÀ che mai possiamo dire di conoscere appieno, e questa NOVITÀ è una GIUSTIZIA NUOVA che è tale perché è SEMPRE DALLA PARTE DI CHI HA SBAGLIATO! Comunque!

Conseguenze:
“Santo” traduce l’ebraico qadosh “separato”: Nel racconto dell’adultera, c’è il rifiuto della santità come separazione: nasce quindi un nuovo modello di santità come commistione!
Nel racconto dell’adultera, Dio non appare più “santo” perché separato, ma “santo” perché si sporca, si immischia con la storia umana: contrariamente a Pilato che se le lava, Dio ama sporcarsi le mani (mi piace pensare a questo significato delle dita nella sabbia di Gesù che rimandano alle mani nel fango di Yhwh nella creazione di Adam il Terrestre)! Così deve fare la chiesa e il cristiano: questo è il vero significato del perdono e quindi dell’amore! (Non si salva il fratello stando fuori dalla storia, nel proprio benessere!).

E allora una Chiesa, un cristiano, un ordine religioso che non scambia e si contamina assumendo su di sé i drammi della vita dell’altro, e che invece si aggrappa alla propria sacrale purezza, cessa di essere “sacramento di liberazione” (cf Vat II). La paura di contaminarsi per timore di perdere la propria identità sacrale fino a “separarsi” dal mondo, dai laici, dagli altri, fa del cristiano, del religioso, della chiesa, la versione moderna del fariseismo!
Ecco perché la Chiesa non può non uscire da se stessa e sporcarsi mani e piedi facendosi missionaria!

Per caso in rete, cercando chi fosse J.M. Bergoglio appena eletto vescovo di Roma, ho trovato questa sua espressione sul tema dell’evangelizzazione, che mi sembra si adatti bene a quanto stiamo dicendo: «Tutta l’attività ordinaria della Chiesa è impostata in vista della missione. Questo implica [che]si deve uscire da se stessi… È vero che uscendo per strada, come accade a ogni uomo e a ogni donna, possono capitare degli incidenti. Però se la Chiesa rimane chiusa in se stessa, autoreferenziale, invecchia. E tra una Chiesa accidentata che esce per strada, e una Chiesa ammalata di autoreferenzialità, non ho dubbi nel preferire la prima».

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

I più letti in assoluto

Relax con Bubble Shooter

Altri? qui

Countries

Flag Counter