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lunedì 16 novembre 2009

Per molti, troppi, Gesù non è stato crocifisso

Ancora oggi si prende in giro Gesù Cristo, solo che i modi sono più sofisticati e molti devoti si prestano al gioco
Rispondo con un post all’intervento di Angel al post precedente, perché credo che abbia sollevato un tema sempre attuale, importantissimo e decisivo per i cristiano e il carmelitano (e quindi per la chiesa e il carmelo) e mi dà occasione di spiegare ancora una volta il senso di questo blog!

Carissimo Angel, ti ringrazio per il tuo contributo all’approfondimento di questo blog. E grazie per i consigli che evidentemente i miei stessi superiori di oggi come di ieri avevano scordato di darmi…
Potrei citarti Benedetto XVI, o tanti altri (tra cui lo stesso card. Giacomo Biffi per non parlare dei Padri Generali dell'Ordine Camelitano Scalzo e Calzato), che parlano di annunciare il Cristo nella concretezza della vita (leggi questo post che riporta ampi strati di un’omelia del Papa) perché la spiritualità carmelitana come di qualunque ordine religioso della chiesa se pretende di essere cristiana deve avere in sé le “strutture” del Cristo: prima di tutto l’incarnazione (senza la quale non c’è Pasqua) e la resurrezione (senza la quale l’incarnazione à vana): tra questi due poli (che poi sono un solo punto di gravità esistenziale) strettamente uniti si costruisce una santità concreta come Teresa d’Avila in primis ci ha testimoniato.

Per aiutare te e i nostri “amareggiati e delusi” lettori a “com-prendere”, permettimi di mostrarti un’applicazione concreta di questa prospettiva cristiana – per quanto sia possibile con uno scritto in un blog! – partendo da una frase di Gheddafi detta ieri: «Gesù non è stato crocifisso...». L’espressione, invece di farmi arrabbiare o ridere, mi ha illuminato: Se ha ragione! Per molti Gesù non è stato affatto crocifisso!...

Mentre lui era sul Golgota ad agonizzare per tutti noi, molti continuavano col loro tran-tran quotidiano, altri, non pochi, continuavano – tranquilli e al fresco – con le loro preghiere al tempio. Offrendo sacrifici, continuavano beati a costruire la loro santità nel culto del Dio vero, del Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe… dello stesso Dio di Gesù Cristo… e nostro! Loro nel tempio! Mentre il sacrificio di “quello stesso” Dio, che loro si illudevano di servire, si consumava sulle strade del mondo, fuori dalla città santa, fuori da ogni barlume di sacralità… Evidentemente Gesù aveva un altro concetto di santità, un’altra idea di “servizio”. Ancora oggi, molti cristiani, si beano – anche nelle penombre delle sacrestie e dei monasteri – mentre miliardi, dico miliardi, di persone, tra uomini donne e bambini rende culto a Dio nei bassifondi dell’umanità morendo semplicemente e banalmente di fame, di sete, di freddo, di malaria, di aids, o ammazzati perché “diversi”… e di ogni altra miseria, perché l’industria farmaceutica, le S.p.A., la finanza internazionale, i governi e le loro diplomazie insieme ad ogni altro organismo di potere (sostanzialmente sempre “gli stessi” che hanno crocifisso Gesù) non trovano ancora “conveniente” investire tutto quello che si deve investire per sradicare il male alla radice (diventerebbero disoccupati!?)…

A questo punto io mi fermo… ma ti dico con tutta la forza del “carisma carmelitano” e con tutta la carità (poca) infusa che mi anima: fino a quando non capirai cosa ci stia a fare l’appello di Saviano in questo blog, non capirai mai veramente cosa sia venuto a fare Gesù Cristo (e Teresa d’Avila) in questo mondo! Perché l’una è strettamente connessa all’altra! Come cerco di spiegare anche qui e qui e soprattutto qui e qui (l'insieme degli articoli li trovi qui)... Buona conversione!

3 commenti:

sam ha detto...

Caro Mario, in effetti che Gesù è stato crocifisso si tende a dimenticarlo, tanto che forse lo costringiamo a rifarsi crocifiggere in tutto il mondo miliardi di volte....parlo anche per me, quando oltre che dimenticarmi di tutte le ingiustizie del mondo, facendo finta di niente, rinunciando persino a parlarne,vorrei dimenticare anche tutto quello che nella mia vita mi appare come un'ingiustizia,rifiutandolo istintivamente!!!

Martita ha detto...

Totalmente d'accordo con Mario. Il rimando alla Santa Madre poi: ORO!!!!!
un abbraccio

.Cecilia ha detto...

buona conversione...
... minchia (permetti?!), ecco cosa cerco: una conversione buona ed un po' di conversione anche per me (e mi viene da pensare la frase come la canterebbe Zucchero).
nella mia lotta per schivare gli estremismi e per costruire compromessi, forse perché poco allenata a farlo, ho finito negli ultimi anni per disgregare non solo gli eccessi ma anche le solide necessità, le posizioni forti e con un forte senso.
non che tutto si sia relativizzato e che il mio senso sia scomparso, no: ma non sai quanto mi fa bene ricevere una spinta a difendere quel che, senza tante analisi linguistiche e sociologiche, sento "buono"; piuttosto che frenare su ogni dettaglio nel tentativo di smussare all'infinito gli attriti con le persone, convinta così di progredire, fino a sentire odore di bruciato.
ho comunque la fortuna di arrivarci tardi e a volte con fatica, ma di non riuscire per costituzione a fingere con me stessa e negare le realtà che offendono quel "bene".

questo, in generale.
per il resto mai smettere di lavorarci...

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