Pagine

ATTENZIONE!


Ci è stato segnalato che alcuni link audio e/o video sono, come si dice in gergo, “morti”. Se insomma cliccate su un file e trovate che non sia più disponibile, vi preghiamo di segnalarcelo nei commenti al post interessato. Capite bene che ripassare tutto il blog per verificarlo, richiederebbe quel (troppo) tempo che non abbiamo… Se ci tenete quindi a riaverli: collaborate! Da parte nostra cercheremo di renderli di nuovo disponibili al più presto. Promesso! Grazie.

domenica 21 ottobre 2007

Una nota halachica del Rav Riccardo Di Segni, Rabbino Capo di Roma

Qualcuna di noi conosce personalmente Eluana. Seguiamo così "più da vicino" il suo cammino.
Recentemente la Corte di Cassazione ha accolto l'ultimo degli otto ricorsi legali del padre e della madre di Eluana Englaro e ha ammesso, per la prima volta in Italia, la possibilità di lasciar morire i pazienti nelle sue stesse condizioni .
Ci sembra importante sentire anche la voce di chi "fa e ascolta" ciò che dice il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Riportiamo un intervento del Rav Riccardo Di Segni pubblicato sul sito: http://www.torah.it/

In relazione alla recente decisione della magistratura italiana e alle relative discussioni, si ritiene opportuno fornire questo chiarimento halakhico e legislativo.

"Tutti i decisori hanno stabilito che è proibito interrompere la somministrazione di cibo e liquidi a pazienti gravi allo scopo di affrettarne il decesso, e questo anche se si tratta solo di astenersi da atti (come non rinnovare infusioni ecc, ndt). Il motivo è che l'alimentazione è considerata una cosa naturale necessaria a tutti gli esseri umani e agli esseri viventi e chi toglie il cibo alle persone è considerato omicida; secondo i Maestri la morte per fame è la peggiore. Se il paziente rifiuta di mangiare, bisogna convincerlo e spiegargli l'importanza del cibo. Se ciò malgrado insiste nel rifiuto, c'è chi ha scritto che non bisogna costringerlo, se è adulto e cosciente; e c'è chi ha scritto che bisogna nutrirlo anche contro la sua volontà. In ogni caso a un malato che secondo la valutazione dei medici non ha speranza di vita e soffre si può interrompere il nutrimento per via endovenosa e nutrirlo per mezzo di un sondino nasogastrico o anche limitarsi a somministrare acqua e zuccheri endovena.

Pertanto è chiaro che bisogna dare da mangiare e bere al malato nei modi, nella misura e nella qualità tale che non si verifichino fenomeni negativi o danni a causa dell'alimentzione carente"

A. Steinberg, Entziklopedia hilkhatiti refuit, voce notè lamut

In una decisione del 5755 firmata dai Rabbini Eliaishiv, Auerbach, Wozner e Karelitz è stabilito che

"Non bisogna assolutamente affrettare la fine di un malato terminale, allo scopo di diminuirne le sofferenze, togliendogli nutrimento o terapie. Bisogna nutrire il malato terminale, quando necessario anche con sonda nasogastrica o gastrostomia"

Può essere interessante sapere che secondo la recente legge israeliana (2039 del 15.12.2005; si noti bene che è una legge laica, votata dal parlamento, non religiosa), un paziente cosciente può rifiutare i trattamenti, ma bisogna cercare di convincerlo ad accettarli; un paziente incosciente e sofferente di cui può esere dimostrata la volontà precedentemente espressa di rifiuto di trattamenti non va trattato ma deve essere comunque alimentato, a meno che la somministrazione di liquidi non provochi ulteriori sofferenze (cap.4, siman 3, art. 15-17).

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

I più letti in assoluto

Relax con Bubble Shooter

Altri? qui

Countries

Flag Counter