Pagine

ATTENZIONE!


Ci è stato segnalato che alcuni link audio e/o video sono, come si dice in gergo, “morti”. Se insomma cliccate su un file e trovate che non sia più disponibile, vi preghiamo di segnalarcelo nei commenti al post interessato. Capite bene che ripassare tutto il blog per verificarlo, richiederebbe quel (troppo) tempo che non abbiamo… Se ci tenete quindi a riaverli: collaborate! Da parte nostra cercheremo di renderli di nuovo disponibili al più presto. Promesso! Grazie.

lunedì 5 gennaio 2009

Videro il bambino con Maria sua madre… e lo adorarono

La gloria del Signore brillerà su di te!

Epifania vuol dire manifestazione (di Dio) agli uomini. La liturgia risuona ancora dei diversi temi che fin dagli inizi di questa festa ricordano le prime grandi manifestazioni di Dio in Gesù, come conclusione delle celebrazioni della sua venuta nella storia, che è il Natale: l'adorazione dei Re Magi, cosiddetti, il battesimo di Gesù al Giordano e il primo miracolo o segno che suscitò la fede dei discepoli, durante un pranzo di noze a cui erano invitati con Maria, a Cana di Galilea.

Il primo brano proposto è un testo classico della terza parte del libro di Isaia che profetizza per Gerusalemme un grande evento: sarà rivestita di una luce che brillerà nelle tenebre della terra, una luce non sua, che è immersa nel buio come tutto il mondo, ma la luce della "gloria del Signore", cioè il Signore stesso che cerca di comunicare il suo amore "che le tenebre non riescono ad arrestare". Questa contrapposizione delle tenebre della storia alla luce che esplode in esse sarà un'immagine dominate della manifestazione del Signore: i popoli cammineranno alla tua luce, i re allo splendore che emana da te… Una profezia così inaspettata che il profeta ci insiste ripetutamente, esortando Gerusalemme ad alzare gli occhi e convincersi che è proprio così: gira i tuoi occhi e guarda: Gerusalemme è invasa dalle genti, che vengono con processioni di doni…. Allora il tuo cuore palpiterà e si dilaterà… Arrivano figli e figlie, che Gerusalemme non si sognava di avere, doni e ricchezze che non pensava di aver mai meritato… Solo dopo secoli, alla luce della vita, morte e risurrezione di Gesù, questi testi si illuminano per i suoi discepoli, dilatano il loro cuore e danno senso al loro cammino fino ai confini del mondo, fino alla fine dei secoli, sostengono e addirittura offrono man mano strutture nuove di comprensione alla loro fede, alla luce della evoluzione delle condizioni storiche e culturali.

… allora il tuo cuore palpiterà e si dilaterà

Quale dilatazione e trepidazione di cuore… si vede bene dal testo di Paolo. Il mistero che dice di aver 'brevemente' descritto è questo. "…ricordatevi che un tempo voi, pagani per nascita, chiamati incirconcisi da quelli che si dicono circoncisi perché tali sono nella carne per mano di uomo… ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d'Israele, estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio in questo mondo. Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l'inimicizia, annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l'inimicizia. Egli è venuto perciò ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito. (Ef 2,11ss)

La strategia di Dio (l'economia di salvezza) si rivela chiaramente centrata su un mistero fondante, non congiunturale ma strutturale al suo intervento nella storia, che intride, illumina e dilata il cuore dell'umanità, ma lo fa stridere e alla fine scoppiare ripetutamente, per la sua congenita impossibilità di tenere insieme pace con tutti e compiutezza di espansione personale, universalità di comunione e particolarità inconfondibile di ogni volto storico di persona e di popolo. Gerusalemme esplode, se davvero deve convivere con altri popoli… (ne abbiamo sanguinosa e tragica esperienza in questi giorni!). Ma persino la chiesa nascente, colma dello Spirito di Gesù, va in crisi d'identità mortale, se tutte "le genti" la invadono ed esigono gli stessi diritti del popolo prediletto, preparato da millenni a ricevere il Messia. Ancor oggi i vertici della chiesa tremano "giustamente" per la sopravvivenza della fede "cristiana", di fronte alla pressione dell'interculturalità e alla evidenza storica della possibilità di salvezza per tutti gli uomini di buona volontà, pur immersi nelle loro culture e religioni… Ed è tentata, invece che di dilatare, di restringere il cuore e far regredire la mente a modelli che un tempo avevano dato rifugio e sicurezza.

C'è sempre una strozzatura nell'intervento di Dio nella storia, e il racconto biblico è lì a testimoniarlo. Dio entra e si fa sentire nella concretezza spazio-temporale, inevitabilmente piccola e limitata, assolutamente inadeguata (sembra a noi!) a contenere ed esprimere questa epifania, se non profeticamente ‑ appunto ‑ per annunciare una dilatazione per ora impossibile e incomprensibile, ma che già cova nei piccoli passi da fare, se le siamo coraggiosamente fedeli.

… i passi della comprensione nella chiesa nascente…

Ecco perché, nei segni evangelici riportati dalla liturgia di oggi, non solo l'umanità, ma tutta la natura sussulta … La stella cambia il suo corso e avvisa i sapienti dell'oriente; l'acqua del battesimo, a contatto del corpo di Gesù si carica di una potenza redentrice, e i cieli si squarciano e vibrano alla voce eterna dell'amore del Padre che ci affida il Figlio prediletto. E ancora l'acqua, alle nozze di Cana, si tramuta in vino inebriante. Adesso i discepoli di Gesù capiscono di quale Gerusalemme parla il profeta: della nuova umanità universale, implosa in Gesù Cristo, 'alla luce del quale tutti i popoli camminerannoi tuoi figli vengono da lontano. S. Paolo ha capito e spiega e proietta nel futuro verso di noi la sua esperienza del mistero nascosto alle generazioni precedenti: per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù. (Ef 2,6s),e inventa nuove parole per dare spazio al mistero inaudito ai linguaggi delle generazioni passate: parole di unità plurale, di coinvolgimento strettissimo, ma liberante che ci sta sconvolgendo e che solo adesso è stato rivelato, e cioè che tutti gli uomini sono chiamati"a essere co-eredi, con-corporati, com-partecipanti della promessa in Cristo Gesù, per mezzo del vangelo" (3,5). La chiesa, nei primi difficili passi della sua comprensione di Gesù, come chiave universale della salvezza e della comprensione della storia, aveva già recepito e raccontato dei più lontani e impuri, ma interni ad Israele, i pastori e i poveri di Yahvè, che credono e si affidano, di fronte al nuovo segno della manifestazione storica di Dio (l'incredibile strettoia o strozzatura spaziotemporale): la donna con il bambino adagiato in una mangiatoia, o stretta in braccio mentre lo porta nel tempio… Matteo però allarga ancora gli orizzonti del futuro, rilegge le profezie antiche e ci racconta dei sapienti pagani che son venuti da lontano, dalle genti pagane, e anche loro "videro il bambino con sua madre e prostratisi lo adorarono! (addirittura).

La missione rovesciata.

Mentre la chiesa geograficamente stava dilatandosi in tutto il mondo allora conosciuto e affrontava il dramma tragico (la nuova strozzatura culturale) dell'unità plurale, della comunione dei diversi, della con/chiamata nell'amore di Cristo di lontani e vicini, amici e inimici a fare un corpo solo… e i missionari erano lanciati su ogni strada e solcavano i mari per dare questo esplosivo annuncio alle genti… questi "magi", con iniziativa autonoma, interna alla loro ricerca… vengono loro a cercare Gesù. Rischiando addirittura (e Matteo ci insiste) di perdersi nel labirinto delle beghe esegetiche e competizioni di potere dei depositari delle scritture e del meschino re del momento… Una profezia lanciata fino a noi! Gesù salvatore del mondo … non è nostro! Lo Spirito tiene aperte sempre "altre strade", di cui noi non siamo la polizia stradale, che li fanno arrivare a casa loro, nei loro paesi, nella loro cultura, nelle loro religioni … Ma lo stesso conservano il segreto di "adoratori" del vero segno: "la donna e il bambino"… che li rende capaci dei regali profetici convenienti al figlio dell'uomo - Figlio di Dio, l'oro della sua regalità suprema, l'incenso del suo sacerdozio unico e irrepetibile, la mirra per il lenimento della sua umanità dolorosamente destinata alla morte redentrice.

... allora, forse, noi, discepoli dei discepoli del Signore, siamo chiamati, sì, a testimoniare con tutta la nostra povera adesione di fede il Cristo, il suo vangelo e la comunione nel suo corpo storico che è la comunità dei credenti, ma ancor più, in questo nostro villaggio globale, a testimoniare con la vita (e rendere ragione con dolcezza a chiunque ce lo chiede) che noi sappiamo chi è il Re, il Signore… che non è nostro ma di tutti, perché sta salvando già adesso quelli che non lo sanno ma lo cercano per altre strade.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

I più letti in assoluto

Relax con Bubble Shooter

Altri? qui

Countries

Flag Counter