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martedì 10 marzo 2009

Fede: certezza interiore che anticipa l'infinito


S. Kierkegaard

Il suo pensiero è, per me, assolutamente stupefacente. Un uomo dell'800 con idee che noi definiremo "moderne".
Un altro grande!!! 
Buona lettura...
La tensione peccato- fede è il contrasto cristiano che trasforma nel senso cristiano tutte le determinazioni di concetti etici, dando loro una nuova direzione. A base del contrasto sta il decisivo principio cristiano , principio che, a sua volta, implica il criterio della religione cristiana: l’assurdo il paradosso, la possibilità dello scandalo. E questo emerga in ogni determinazione de pensiero cristiano è di estrema importanza, perché lo scandalo è l’arma del cristianesimo contro ogni speculazione.

Dov’è qui la possibilità dello scandalo? La contiene l’affermazione che l’uomo deve avere la realtà di esistere come singolo uomo davanti a Dio; e d’altra parte, come conseguenza che il peccato dell’uomo interessi Dio. Quest’idea del singolo > non entra mai in testa alla speculazione, la quale non fa che universalizzare fantasticamente i singoli uomini considerandoli come un genere animale. […] 

Si è detto tante volte che gli uomini si scandalizzano del cristianesimo perché è così cupo e oscuro, se ne scandalizzano perché è così rigido e via dicendo; bisogna però una volta per sempre mettere perfettamente in chiaro che la vera ragione per cui l’uomo si scandalizza del cristianesimo è perché esso è troppo alto, perché la sua misura non è la misura dell’uomo, perché vuol fare dell’uomo qualcosa di così straordinario che supera ogni mente umana. […]

Ed eccoci ora col cristianesimo! Il cristianesimo insegna che questo singolo uomo, e quindi ogni singolo uomo, qualunque sia la sua condizione: uomo, donna e ragazza di servizio, ministro, commerciante, studente ecc.; che questo singolo uomo esiste davanti a Dio! Questo singolo uomo che forse sarebbe orgoglioso di aver parlato una volta in vita sua col re, quest’uomo che si vanta tanto di vivere in rapporti cordiali con questo e con quell’altro, ecco che quest’uomo esiste davanti a Dio, può parlare con Dio in qualunque momento, sicuro di essere ascolta: insomma, quest’uomo è invitato a vivere nei rapporti più familiari con Dio!

Inoltre per amor di quest’uomo, anche di quest’uomo, Dio viene nel mondo, nasce, soffre, muore; e questo Dio sofferente prega e quasi supplica l’uomo di accettare l’aiuto che gli viene offerto! In verità, se c’è qualcosa da fare perdere il cervello è certamente questo! Chiunque non abbia abbastanza coraggio umile per osare di credervi, si scandalizzerà. Ma perché si scandalizzerà?

Perché questo per lui è troppo difficile, perché non può capirlo, non può ritrovare la sua disinvoltura di fronte a ciò; e perciò lo deve eliminare , annientare, prenderlo per una sciocchezza, per un controsenso perché è come se dovesse soffocarlo.

Infatti, cos’è lo scandalo? Lo scandalo è ammirazione infelice. Esso è come un’invidia che si svolge contro l’uomo stesso, in un senso più stretto: è la peggiore invidia contro sé stessi. La grettezza dell’uomo  naturale non può invidiare a sé stesso il dono straordinario che Dio gli ha voluto concedere; perciò si scandalizza.

Ora il grado dello scandalo dipende dalla passione che un uomo mette nella sua ammirazione. I temperamenti prosaici, senza fantasia e passione, i quali perciò non hanno nemmeno la capacità di ammirare, forse anch’essi  si scandalizzano ma si limitano a dire: “Questo non lo posso capire, lo lascio stare”. Sono questi gli scettici. Ma più grande è la passione e la fantasia che un uomo ha e più vicino, in un certo senso (cioè in quello della possibilità) il diventare credente – l’umiliarsi in adorazione accettando il dono straordinario – e tanto più grande sarà la passione dello scandalo.

(S. A. Kierkegaard, La malattia mortale, in Opere, cit., pp. 664-666)

5 commenti:

Cipo ha detto...

Qualcuno mi può tradurre la prima parte?

'ntonia ha detto...

L'assurdo, il paradosso, il troppo aggiungo ..... e si potrebbe continuare nelle definizioni, nei giudizi di tutti.
Ma credere oggi è anche essere contro-corrente, fiduciosi di quel rapporto che instauri davanti al Padre Tuo, senza la paura di dover dimostrare, che cosa?, Di amare Lui e di non aver paura di sbagliare-peccare, ma sicuri che Lui è sempre pronto ad accoglierci nella Sua Misericordia immensa, fatta di tante cose piccole che cerchi di vivere con passione e..... fatica.
Buona giornata e grazie Martita

Martita ha detto...

cipo, cosa ti interessa capire precisamente? grazie

Cipo ha detto...

Il primissimo paragrafo dopo l'augurio di buona lettura. Non riesco proprio a decifrarlo. In particolare, riesci a sbriciolarmi il concetto di tensione peccato-fede? Non capisco cosa intenda l'autore. E grazie a te, semmai:)

Martita ha detto...

Carissima, scusa il ritardo. Allora devo dirti che la risposta alla tua domanda, per essere fatta bene, presuppone un lungo discorso che se vuoi potremo fare per email. Se vuoi sul mio profilo è segnata la mia mail. Se ti va di contattarmi lì, io poi posso scriverti più dettagliatamente e inviarti anche del materiale se ti interessa.
Ciao!

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